E
se la verità su un famoso dipinto non fosse quella che era stata raccontata? E
se quella non fosse nemmeno l’opera originale e un dipinto diverso ne avesse
ispirato la creazione? La storia di un dipinto... La motivazione dietro l’opera
Avvampante giugno, il capolavoro del pittore romantico Lord Frederic Leighton:
una donna che dorme su una sedia. Una bellezza inquietante, una fonte di
ispirazione avvolta nel mistero dei tempi antichi.
1812...
Gravato
dai propri scheletri di famiglia e da sensi di colpa angosciosi, Graham
Everley, riluttante Lord Rothvale, ritorna da un lungo soggiorno in Irlanda per
occuparsi degli incarichi che lo attendono in Inghilterra. L’ultima cosa che
immagina di trovare ad attenderlo è il suo destino: Imogene Byron-Cole, una ragazza
tanto adorabile quanto perseguitata da un tragico passato. Graham non riesce a
staccarsi da lei, e così la sposa, nonostante una serie sempre più intricata di
problemi che minacciano di distruggere le basi stesse della sua intera
esistenza.
Graham
e Imogene iniziano il loro viaggio insieme, esprimendo il loro amore attraverso
una serie di ritratti. L’arte li cattura del tutto e alla fine diventa la loro
salvezza, poiché li aiuta a superare il profondo dolore della perdita,
ispirando un capolavoro.
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Partiamo
dalla fine del romanzo: a un’asta da Christy vengono venduti tre dipinti
risalenti alla fine dell’ottocento del pittore Sir Tristan Mallerton, amico
fedele di Lord Graham Everly, nono barone di Rothvale e suo mecenate. Soggetto
del quadro di maggior prestigio è lady Imogene Byron Cole, moglie di Graham,
raffigurata mentre dorme adagiata su una sedia con il suo vestito giallo e lo
scialle indiano sempre presente anche negli altri quadri. La Sommeil d’Imogene, questo è il nome del dipinto, sembra avere ispirato
in qualche maniera Lord Leighton il quale, qualche anno dopo dipinge il suo Avvampante giugno. Che sia vero oppure
no non è importante, ciò che conta è la storia che questo quadro conserva e che
ci viene raccontata nel romanzo in modo elegante e delicato. Ci troviamo nella
campagna inglese, immersi nel verde del Warwickshire, a nord di Londra, cullati
dalle luci e dagli odori dei luoghi.
Protagonisti
di questa romantica storia d’amore sono appunto il conte Graham Rothvale e Lady
Imogene. Tra i due è amore a prima vista, un incontro e la scintilla scocca
fulgida in tutta la sua potenza. Quando si dice il colpo di fulmine!... Dopo
poco tempo i nostri piccioncini convolano a giuste nozze. Imogene e Graham affrontano
insieme la loro nuova condizione timorosi perché non si conoscono ancora, ma al
tempo stesso decisi a far sì che il matrimonio funzioni. E la consapevolezza di
aver fatto la scelta giusta diventa più forte con il passare del tempo. Uniti
da un profondo sentimento Imogene e Graham affrontano la vita a testa alta,
superando i momenti difficili che man mano si presentano. Il passato non è
stato indulgente con loro, entrambi infatti hanno sofferto molto. Tuttavia il
dolore nulla ha potuto contro la dolcezza e la purezza dei loro cuori. Due
persone buone, dunque, due anime gemelle nate per stare insieme, ma anche due
personaggi sorprendenti.
Imogene
è giovane e innocente, ha sofferto molto ma grazie al suo temperamento forte non
ha mai perso la speranza. L’amore incondizionato per Graham le dà la forza di
affrontare la condizione di moglie con coraggio. La dolcezza e la bontà d’animo
fanno il resto. Tutti a Gavandon sono conquistati dalla nuova baronessa di
Rothvale. Il personale di casa l’adora e gli amici del marito la considerano preziosa.
«Il signor Mallerton, presumo.»
