giovedì 29 ottobre 2020

MEMORIA DI UN CERTO LEGAME di Danka Braun




1989

In una Polonia stretta nella morsa del comunismo, Renata, venticinquenne istruita e proveniente dal ceto medio, si innamora di Robert, che di anni ne ha ventinove.

Robert sembra il principe azzurro: ricchissimo, bellissimo, brillante e con un luminoso futuro da stimato chirurgo. Ma Robert è anche un cinico manipolatore, un maschilista, che usa le donne per il proprio piacere. E con lei è chiaro fin da subito, non cerca nulla in più di un’avventura, per tenere impegnate le giornate che mancano alla sua partenza per Boston, dove lo aspetta una delle più rinomate cliniche statunitensi.

Renata sa che dovrebbe stargli lontana, ed è lui stesso a dirle che dovrebbe disinnamorarsi e alla svelta. Ma non può fare a meno di sperare che quegli incontri di passione che li uniscono per poche ore alla settimana, si trasformino in qualcosa di più, una storia d’amore degna di un romanzo.

2000

Undici anni dopo, Renata, vedova e con un figlio a cui badare, ha dimenticato quella storia durata pochi mesi. La Polonia sta risorgendo dalle sue stesse ceneri, e anche per lei si prospetta una vita nuova: sta per risposarsi con Andrzej, un uomo fedele e tranquillo che sarà un ottimo padre adottivo per il suo bambino. Tutto sembra andare a gonfie vele fino a quando, alla festa per il loro fidanzamento, Andrzej si presenta con un vecchio amico che non vedeva dai tempi del liceo: Robert.

A Renata basta guardarlo per capire che la chimica tra loro è rimasta immutata, che quei pochi mesi trascorsi insieme hanno significato più di quanto voglia ammettere. Robert, ormai quarantenne, ha lo stesso fascino ambiguo di undici anni prima. Ma Renata non è più la ragazzina ingenua di una volta. Non è più disposta a cedere, sa come non farsi manipolare.

Ci sono certi legami che pur impossibili, superano ogni barriera, abbattono i muri. Anche quelli del tempo, anche quelli del cuore.

#prodottofornitodaCignoNero

#copiaomaggio

Il romanzo, al primo posto in Russia, è fonte di molti spunti di riflessione. La collocazione storica in cui la vicenda si sviluppa è interessante perché ci riporta indietro di una ventina d’anni tra la fine della dittatura russa e l’inizio del nuovo millennio. Il passaggio da un periodo all’altro non è stato indolore, la libertà raggiunta a caro prezzo ha reso, se da una parte ha reso ancora più deboli i cittadini già provati dal giogo comunista, dall’altra ha dato la possibilità a tutti di ricominciare. C’è chi ha preferito cercare fortuna all’estero e chi, non avendo i mezzi per andare via, si è rimboccato le maniche per costruire una vita dignitosa per sé e per la sua famiglia. Questo è ciò che è accaduto ai nostri protagonisti.

Robert e Renata infatti ad un certo punto della loro vita hanno preso due strade differenti: l’uno, forte dell’aiuto della famiglia, dopo aver intrapreso gli studi scientifici, è diventato medico, ha lasciato la Polonia per andare a specializzarsi negli Stati Uniti. L’altra è rimasta a Cracovia e con molta difficoltà è riuscita a emergere lavorando sodo. I due si conoscono fin dai tempi della scuola, si frequentano, ma la loro non è quella che si definisce una vera e propria relazione. Sono più che altro amici di letto che veri fidanzati e anche se Renata è coinvolta emotivamente, la loro storia è soltanto una semplice avventura. Robert infatti ama collezionare flirt come fossero cravatte, è bello e sa di piacere. La sua arroganza è un biglietto da visita sicuro che le donne non si lasciano sfuggire, non gli resistono e lui si diverte passando da una all’altra senza porsi alcun problema. Renata è ben lontana dai suoi standard, non è alta, non è bionda e non è bella come tutte le ragazze che si porta a letto, ma possiede cervello e intelligenza e ha molta passione. L’attrazione c’è, malgrado tutto, ma non è sufficiente affinché Robert possa rinunciare al suo sogno di diventare un grande neurochirurgo.

