«Ti
amo da impazzire, Blake, hai capito?»
«Vorrei
che non lo facessi.»
«Non
è qualcosa che faccio, è qualcosa che sono. Sono follemente innamorata di te e
non posso far proprio niente al riguardo. Tu mi ami ancora?» Con entrambe le
mani ingabbiò il mio volto congestionato dal pianto, per guardarmi negli occhi
in cerca di una risposta.
«Non
ho mai smesso, nemmeno per un istante.»
Come
potrei non amarti come un pazzo? Sei tutto ciò che rimane di me stesso, Bonnie.
Bonnie che gli ricorda una
giovanissima e talentuosa attrice incontrata nove anni prima, proprio ai
casting di Fool For Love. Bonnie, l’invisibile e simpatico fantasma che fa le
pulizie sul set della serie girata negli studi della WB. Bonnie che gli salva
la vita, e non solo una volta. Bonnie che però nasconde un segreto, proprio
come lui. Non esattamente le premesse giuste per iniziare una relazione, vero?
Talvolta l’amore è più forte di
qualsiasi verità. L’amore è più forte della malattia, più forte della morte.
L’amore rende meravigliosamente immortali.
#prodottofornitodaElleEloise
#copiaomaggio
FOOL FOR LOVE si potrebbe definire il
romanzo della speranza, un’ode all’amore la cui passione può sostituirsi o
meglio affiancarsi alla forza di volontà, sospingendo quest’ultima nei momenti
in cui ogni convinzione vacilla.
Blake e Bonnie sono i protagonisti della
storia. La vita non ha risparmiato loro niente, la malattia, il divorzio da una
parte, la presenza di un padre violento e di una sorella troppo perfetta per
comprendere dall’altra, ha caratterizzato la loro esistenza.
I due si ritrovano proprio sul set
della sit com per la quale entrambi erano stati provinati, nove anni prima. Una
leggera fiammella si era accesa già allora ma il fuoco dell’attrazione si è
assopito dopo l’esito della prova e le loro strade si sono separate. Blake
infatti è diventato il protagonista maschile della serie, Bonnie, dall’altro
lato, è stata scartata e ha visto infrangersi così i propri sogni. Ora, per
sbarcare il lunario è costretta a lavorare per una ditta di pulizie proprio sul
set. Per ironia della sorte i due si ritrovano anche se all’inizio non si riconoscono.
O meglio, Bonnie sa perfettamente chi è l’uomo che da più di nove anni le fa
battere il cuore, e pur di stargli vicino, è disposta a rimanere in disparte e
a non farsi notare, per quanto possibile.
Probabilmente dopo un mese di pulizie
sul set, ero diventata così brava a fingermi invisibile che Blake non si
accorse di me nemmeno quando mi sbatté la porta del suo camerino sul muso.
[…]
«Cos’è successo?»
Mi hi sbattuto la porta in faccia e
mi hai spappolato il cuore. Ma nulla di grave.
Difficile rimanere nell’ombra quando
si hanno peculiari caratteristiche fisiche come la cascata di capelli rossi e
un mare di efelidi sul viso, pronte ad accendersi a seconda della forza delle
emozioni.
«Lavori qui?»
Annuii, indicando il marchio della
Clove sulla divisa, che lui aveva già notato.
«Bonnie Reid…» lesse il mio nome sul
cartellino. «Non ci siamo già conosciuti, Bonnie? Hai un viso familiare.» Come
facevo a dirgli che avevo sostenuto i provini insieme a lui nove anni prima e
che l’unico lavoro che la produzione mi avesse permesso di fare era quello di
pulire i loro cessi? Dovetti negare, per forza di cose. Feci un cenno di
diniego.
«Che strano… mi ricordi una ragazza che…»
Sì? Che ragazza? Annaspai,
«Saranno i capelli, non sono molto
comuni» bofonchiai con la mano sulla faccia. Lui rise. Una risata leggera,
limpida, che poco aveva a che dare con la grassa risata americana.
