L’ultima cosa che Vaughan Hewson si aspetta di vedere, quando fa ritorno nella casa in cui è cresciuto, è una sposa nella sua vasca da bagno. Tanto meno tutti i drammi che arrivano con lei. Lydia Green non sa se dare fuoco alla chiesa in cui avrebbe dovuto sposarsi, o se sedersi in un angolo da sola a piangere. Scoprire il giorno delle tue nozze, che l’uomo della tua vita ti sta tradendo, è già brutto di per sé. Ma scoprire che l’amante è il suo testimone di nozze, è tutta un’altra storia. Per un soffio riesce a scappare prima del fatidico sì, e conosce Vaughan solo poche ore più tardi. Vaughan è l’esatto opposto del perfetto e rispettato uomo d’affari che avrebbe dovuto sposare. Ex-musicista, diventato barista, Vaughan ha un carattere un po’ scontroso e si porta dietro la sua parte di drammi.
Ma se il Signor Giusto, si è scoperto essere del tutto sbagliato, forse è tempo di dare una chance al Signor Giusto per adesso. Dopotutto, cosa c’è di sbagliato nello sporcarsi un po’?
Il messaggio che Lydia riceve sul suo cellulare poco prima di sposarsi è un video porno. Un video porno con protagonisti il suo futuro sposo, Chris, e il suo testimone di nozze, Paul.
“I stared at my cell phone, mouth slack in horror. Man, they were really going for it. Tongues wrangling, teeth clashing. There was no hesitation, no holding back, as they ground their bodies together. […] I didn’t want to see it, yet I couldn’t look away.”
Questa è la scena con cui si apre “Dirty”, il primo libro della serie Dive Bar, scritto dalla bravissima Kylie Scott, già autrice della fortunatissima serie sulla rock band “Stage Dive”, (leggi qui la nostra recensione). Scritto interamente dal punto di vista di Lydia, Kylie Scott ci fa conoscere due personaggi davvero interessanti, che nonostante la relativa brevità dell’arco temporale descritto, riescono ad avere un' evoluzione caratteriale niente male.
Sì, avete capito bene. In questo libro è presente un insta-love, ma soprattutto un insta-lust, quindi se, come me, vi trovate spesso a storcere il naso davanti a un “ti amo” detto dopo solo due settimane di “relazione”, pensateci due volte prima di leggere questo libro, e poi leggetelo comunque, perché… cavolo, ne vale la pena! Non credevo che l’avrei mai detto, ma sì, non tutti gli insta-love sono poco credibili a prescindere. Ci sono anche autrici molto brave che riescono a farteli piacere.
“Do you believe in crazy at first sight?”Lines creased his brown. “What?”“I’m not down with the whole L-word and I don’t think this, whatever this is, is that. So don’t freak out and suddenly accuse me of being a stage-ten clinger or something, got it?”“Okay.” He looked amused.“But what if there was crazy at first sight? Because I think we have a credible basis for that.”
Lydia e Vaughan, che d’ora in poi chiamerò “V”, perché dove diavolo va la H? (non me ne abbiamo i fan della Confraternita), si conoscono quando lei scappa dalla sua cerimonia di nozze e si nasconde nella vasca di lui, passando attraverso la finestra del bagno. Il primissimo incontro tra i due è davvero comico. Lydia è bagnata fradicia e la prima cosa che vede di V, è il suo pene. E, che pene!
“Not that I meant to check him out, it’s just kind of hard to ignore a penis and scrotum when they’re dangling right in front of your face.”
Invece di denunciarla per violazione di domicilio, come sarebbe in suo diritto fare, V lascia a Lydia il tempo di spiegarsi e i due iniziano a parlare. Beh, Lydia inizia a parlare, V fissa.
“You’re staring.” “What?”“My breasts.” I waved a hand around the pertinent parts of my anatomy. Though I’m reasonably certain he already knew where they were. “These things, Vaughan. The baby feeders and pillows of sin. You’re staring at them.[…] “I wouldn’t mention it, but it’s been a while now and I’m beginning to get a little uncomfortable.”
Accumunati da tristi disavventure e da un passato recente burrascoso, tra Lydia e V nasce una sorta di amicizia per caso, che giorno dopo giorno si evolve in una irresistibile attrazione reciproca. La loro storia è leggera, divertente, a tratti davvero comica, ma anche “reale”. Entrambi si trovano ad affrontare decisioni difficili e a fare i conti con il problema del “quello che volevo, non è più quello che ho. Che cosa faccio adesso?”.
A “Dirty” ho dato 3 stelline e mezzo, per via della sua trama sexy e accattivante. Non mancano però, i difetti. Questa, è quella che io chiamo una “storia a tavolino”, ovvero: scritta a partire dal finale, e ricostruita fino al principio, in modo che una volta tirate le somme, ogni cosa torni al suo posto. Come due pezzi di un puzzle, il protagonista maschile e la protagonista femminile hanno ciascuno ciò che serve all’altro per completarsi come persona e diventare ciò che hanno sempre voluto, (o per scoprire ciò che davvero vogliono, ma che non pensano di volere). La settimana che Lydia e V passano insieme è breve, è vero, ma non per questo, scarsa di emozioni. Vere emozioni. Vi invito a dare una possibilità a questo libro, perché scommetto che sarà capace di sorprendervi.
New York Times and USA Today Best Selling Author - Kylie is a long time fan of love stories, rock n roll, and B-grade horror films. Based in Queensland, Australia she reads, writes and never dithers around on the internet.
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