venerdì 24 giugno 2016

Un brivido nelle ossa di Jane Seville


Dopo aver assistito a un delitto di mafia, il chirurgo Jack Francisco viene messo in custodia protettiva per tenerlo al sicuro fino al giorno in cui testimonierà.
Un killer, conosciuto solo come D, viene ricattato e obbligato a uccidere Jack, ma quando lo trova, la sua seppur stanca coscienza non gli permette di uccidere un uomo innocente.
I due trovano un improbabile alleato l’uno nell’altro, e ben presto si vedono costretti a dover scappare dai nemici che li attendono nell’ombra. 
Obbligati a collaborare per sopravvivere, sviluppano un legame che si tramuta in una passione inaspettata. Jack vede l’anima ferita dietro la freddezza distaccata di D, e D trova in Jack la persona che può aiutarlo a tornare l’uomo che era una volta.
Mentre il giorno del processo si avvicina, Jack e D non solo si ritrovano a lottare per le loro vite… ma anche per il loro futuro. 
Un futuro insieme.
Una storia davvero avvincente che scorre via velocemente portando il lettore a pregare nel lieto fine perché, un personaggio come D se lo merita davvero.

Quant’è sottile la linea di demarcazione tra ciò che è giusto e sbagliato? Chi siamo noi per decidere se qualcuno può vivere o morire? Jack Francisco è un chirurgo maxillofacciale, un uomo buono e semplice che ha dedicato la vita alla medicina e ai suoi pazienti. Quando la sua vita viene messa sotto sopra perché accetta di testimoniare contro i fratelli di un grosso boss della droga, perde ogni sicurezza e si ritrova un sicario in salotto che però non lo uccide, ma decide di proteggerlo.

D è un killer, non importa che sia stato nell’esercito o che lo sia diventato per ragioni comprensibili, Jack fa davvero fatica a conciliare ciò che sa di lui con la sua coscienza. All’inizio è diffidente, ma conoscendolo si accorge di che persona complessa sia e che, a volte, non si deve giudicare a priori. Certo, D ha ucciso sessantasette persone, ma da anni collabora con l’FBI rischiando la vita. Rifiutando di ucciderlo si è messo da solo un bersaglio in fronte. Per Jack è davvero difficile conciliare ciò che viene a sapere del passato di D da assassino e l’uomo spezzato e difficile che inizia a conoscere a causa della convivenza forzata.

Il personaggio di D è di un’umanità disarmante. Vorrebbe passare per il sicario cattivo e senza cuore, ha una reputazione di uomo duro e temibile fra i “colleghi”, ma sotto sotto non è altro che un uomo che ha sofferto troppo e che ha deciso di annullare ogni sentimento dalla propria vita. A volte si sorprende persino di provare ancora fame e sete, da dieci anni non conosce contatti personali con altri esseri umani, non sa più cosa sia la passione, il dolore, il bisogno. Finché non incontra Jack. Non può ucciderlo, va contro ogni suo principio, non importa che sia stato ricattato per fare il lavoro, Jack è uno dei buoni e lui deve proteggerlo, costi quel che costi.

Un libro davvero a tutto tondo dove i personaggi sono perfettamente delineati in ogni aspetto, dove si fondono magistralmente il thriller e la storia d’amore in una girandola di emozioni che può soddisfare pienamente anche il lettore più esigente.
Una lettura non facile, i “buoni” non sempre riescono ad avere vita facile così come i “cattivi” non sono sempre ciò che sembrano, ma che sa coinvolgere ed intrattenere perfettamente fino all’epilogo.



«Sto iniziando a vedere svolazzare nella testa parole come “complice” e “favoreggiamento”.» 
D reagì a malapena. «Che mi dici di “morto in arrivo”? Ti piace di più?» 
Jack annuì, stringendo le labbra. «Prendiamo più munizioni. Le munizioni sono una cosa buona.»

«Non ho paura per me stesso. È da tanto tempo che non ne ho. È che adesso…» Esitò. 
Jack sollevò la testa e lo guardò. «Cosa?» 
D incontrò i suoi occhi, poi distolse rapidamente lo sguardo. «Ho paura di non essere pronto se verranno per te. Di non essere sufficientemente rapido o abbastanza astuto.» Alzò le spalle ed emise un suono di disapprovazione. «Ho paura che non sarò in grado di proteggerti.»

«Perché?» domandò. «Perché è così tra di noi?» 
Jack lottò per trovare una buona risposta ma non trovò nulla. «Io… non lo so.»
D annuì. «Bene. Nemmeno io.» Sospirò. «Non c’è mai stato nessuno così per me, mai.» 
Jack sorrise, un po’ scosso, e sollevò le mani verso il volto di D. «Neanche per me.»

Jane Seville è un’autrice che vive a Columbus, in Ohio. Le piace leggere e scrivere di begli uomini che fanno cose sconce tra loro. 
È cresciuta circondata da uomini gay: sua madre dirigeva il coro gay della zona. Poi ha frequentato un college femminile dove, indovinate un po’, era circondata da donne gay. 
Nonostante lei non sia omosessuale, Jane ha sempre avuto un profondo legame con il movimento dei diritti gay e continua a fare tutto ciò che può per aiutarli. 
A Jane piace cucinare, gli show di VH1, fare bricolage e portare a spasso il suo Terranova.


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