Dominic
Trevino è stato chiamato in molti modi.
Prostituto.
Donnaiolo.
Puttana.
Ma
il nome con cui tutti lo conosco è Dirty Dom.
Perché
lui è sempre stato così… anche se non è non mai stato soltanto quello.
Il
suo passato è tormentato e macchiato, tanto quanto la sua reputazione
licenziosa. Una reputazione che si è costruito senza porsi troppi limiti,
nell’unico modo che conosceva per affrontare quei fantasmi che, da sempre, lo
tengono imprigionato nell’orrore e nel disgusto per se stesso.
Il
giorno in cui Raven entra con prepotenza nella sua vita, con il suo
temperamento così focoso e con quei suoi pantaloncini striminziti da
adolescente, Dominic capisce che tutto quel sesso anonimo non sarà più in grado
di placarlo. Eppure, non può lasciare che la ragazza veda chi – ma soprattutto
cosa – lui è in realtà.
Riuscirà
Raven a liberarlo dal suo passato di dolore?
Riuscirà
a salvarlo nonostante Dominic stesso non creda ne valga la pena?
Il secondo atto della duologia “Fearless” è imperniato sulla figura di Dominic Trevino, un uomo complicato ma tanto dolce che tutti noi vorremmo avere come amico. Aspettavamo con ansia di poter approfondire il personaggio dopo aver letto di lui nel precedente romanzo (PAURA DI CADERE), perché fin dalle prime battute era apparso subito interessante sia per il suo modo di interagire con Angel e soprattutto con Kami, sia per la storia della sua vita. Lo abbiamo amato incondizionatamente allora e lo apprezziamo di più adesso nel racconto che lo vede protagonista.
Dominic
lavora presso un centro di recupero per adolescenti, conosce Toby, un ragazzino
problematico che non riesce a parlare e, capito al volo il suo disagio, si
offre di aiutarlo. Il tempo e i suoi modi cortesi sembrano sciogliere la
diffidenza del ragazzo che pian piano comincia a fidarsi di lui. Non si può
dire lo stesso per la sorella di Toby, Raven infatti pare non gradire più di
tanto la vicinanza con il bel Trevino, ma la sopporta per il bene del fratello.
Un trascorso infelice tra loro e la fama di donnaiolo depravato sono
sufficienti per decretare un giudizio negativo.
«Ti conosco? Per caso, ho fatto
qualcosa per farti arrabbiare?»
Fece scoppiare di nuovo il palloncino
di chewing-gum rosa, masticando con forza quella cosa appiccicosa come se
stesse facendo a pezzi la mia virilità. […]
«Mi conosci? Ah!» Rise sardonicamente. «Come se volessi essere associata a uno come te.»
Se
ci fermassimo alle apparenze anche noi approveremmo il pensiero di Raven.
Dominic infatti è famoso nel giro, lo chiamano “Dirty” Dom per una ragione ben
precisa. La sua prerogativa è portarsi a letto una donna diversa ogni sera,
adora il sesso in tutte le sue forme, ma non è in cerca di legami. Chi lo
conosce, lo accetta così com’è: nessun impegno e tanto divertimento.
Mi svegliai in un groviglio umido di
arti nudi e capelli arruffati. Tre paia di gambe, comprese le mie, erano
aggrovigliate tra le lenzuola. Ciocche bionde e rosse mi solleticavano il viso
e il petto. Avevo due mani appoggiate sul torace, ma una aveva le unghie rosso
fuoco, mentre l’altra di un colore familiare rosa cipria.
Le apparenze però spesso ingannano, ce ne
accorgiamo appena conosciamo meglio il personaggio. Una volta sollevato il velo
superficiale che ricopre la sua facciata, davanti a noi si apre un mondo nuovo
e il giudizio cambia. L’esperienza orribile vissuta quando ancora era un
bambino oltre a distruggere l’innocenza, ha frantumato i sogni e deturpato i
pensieri. Dominic cresce senza una percezione chiara dei sentimenti. L’amore si
confonde con il dolore, la pena porta alla vergogna e al susseguente desiderio
di nascondersi. Il sesso diventa così il mezzo giusto per dimenticare, seppur
per qualche ora, l’angoscia straziante della sua anima.