«Graham mi aveva avvertito che
eravate molto acuta. Mi dichiaro colpevole, Lady Rothvale. È un onore
incontrare la dama che gli ha imprigionato il cuore in modo così totale.» Si
inchinò di nuovo, stavolta con un gesto più galante.
«Si cosa avete fame?» Sembrava che il
respiro gli si fosse smorzato in gola.
Lei gli rispose con un sussurro:
«Delle vostre mani che mi toccano. Voglio che mi abbracciate. Ho bisogno di
sentire le vostre braccia intorno a me.»
Graham
pur apparendo come un uomo altero e distante, in realtà è buono e leale. Nella
vita ha dovuto far fronte a molte difficoltà, facendo prima da balia a suo
fratello maggiore, poi sobbarcandosi il peso delle conseguenze della morte
improvvisa del padre e quella ancora più angosciante della madre. Incapace di sopportare
oltre, il barone di Rothvale ha lasciato tutto e si è rifugiato in Irlanda in
cerca di se stesso. Tornato in Inghilterra sembra un uomo nuovo, l’incontro con
Imogene e il successivo matrimonio fanno pensare a un cambiamento reale.
Purtroppo non è così, la sua è una serenità solo apparente, e a parte il
profondo sentimento per Imogene, per lui non è cambiato niente. Incubi ricorrenti
infestano come sempre e da anni i suoi sogni mentre il timore di rivivere gli
strazi del passato e la paura di perdere la persona amata ancora una volta gli
impediscono di ragionare con calma.
Le puntò un dito contro e urlò.
«Siete uscita a cavallo da sola! Nessuno aveva idea di dove foste andata! Non
sapevamo neppure in quale direzione iniziare a cercarvi!» La sua voce si fece
bassa e aspra. «Avete infranto la promessa di non andare mai a cavallo da sola.
Me l’avevate promesso, Imogene, e voi… l’avete fatto comunque.» I suoi occhi
sembravano quelli di un indemoniato, tanto era arrabbiato. E quel comportamento
era sconcertante al punto che Imogene a stento riusciva a pensare a come
calmarlo.
Per
fortuna la forza del loro amore è tale da sconfiggere la paura. Graham ha bisogno
di Imogene per ritrovare la serenità. La sua purezza accecante rappresenta la
luce che squarcia le tenebre dell’anima, e come un faro nella notte più nera, essa
illumina la strada verso la redenzione. Le barriere cadono, l’anima diventa più
leggera così come il cuore e grazie all’amore di Imogene e alla sua fiducia, Graham
si sente finalmente un uomo libero, pronto a vivere ogni esperienza con il
giusto approccio e a tornare quello di un tempo. Sa di non essere più solo e
soprattutto si rende conto di quanto sia fortunato ad avere al fianco una donna
come lei.
… «Non c’è nessuno che ami più di
voi. Non ho mai amato e non potrò amare nessuno più di quanto ami voi. Ora devo
dirvi un’ultima cosa e ho paura di farlo, ma è comunque necessario. Nonostante tutto
ciò che oggi ho detto e di cui mi sono pentito, devo ancora insistere sul fatto
che non cavalchiate da sola. Non posso rischiare di perdervi. Se andate da sola
vi mettete in pericolo, e io non posso permettere che accada. Vi amo più della
mia vita…»
L’amore
di Imogene e Graham è più forte di ogni avversità, un sentimento bello e
delicato, profondo e intenso, capace di emozionare anche i cuori insensibili. Nel
romanzo tutto è bello, i dialoghi, ben concepiti, le scene di sesso, eleganti e
sensuali, i paesaggi, saggiamente descritti, i personaggi secondari, quasi
tutti positivi. La storia è talmente impregnata di bontà che non dà spazio al
maligno di mettere radici. Il cattivo esiste ma rimane ai margini della
vicenda.
E
che dire dell’apparizione di Lord Byron? Un cameo straordinario, da non
perdere.
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