Diciannove anni fa sono stata strappata a un sanguinoso massacro a cui nessun altro è sopravvissuto. Piccola. Fragile. Un enigma.
Ora sono la pupilla di un potente signore che sa troppo e dice troppo poco, e conduco una vita semplice, senza mai oltrepassare la linea immaginaria che io stessa ho tracciato intorno al castello dove sono rinchiusa. Perché là fuori ci sono i mostri.
Dentro, invece, sono al sicuro, ma le gocce di sangue che ogni giorno devo versare in un calice di cristallo non bastano, il prezzo da pagare è molto più alto: un amore tossico e non corrisposto per un uomo che non posso avere.
Il mio salvatore. Il mio protettore. L’uomo che stava per uccidermi.
Quando i mostri arriveranno e minacceranno di mandare in frantumi la mia tranquilla esistenza, i petali della realtà si sgretoleranno per rivelare un’orribile verità. Perché anche in un castello intessuto di segreti, non ce n’è uno più grande di quello che io ho custodito gelosamente. Non c’è torre abbastanza alta da proteggermi dall’orrore che ha fatto a brandelli la mia vita…
#prodottofornitodaHarperCollins
#copiaomaggio
To Bleed a Crystal Bloom nonostante le sue mancanze e parti di trama che non mi sono ben chiare ha catturato ugualmente la mia attenzione fino alla fine. La sponsorizzazione italiana di questa pubblicazione invoglia i lettori a desiderare di leggerlo. È stato commercializzato come una sorta di retelling della storia di Rapunzel, ma non ha proprio niente in comune se non alcuni "riferimenti" come la pittura, il colore dei capelli o la stanza in una torre... Orlaith non è proprio una prigioniera, non è stata rapita, è stata rinchiusa a Castle Noir per il suo bene, per protezione e questo compito è toccato a Rhordyn che l'ha trovata in piedi, piccola, viva e orfana, di fronte al massacro della sua famiglia. La madre di Laith sul punto di morte ha fatto promettere a Rhordyn di tenerla al sicuro, ma lui nell'attimo in cui vede quella piccola si rende conto che sarà la sua rovina. Rhordyn, ha avuto l'imprinting per lei o almeno io lettrice quella scena l'ho percepita come tale. Tra i due ci sono anni di differenza, ma mentre dell'età di lei siamo a conoscenza, quella di lui non è dato saperla, come non ci è dato sapere la sua vera natura e il perché beve una goccia di sangue di Laith, ogni sera, da un calice. Come storia poteva avere del potenziale se strutturata in maniera più chiara. Mentre leggevo, più volte son tornata indietro con le pagine perché non mi era ben chiaro il proseguimento della storia dove diavolo l'autrice volesse andare a parare, malgrado ciò non sono lo stesso stata capace di capire. Forse, mi son detta è normale, l'autrice ci lascia con molte domande che magari avranno risposta nei prossimi volumi, ma leggendo su GR e confrontandomi con una blogger italiana che lo ha letto, ci siamo trovate spiazzate. So solo che ho trovato lei un pochino dispettosa nei confronti di chi fino a ieri le ha dato un tetto sulla testa e l'ha nutrita e questo non è avvenuto dopo che il segreto è emerso, ma prima e, ho trovato lui, a volte, un po' too much con le sue piazzate. Il worldbuilding è un po' confuso, nonostante all'inizio del romanzo ci siano le note riguardanti le creature e l'ambiente, il pov, anche se non sempre alterno visto che il romanzo vede Orlaith al centro della scena circondata da tre forti presenze maschili, ma quale sia il ruolo effettivo di questi ultimi non si sa, ha aiutato un pochino il punto di vista di Rhordyn ma a distanza di due giorni dalla lettura, ancora non so come valutarlo o cosa scrivere nella recensione per dirvi di cosa tratta, sono nell'incertezza più totale, mi sembra di essere in balia delle onde, dove non sai se annegherai o se riuscirai miracolosamente a restare a galla.
Mi rifiuto di vivere in un mondo dove tu non esisti.
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