Undici anni dopo Robert e Renata si ritrovano, ed è qui che inizia la storia. La vita li ha portati a fare scelte che adesso entrambi non possono ignorare: lui è rimasto vedovo e lei sta per sposarsi. L’incontro casuale e il relativo stupore non bastano a far tacere il cuore, l’attrazione tra loro è ancora forte. Sarà sufficiente? Il tempo li ha cambiati e poi esiste un segreto tenuto nascosto a lungo che non può essere più taciuto e che, una volta svelato, diventerà determinante per la scelta finale.



Robert, nonostante le prove difficili che la vita gli ha inferto, sembra rimasto fedele alla sua immagine giovanile. Non ha cambiato gusti in fatto di donne, per lui la bellezza continua a essere il fattore principale per ogni tipo di scelta. e il fatto che si avvicini spudoratamente a Renata, al suo ritorno in Polonia, ce lo conferma.


Come diavolo aveva fatto a trasformarsi così? Tutto sembrava meno che una commercialista. Era sicuramente la donna più bella tra i presenti.  


C’è un momento però in cui la superficialità dell’uomo lascia il posto alla dolcezza e alla maturità. In presenza del figlio Robert diventa un uomo premuroso e vero e ci piace.

 

Provai immediatamente un affetto incredibile. Era il mio bambino. Sapevo che da quel momento, lui sarebbe diventato per me la cosa più importante del mondo.


Renata crescendo ha capito come agire per accaparrarsi un posto nella società. Ha abbandonato la sua aria dimessa e adottato un look più spregiudicato. Adesso è diventata bella e scaltra. Il suo atteggiamento seduttivo le consente di aprire diverse porte. Al posto di una donna passiva e timida ora c’è un’astuta manipolatrice, disposta a tutto. Consapevole che il suo cuore appartiene a Robert, opta per una scelta logica e per assicurare un padre a suo figlio, sceglie il minore dei mali decidendo di sposare Anderzej, un vecchio compagno di scuola.



Frequentava Andrzej da due anni, e aveva finalmente deciso di sposarlo. Stava bene con lui, non voleva complicazioni. Andrzej era l’uomo di cui aveva bisogno.

Robert e Renata si ritrovano e, nonostante i vari tentativi di rimanere distaccati, nulla possono contro la travolgente passione che finisce per consumarli. Le motivazioni del loro riavvicinamento sono diverse: Renata ha sempre amato Robert ma ora ha la possibilità di vendicarsi di tutto ciò che ha patito dopo la sua partenza. Dall’altro lato Robert non riesce a resistere al fascino prorompente della donna, la desidera e per averla è disposto a superare tutti gli ostacoli che lo separano da lei.


«… Sei una delle poche ragazze con cui non mi sono mai annoiato. Ma se non vuoi parlare, possiamo fare altro…» Si avvicinò e l’attirò a sé. Si chinò su di lei, mormorandole all’orecchio: «Vuoi sentire l’effetto che mi fai?»

 

La cosa sarebbe giusta se le sue azioni fossero dettate da un sentimento profondo. Purtroppo, ed è un peccato, il messaggio che passa leggendo il romanzo, è tutt’altro. Non è la passione profonda e duratura ad alimentare la reciproca attrazione, né l’amore forte sopravvissuto alla lontananza. Ciò che muove le loro azioni è la bellezza, come se essere belli fosse sinonimo di fortuna.  L’apparire diventa fondamentale, più dell’essere, e il concetto viene ribadito più volte nel corso del romanzo.  

La fiera delle vanità coinvolge i protagonisti e ne determina le azioni: Renata sa come prendere Robert, giocando con il suo look lo attira a sé o lo ferisce a seconda dei casi.


 Robert mi guardò. Il suo amore per me era sicuramente sparito. Avevo un aspetto orribile, ma volevo apparire proprio in quel modo. Volevo che mi lasciasse stare.


Il suo pensiero la sminuisce e in quanto donna non sono d’accordo e per questo non posso entrare in empatia con lei.

 La storia ha del potenziale ma la leggerezza con cui si affrontano alcuni contenuti non le permette di decollare come invece meriterebbe.



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