Non mi sarei mai liberato del sogno di lei. Mi sarebbe rimasto incollato all’anima come una canzone, una lacrima invisibile che avrebbe solleticato il mio cuore per sempre. Un cuore che per molto tempo avevo creduto inutilizzabile.
Quando
le viene proposto di diventare la violoncellista dei Cult Of Essence, band
indie folk in ascesa, capitanata dall’ambizioso frontman Eric Jordan, River
Price sale su quel bus senza guardarsi indietro. In fondo, non ha nulla da perdere
visto che ha già perso tutto, compresa una vaga affezione nei confronti della
vita. River vive suonando per strada, le sue radici le ha recise da tempo e non
ha il sogno di un futuro a cui affidarsi. Al contrario di Eric, che invece da
quel futuro è tragicamente ossessionato. Un sogno che coltiva da dieci anni e
che sarà il riscatto per la sua famiglia, che merita tutto ciò che lui sarà in
grado di offrire con la fama e la ricchezza. E poi c’è la musica, su cui lui ha
basato la sua intera esistenza, a costo di rinunciare a tutto il resto, amore
compreso. Niente e nessuno dovrà frapporsi fra lui e quel futuro, nemmeno
quella violoncellista prelevata dalla strada e che lo ha stregato dal primo
istante. Ciò di cui Eric non tiene conto però è l’amore sconfinato che quella
ragazzina a cui piace “danzare nell’oscurità” ha tutta l’intenzione di
donargli, persino senza ricevere nulla in cambio.
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Saliamo tutti insieme sul bus dei Cult of Essence e seguiamoli nel loro tour verso il successo. Tra canzoni, amori, dolore e rivalità, scopriamo i segreti dei personaggi della storia. La band formata da quattro ragazzi e una ragazza, sono un gruppo di talento con tutte le carte in regola per arrivare lontano.
Eric
Jordan è il front man ambizioso e
bello ma anche il punto di riferimento degli altri compagni. Con una voce
graffiante e un corpo che induce al peccato, Eric incarna l’uomo del momento,
circondato dalle fan dopo ogni esibizione elargisce amplessi e serate indimenticabili
alla fortunata di turno. Una botta e via, dunque, senza impegno e senza alcun
coinvolgimento emotivo. Non c’è amore nel suo futuro (ha già sofferto in
passato e non vuole soffrire di nuovo), ma solo un mero e corroborante
divertimento. Il suo scopo è quello di raggiungere il successo a qualunque
costo, re questo include anche la rinuncia all’amore.
… non c’erano dubbi che River mi
piacesse. Fisicamente, artisticamente, caratterialmente. Era pura perfezione
per uno come me, ma sarebbe stata anche una dannata spina nel fianco.
Poi
c’è River, la violoncellista, una ragazza dolce e tranquilla all’apparenza,
suona divinamente e canta con la voce di un angelo emozionanti duetti con Eric
che mandano in delirio chi ascolta. La bellezza esterna è un paravento dietro
il quale si nascondono anni di dolore e sensi di colpa, troppo grandi da
gestire e impossibili da sopportare. Con il cuore a pezzi e senza più speranze,
si unisce comunque alla band senza alcuna aspettativa.
Ma River non si faceva certo idee sul
futuro. Se l’avessero confermata, non sarebbe stata più felice o più triste. Si
sarebbe sentita soltanto in colpa. Ma tanto si sarebbe sentita in colpa anche
se non fosse partita con loro. Sarebbe stata una di quelle ragazze che vivono
di rimpianti e Jessie non gliel’avrebbe perdonato.
A
bordo del loro pulmino, i Cult girano gli States
portando la loro musica nei vari locali di tutto il Paese. I ragazzi sono bravi
ma la strada verso il successo è ardua e assai insidiosa, Eric e soci devono
combattere duramente per non cadere vittime del loro stesso sogno.
Tra una canzone e l’altra, un arrangiamento di chitarra e un giro di archetto sulle corde del violoncello la storia prende vita e si sviluppa seguendo uno preciso spartito. Partendo con un’overture leggera, il romanzo si arricchisce di contenuti, nel nucleo centrale, più drammatici e profondi, e si conclude seguendo la cadenza di una marcia trionfale. Lo stile frizzante dell’autrice detta il ritmo della narrazione, come se invece di scrivere sulla carta, abbia voluto comporre una canzone. Il romanzo risulta scorrevole e mai pesante, neanche nei momenti più drammatici. Il viaggio nei sentimenti risulta bello e armonioso, e l’alternanza di luci e ombre è studiato alla perfezione per poter arrivare a un esito finale grandioso.
L’impressione
che danno Eric e River all’inizio del romanzo è assai diversa da quella che poi
avremo di loro alla fine. Tra i due lui sembra il più superficiale, il tipico
maschio senza regole che ama la vita e il “sesso senz’impegno”.
