Jackie
non ama le sorprese e considera il caos il suo peggior nemico. Ha
capito presto che il modo migliore per ottenere un po’ di
considerazione da parte dei genitori troppo impegnati è quello di
essere perfetta. E così si è trasformata nella figlia che chiunque
desidererebbe: look impeccabile, ottimi voti a scuola, amicizie
selezionate. Ma il destino ha in serbo per lei una vera e propria
rivoluzione… Un terribile incidente, infatti, le porta via i
genitori e Jackie all’improvviso è costretta a lasciare il suo
elegante appartamento di New York per trasferirsi in un ranch in
Colorado, dai Walter, i suoi nuovi tutori. E non è tutto. I Walter
hanno ben dodici figli: undici maschi e un “maschiaccio”. Jackie
si ritrova così circondata dal nemico, da ragazzi chiassosi, sporchi
e invadenti che sembrano non conoscere affatto la nozione di “spazio
personale”. Come potrà adattarsi e andare avanti quando, per
mantenere vivo il ricordo dei suoi genitori, sente di dover
continuare a essere perfetta?
La
trama racconta una parte della vita di Jackie che non ci dà modo di
conoscere, perché il libro si apre quando lei si accinge a
trasferirsi dai Walter. Ovviamente si tratta di una decisione alla
quale non ha potuto opporsi. Dopo la morte dei genitori era stata
affidata a un tutore legale, nonché suo zio, il quale era sempre
assente per lavoro e ha pensato bene di affidare la nipote alle cure
di Katherine, amica ai tempi del liceo della madre di Jackie. Ma solo una volta salite sull'aereo, la signora Walter le dirà con chi
dovrà dividere la casa: ben dodici ragazzi!!! Ok, il conto non è
esatto perché sono undici maschi più un “maschiaccio” (quando
leggerete capirete a cosa mi riferisco). Quindi immaginate lo shock
della ragazza, abituata alla calma e alla tranquillità, che si
ritroverà catapultata in una realtà del tutto sconosciuta; una
ragazza di New York che andrà a vivere in Colorado, ed esattamente
in un ranch circondato da aperta campagna.
“Strano”,
le dissi quando mi raggiunse. “Come sembra vuoto questo posto.”
“Vuoto?”,
chiese lei, con aria stupita.
Feci
un piccolo sorriso, intuendo che mi aveva fraintesa. “A casa,
quando guardavo fuori”, cominciai a spiegare, “anche di notte
c'era sempre qualcosa da vedere. Le luci dei lampioni ai lati della
strada, un taxi solitario che svoltava l'angolo, qualcuno che portava
a spasso il cane. Qui invece il buio è così fitto che, quando
scende il silenzio come adesso, sembra che là fuori ci sia solo il
vuoto”.
A
New York, dopo il mio crollo nervoso, mi ero imposta di controllare
le mie emozioni. Era di importanza vitale per il mio futuro successo:
non potevo permettermi di nuovo di perdere la testa in quel modo.
Così avevo costruito una diga nella mia mente, per tenere a bada la
piena dei sentimenti che provavo. Ma diventava sempre più difficile
tenerla in piedi. La casa dei Walter era qualcosa che non avevo mai
conosciuto: disorganizzata, turbolenta, imprevedibile. Senza punti
fermi, senza nessun tipo di certezza, mi stavo perdendo nel caos.
“Ma
se posso prepararmi...”.
Riley
rise. “Non puoi prepararti per l'amore. Non è come prendere la
patente o il diploma. È un dono. Puoi riceverlo in qualsiasi
momento”.
Su
dite la verità, quando ho detto “dodici ragazzi” cosa avete
pensato??? Addominali scolpiti, braccia forti e muscolose, uomini
virili??? Ok, vi siete avvicinate perché il target è abbastanza
ampio. Si parte dal più grande, Will, ai gemelli più piccoli,
passando per i liceali Lee, Nathan, Alex, Danny, Isaac e Cole. Ognuno
di loro con una passione diversa, con una particolarità
caratteriale, eppure molti uniti quando si tratta di fare fronte
comune. Li ho amati uno per uno, li ho anche odiati, ma alla fine ho
apprezzato come sono riusciti a far sentire Jackie parte della
“famiglia”.
“Perché
devi sempre stare in guardia?”
“Perché”,
le dissi, espirando dal naso, scoraggiata, “devo essere pronta”.
[...]
“Essere
sempre pronta per tutto”.
“Non
proprio tutto”, le dissi. “Ma la vita è molto più facile se fai
funzionare le cose come devono”.
“Vero”,
ammise Riley, “ma senza imprevisti è anche noiosa. Non sapere cosa
succederà, ogni tanto rende le cose più interessanti”.
All'improvviso
mi sentii stanchissima per il sonno perso la notte prima. “Ma è
proprio quando non lo sai”, ribattei, frustrata, alzando le mani,
“quando non sei preparata, che finisci per sbagliare”.
“A
volte gli errori fanno bene, però”.
Non
lasciatevi fuorviare dalla trama perché si tratta di una lettura
scorrevole e leggera per passare qualche ora in compagnia di una
mandria scatenata, che non mancherà di farvi visitare posti
incantevoli come un tramonto in sella a un cavallo durante il ritorno
a casa, o un laghetto dove nascono fiori rari; vi farà trattenere il fiato quando sapete già che tutti si cacceranno nei guai e
vi farà ridere della semplicità con la quale i suoi componenti affrontano la vita.
Tutta la storia è narrata in prima persona dal punto di vista di
Jackie, ma la cura dei particolari è talmente minuziosa che vi darà
modo di vestire i suoi panni durante la lettura, immedesimandovi
nelle sue sensazioni, nei suoi ricordi e nelle sue paure. Il finale
potrebbe lasciarvi con l'amaro in bocca perché resta sospeso ed è
inutile dirvi che agogno tanto il prossimo libro con la speranza di
non dover aspettare molto.
Ali Novak si è laureata in scrittura creativa alla University of Wisconsin-Madison. Ha scritto Uno splendido errore a soli quindici anni, a puntate su Wattpad. La sua storia è stata letta milioni di volte prima di essere pubblicata da un’importante casa editrice americana ed essere tradotta all’estero.
Per saperne di www.alinovak.com
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