Il sangue scorre fin nell’anima. Cormac non è più stato lo stesso dalla notte dell’attacco al Branco della Luna Alta. Con la sua magia indebolita, si sente consumato da una sete di sangue che non provava dai tempi in cui era diventato un vampiro. La brama di riavere il suo potere lo rende un pericolo per l’ultimo membro della sua famiglia rimasto in vita e la fame lo rende avventato. E questo è solo l’inizio dei suoi problemi. Nutrirsi del sangue del beta del branco, Liam Benson, avrebbe dovuto saziare il suo appetito, non lasciarlo con un desiderio persino più grande.
Simon Osborne e Gray Townsend cercano intanto di lottare contro una creatura che la storia sostiene non possa esistere: una creatura che possiede tutti e tre i tipi di magia. Il branco dovrà ricorrere a tutte le sue risorse per riuscire a vincere contro il misterioso Triade, persino rivolgere una richiesta d’aiuto all’ambiguo Consiglio dei Maghi. Mentre Cormac si sforza di conciliare i suoi fallimenti passati con i suoi desideri presenti, Simon dovrà cercare di rendere possibile l’impossibile: un’alleanza tra mente, corpo e spirito.
Con “Soul magic” si conclude questa trilogia in cui ogni libro esplora un diverso tipo di magia finché tutto converge in quest’ultimo. I veri protagonisti sono sempre Simon e Gray che si sono conosciuti ed innamorati in “Mind magic” per poi cementare la loro unione in “Body magic”. Questa volta la seconda storia che fa da sfondo all’azione è quella tra Liam, beta del branco della Luna Alta, e Cormac, vampiro antenato di Simon. Purtroppo lo spazio lasciato al loro conoscersi e “scegliersi” è piuttosto ridotto in quanto la fa da padrone la magia, vera ed indiscussa protagonista del libro.
Lo scorrere dell’azione è piuttosto lento, ci si perde in
speculazioni magiche e in teorie sulla Triade, l’essere che ha racchiuso in sé
i tre diversi tipi di magia e che sta attentando all’incolumità del branco.
Chi ha
apprezzato i capitoli precedenti della serie non potrà che desiderare di
leggerne la conclusione, ma a mio parere è stata piuttosto deludente. La serie
si era aperta benissimo, il libro dedicato interamente a Simon e Gray era stato
molto bello ed emozionante, ma la decisione dell’autrice di far coesistere nuove
storie “d’amore” con quella dei due protagonisti ha penalizzato tutti, in quanto
non vengono sviluppate abbastanza bene e i personaggi restano senza il dovuto
spessore che meriterebbero.
Insomma, una lettura non del tutto scorrevole, ma
apprezzabile che non mancherà di tenere comunque con il fiato sospeso con il
grande “duello” finale contro la
Triade.
“Ho già ciò che voglio, Cormac,
amore. Ho te, nel palmo della mia mano. Non vedi? La tua debolezza è sempre
stata l’amore. L’amore per me, l’amore per Simon e per suo nonno prima di lui.
È sempre stata questa, la tua debolezza. Posso prendermeli, lo sai? Facilmente.
Posso lasciarti solo con l’orrore che ho dovuto provare io per tantissimi anni.
Ma anche tu, amore mio, sei diventato più forte con il tempo. Mi trovo nel bel
mezzo di un dilemma: distruggo te e tutto ciò che ti è più caro o ti do
un’altra occasione?”
Cormac guardò Silas terrorizzato.
“Siamo dentro a questa storia
insieme, qualsiasi cosa accada.”
Insieme. Simon si voltò e guardò alle sue
spalle; il cortile scuro non era tanto minaccioso quanto gli era parso prima.
Non molto tempo addietro si era trovato solo. Ora aveva un intero branco
accanto. Sorrise, rinnovando il suo impegno nel trovare un modo per sconfiggere
Silas. Nessuno li avrebbe divisi, non se lui avesse avuto voce in capitolo.
“Non sono solo. Avevo dimenticato
che cosa si provasse.”
Fu doloroso sentire
quella nota di tristezza nella voce di Cormac. Liam aveva avuto il branco per
tutta la sua vita, non si era mai sentito solo e perduto, nemmeno nei momenti
peggiori. Non avrebbe mai voluto trovarsi nella stessa situazione del vampiro,
perché non sapeva se sarebbe stato abbastanza forte da sopravvivere.
POPPY DENNISON è una vivace signora del sud che ha sviluppato
un’ossessione per le cose che vagano nella notte fin da piccola, quando la
porta di una stalla si è staccata dai cardini e l’ha quasi schiacciata.
Convinta che fosse un fantasma che voleva attirare la sua attenzione, ha
cominciato a cercare tutto ciò che di strano e misterioso le succedeva attorno.
Per niente soddisfatta di quello che ha trovato, Poppy ha viaggiato in Grecia,
Malesia e Inghilterra per trovare la sua ispirazione in orsi imponenti e volpi
grigie che l’hanno sciolta come il burro. Il suo amore per il paranormale
permane e dà frutti anche dopo trent’anni e scrive storie d’amore bollenti
proprio su ciò che la teneva sveglia di notte. Se il fantasma della sua
infanzia è fortunato, un giorno forse gli darà il suo lieto fine.
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