«Credimi, è molto meglio non illudere
nessuno. Non siamo tagliati per mettere su famiglia, Nashville. Prima o poi
dovrai accettarlo e accontentarti di scopare con perfetti sconosciuti anche
tu.»
River
invece non ha paura di lasciarsi andare, è innamorata di Eric ma al contrario
di lui, non si vergogna di ciò che prova, non si nasconde dietro frasi fatte e
luoghi comuni, ma è disposta a mettere in gioco il cuore. Eric rifugge l’amore
per salvarsi, River invece ricorre al sentimento per annientarsi completamente.
Non aveva mai avuto paura di soffrire. Finché non aveva dato un altro significato alla parola “sofferenza”, dopo la sua storia con Jessie. Jessie… anche solo a pensare al suo nome le sembrava di sanguinare ancora. Ma in fondo, anche sanguinare era un indizio che fosse ancora viva.
Il
senso di colpa affonda le radici in un trascorso fatto di dolore e morte, di
rinunce e sacrifici, e alimenta da sempre il suo autolesionismo impedendole di
dimenticare. River anela alla sofferenza, così come un assetato spera di
trovare l’oasi nel deserto, brama di perdersi nel buio più assoluto della
perversione e del vizio, solo per ricordare a se stessa di essere viva ma di
non meritare la felicità.
Così
i ruoli si si capovolgono: Eric si spoglia della superficialità iniziale così
come River abbandona il suo stato di purezza. L’uno incarna la luce, l’altra
l’oscurità; Eric è il vero leader, (lo si evince anche dal punto di vista in
prima persona usato dall’autrice. Mentre per gli altri, compresa River si parla
in terza persona, come a voler sottolineare una specie di gerarchia
immaginaria), colui che sente sulle spalle il peso della responsabilità del
successo del gruppo. La roccia sulla quale tutti contano, il faro intorno al
quale ruota l’intera band. Il suo carattere forte e appassionato gli permette
di strigliare duramente i compagni quando è necessario e al contempo di tendere
la mano per aiutarli.
Prima di River, non avevo mai
conosciuto una creatura così luminosa danzare a braccetto con l’oscurità. Era
fantastico vederla volare con la musica o quando era sopra di me a fare l’amore.
Ma era devastante osservarla mentre strisciava a fondo attirata nell’abisso da
quali mostri.
River,
dall’altro lato, ci appare molto fragile e disperata. Il suo tracollo emotivo e
la negatività che questo comporta non sempre però risultano, di facile
comprensione. Si è propensi infatti a pensare che una ragazza giovane abbia il
tempo e le capacità di rimettersi in piedi dopo ogni caduta. La vicinanza della
famiglia e degli amici e il loro aiuto dovrebbero favorire la rinascita. Così
come il ricordo di aver donato qualche attimo di amore a chi non aveva più
tempo per viverlo, dovrebbe rincuorarla, in qualche modo. Ma invece di essere
vissuto come qualcosa di buono, il suo atto misericordioso e altruista la fa
star male e la condanna in eterno. Così River preferisce allontanarsi da tutto
ciò che potrebbe darle conforto, preferendo vivere alla giornata e senza
limiti, alla ricerca vana di una sorta di espiazione continua e interminabile.
Nell’oscurità di quel seminterrato,
si annullarono dolcemente in una danza erotica senza limiti. Ancora al buio,
ancora in segreto, come era stata tutta la loro storia. Con la paura di non
essere giusti l’uno per l’altra ma anche il terrore che invece lo fossero. Fino
a che non si sarebbero svegliati all’alba e di loro non sarebbe rimasta
soltanto la scia scolorita di un sogno.
Ed
ecco che l’incontro tra Eric e River assume un risvolto importante, diventando
la chiave di volta per il cambiamento, la crescita e la maturazione di entrambi.
Con forza e determinazione Eric soccorre sempre, la sua presenza costante
diventa il balsamo luminoso e vitale adatto a lenire le ferite profonde del suo
cuore spezzato. Mentre River, con perseveranza e dolcezza, lo aiuta a ritrovare
la fiducia nell’amore.
Nel
romanzo anche i personaggi secondari sono importanti. Essi giocano un ruolo
decisivo non solo per la crescita dei protagonisti, ma anche per la riuscita
del progetto. Come una famiglia l’intera band, sbaglia, cade, si rialza e
aiuta. Le azioni e le parole non hanno secondi fini ma derivano dalla
consapevolezza che solo un’unione salda e leale, come appunto la famiglia, possa
garantire il successo.
Il
finale è giusto non perché risponda ai canoni del romance, ma perché mai come
in questo momento il lieto fine è davvero meritato.
Tra
tutti i romanzi di Moloko DANCING IN THE DARK e quello che mi ha colpito di
più. Pur riconoscendo la qualità indiscusse dei romanzi precedenti, qui
l’autrice si è superata. Ora che l’asticella si è alzata, sono curiosa di
vedere cosa s’inventerà per eguagliare o superare questa meraviglia.
Consigliatissimo!
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