James
Barrett è un bravo ragazzo. Peccato che non stia passando il miglior momento
della sua vita e a volte parli a sproposito.
Edward Egan
è un bravo ragazzo. Peccato che la sua rigida esteriorità non aiuti James a
tenere a freno la sua linguaccia.
Quando però
i due sono costretti a volare a Parigi e James deve improvvisarsi assistente
del rampollo della famiglia Egan, le animosità sfumano e le motivazioni dietro
i loro comportamenti vengono in superficie, svelando anche un tenero ed
inaspettato sentimento.
Ma i due rischiano di restare solo con il ricordo di una
crêpe a Parigi…
Parigi è
indubbiamente una città piena di fascino e romanticismo, ma non basta l’atmosfera
languida a dare il via a qualcosa ed il leggere del lento avvicinarsi di James
ed Edward è stato davvero tenero. Gli aculei di James mi hanno ricordato un po’
quelli di Ryan di “The Scar”, ma la sua storia è completamente differente.
Questo
racconto, di circa una novantina di pagine, riesce a trasportare il lettore
prima in Irlanda e poi in una magica Parigi in pieno periodo pre-natalizio.
James è
rimasto disoccupato ed è dovuto tornare a vivere dai genitori ed il padre,
impiegato da una vita presso il giornale della famiglia Egan che idolatra,
vuole far assumere anche lui. James invece non sopporta lo spocchioso e
arrogante proprietario che nega da anni al padre una promozione e, durante una
festa, parla male del figlio considerandolo un parassita che si è trovato
lavoro solo grazie al nome che porta.
Edward,
completamente diverso da come James se lo raffigura, rimane ferito dalle sue
parole, ma nonostante ciò decide di assumerlo.
Galeotto un
viaggio d’affari a Parigi ed i due avranno l’occasione per conoscersi per ciò
che sono realmente, al di là di ruoli lavorativi, conti in banca e aerei
privati. Dovranno affrontare la dura realtà della vita al ritorno a casa, ma se
nasce l’amore come può la cattiveria umana soffocarlo?
Una lettura
scorrevole e molto gradevole che intrattiene piacevolmente e fa sognare nella
grigia realtà quotidiana.
Sul viso di Edward si aprì un bel sorriso e
James restò a fissargli le fossette come se fossero delle virgole di Nutella da
leccare via.
Era una cosa tenerissima. Un uomo come Edward che gli regalava un orsetto… Gli stava dando del bambino, in effetti, ma non importava.
«Presumo che… questo significhi che ti fidi di me…»Edward annuì e sorrise stringendo ancora di più la presa attorno al corpo di James.
«Ho finalmente trovato un’isola felice nel mio mondo arido…»
Erin
E. Keller vive con il marito e parecchi gatti in una casa vicino a un campo di
grano.
Irlandese
nel cuore e nell’anima, spera un giorno di trasferirsi nell’isola di Smeraldo.
Ama scrivere d’amore. E di uomini.
Grazie di cuore! <3
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