Una parte di me voleva essere quel
depravato. Mentre l’altra parte, la parte più razionale e matura che non si
sarebbe mai placata con le avventure occasionali, sapeva che stavo sbagliando. Ma
come si smette di fare l’unica cosa che ti dà un senso di sicurezza? La cosa
che ti fa sentire in sintonia e accettato da qualcuno, da chiunque, anche solo
per poche ore?
Dominic
è convinto di non meritare l’amore ed è un peccato perché il ragazzo ha un
cuore d’oro ed è difficile non amarlo. Sul lavoro non si risparmia, sa come
prendere le persone, ce lo dimostra nel rapporto con Toby e ancor prima in
quello con Kami.
Era vero, trovavo uno scopo nell’essere
colui che salvava. Distoglieva l’attenzione dal fatto che non c’era chi
salvasse me, perché non ne avevo bisogno. Me la cavavo benissimo da solo,
nonostante il terrore che mi aspettava dietro le palpebre ogni notte, o il
vuoto che provavo dopo ogni avventura senza volto. Funzionava per me. Era l’unico
modo in cui riuscivo a tollerare il mio riflesso nello specchio.
Anche
durante il sesso non si dimostra mai egoista ma si rivela un partner
eccezionale prendendosi cura delle necessità altrui.
Per tutto il tempo avevo imparato l’arte di fare l’amore, che era esattamente quello che quelle donne provavano con me, amore. Adorazione. Apprezzamento. Non scopavo semplicemente, tipo toccata e fuga. Mi prendevo il tempo necessario pe assicurarmi che tutte le donne che avevano il privilegio di adornare il mio letto e occupare il mio tempo fossero completamente soddisfatte. Era la giusta ricompensa per la distrazione che mi avevano fornito.
Il
sesso quindi inteso come balsamo e anestetizzante perché è proprio in quei
frangenti che Dominic si estranea dalla realtà e allontana i ricordi.
Mi scopavano perché mi volevano. E io
le scopavo perché ne avevo bisogno. Era uno scambio equo.
Dominic
è un personaggio stupendo, bello sia fuori che dentro, la sua anima è segnata
da profonde cicatrici che gridano vendetta. Chiunque, dopo aver patito la sua
stessa esperienza avrebbe reagito maledicendo il mondo e sarebbe stato anche
giustificato. La sofferenza è palpabile, tuttavia nelle sue azioni non c’è odio,
né le parole sono intrise di risentimento. Il desiderio di fare del bene supera
di gran lunga lo stato di confusione che gli attanaglia la mente Dominic lotta,
cade e si rialza, si avvicina ai più deboli per consolarli e aiutarli. Si dimostra
sensibile in ogni circostanza, ascolta senza giudicare, dispensa consigli ed è
pronto a stimolare chi ha bisogno. Potremmo considerare Dominic come un
diamante raro dalle mille sfaccettature, la cui luce profonda non può essere
trattenuta all’interno ma deve uscire e illuminare tutto ciò che lo circonda.
La stessa Raven finisce per farsi abbagliare dalla sua dolcezza.
Dom era semplicemente il ragazzo più
dolce e divertente che avessi mai conosciuto, e mi piaceva stargli accanto. Era
come essere fuori in una giornata calda, con il sole che splendeva solo per te.
Certo
per lei è difficile dimenticare il passato e il torto subito è troppo pesante
per passarci sopra facilmente. Dovrebbe tenerlo a distanza, eppure man mano che
lo conosce, comprende sempre meglio la sua personalità. Individua la sua
solitudine e la paura di lasciarsi andare, Raven è l’unica che può aiutarlo a spiccare
il volo oltre la scogliera e colmare il vuoto della sua esistenza. Dominic lo
sa ed è spaventato perché è convinto di non meritare l’amore, ma deve fare i
conti con la testardaggine della ragazza. Non c’è verità o calunnia che tenga,
lei gli resta accanto anche quando tutto sembra compromesso.
Tu non sei il tuo passato. Non sei il
tuo dolore. Sei gentilezza, forza e bellezza. Tu sei amore.
La
storia è toccante e ironica al tempo stesso, intrisa di buoni sentimenti con
una dose di piccante sensualità che non guasta. Raven ha ragione, Dominic è unico
e la sua ricchezza interiore lo distingue da tutti gli altri personaggi. Il
finale però lo penalizza ed è un peccato perché ci sarebbe piaciuto vederlo
fino in fondo al centro della scena. Invece le ragioni che vedevano coinvolta
Kami Lo hanno relegato in secondo piano.
Consigliato!
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