«Forse hai ragione. Quella ragazza
aveva i tuoi stessi capelli.»
Il loro rapporto prosegue tra alti e bassi e in ogni circostanza è Bonnie a subire le peggiori conseguenze.
«Bonnie fermati!» gridò, sporgendosi
dal finestrino mentre la sua auto procedeva lentamente. «E dai, devo ancora
finire di parlarti.»
Mi voltai, fermandomi e facendo
fermare anche lui. «Ma sei serio? Ho perso il terzo lavoro per colpa tua e tu
credi che io abbia voglia di parlar con te?»
Sommerso dai sensi di colpa Blake le offre di lavorare per lui. A questo punto a Bonnie non interessa diventare la sua colf, l’importante è vivere con lui nella stessa casa. Come ci si può aspettare, giorno dopo giorno il loro rapporto diventa sempre più stretto, ma nonostante l’attrazione reciproca, entrambi rimangono cristallizzati nelle loro posizioni di partenza. Blake sa di non avere troppo tempo a disposizione, il sarcoma non perdona e la delusione per la fine inaspettata del suo matrimonio non gli permettono di dimenticare e pensare a un futuro. Per questo ogni volta che intravvediamo un avvicinamento, entrambe le parti non perdono occasione per ristabilire le distanze.
La prima parte del romanzo va avanti
lentamente tra battibecchi spiritosi, situazioni a volte paradossali e
comportamenti ripetitivi che non favoriscono, pur accennandola, la profondità
dei personaggi. Come se ci trovassimo di fronte a fumetti fermi sulla carta. Fin
dall’inizio intuiamo la loro forza caratteriale, tuttavia essa rimane latente
per una serie di circostanze che non permette ai nostri eroi di emergere. Blake
e Bonnie sono saldamente schermati da loro stessi, dalle continue bugie, la
mancanza di coraggio, la rassegnazione e la vergogna che portano alla disistima
perenne.
Il cambio di rotta avviene nella seconda
parte della storia ed esplode come una bomba al primo vero contrasto tra i due
personaggi.
«Non hai fatto nulla che non va, è
solo che…»
«Solo che… cosa?»
«Beh, tu non dovresti essere qui.»
Mi puntò un dito contro: «Quindi mi
stai licenziando?»
«No…no!» sospirai, palesemente in
difficoltà.
«Cazzo Blake, parla!» Sbottò.
«Non dovresti mangiare qui, con me…
sul tavolo di Vivianne. Dovresti servirmi il pasto e aspettare che abbia finito
prima di tornare nel tuo allogio e mangiare il tuo cibo.»
I momenti in cui Blake e Bonnie affrontano e superano le incomprensioni servono alla definizione dei loro personaggi che finalmente si animano e una volta staccatisi dalla pagina, diventano reali. Il sentimento che li lega e la passione che entrambi provano non sono sufficienti a rimuovere completamente la patina di instabilità e di disagio dettata dalla presenza dei segreti. È difficile potersi confidare con la persona amata e fidarsi, soprattutto, quando non si possiede la forza di accettare la propria vulnerabilità. Ma amare vuol dire anche aiutare, essere l’uno il supporto dell’altra, e quando ci si trova a vivere un sentimento vero e profondo, non c’è nulla che possa impedire di superare le incomprensioni e le delusioni e di trovare il giusto equilibrio per andare avanti. Così è Bonnie a infondere in Blake il coraggio necessario per affrontare l’operazione. Allo stesso modo è Blake a offrire alla sua amata, visto il suo grande talento, la competenza delle persone giuste per poterlo sfruttare.
Il romanzo è un bel racconto basato
sulle seconde occasioni in cui tutto è possibile, a patto che lo si affronti insieme.
I toni soft con i quali viene trattato il tema serio della malattia conferisce
alla storia un aspetto tranquillo che ci fa pensare a una favola in cui la
tensione del momento lascia il posto alla semplicità e alla tenerezza del
sentimento.
Una via di mezzo tra Love Story ed È nata una stella, ma con meno angoscia e dolore e più speranza.
Consigliato!
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