Quando la vivace Bonnie viene licenziata per la terza volta a ventiquattro anni, si ritrova un po' spaesata. È così che la sua migliore amica riesce a convincerla ad accompagnarla a Corsekelly, incantevole paesino delle Highlands, dove le attende un'opportunità imperdibile: gestire per sei mesi la caffetteria locale. Semplicissimo, così tanto che si infileranno da subito in un mare di guai esilaranti. Fortuna che c'è Rowan, il figlio dei proprietari. Splendido e perennemente scontroso, come si addice a uno scozzese, in realtà lui non vorrebbe immischiarsi ma le due svampite rischiano di distruggere l'attività di famiglia e qualcuno dovrà pur tenerle d'occhio. Tra insulti, dispetti e scintille di passione… il divertimento è assicurato, e forse anche l'amore
#prodottofornitodaAlwaysPublishing
È il primo romanzo scritto da Meghan Quinn che leggo e forse non potevo far scelta migliore, sapete?
È facile innamorarsi della sua narrazione, così come del suo modo talvolta irriverente di presentarci le scene.
Facciamo però un passo indietro.
Sai, credo che a volte ci incastriamo nella concezione che sia il lavoro a decretare la nostra umanità, quando in realtà non è affatto così. Il lavoro è solo un mezzo per guadagnare e poter provvedere a sé stessi. Sono le relazioni che coltiviamo, l’energia che riversiamo nel mondo, a definire davvero chi siamo.
Protagonista di quest'opera è Bonnie, una ragazza poco più che ventenne che insieme a Dakota, la sua migliore amica, in seguito all'ennesimo momento no della loro vita, decidono di rispondere ad un annuncio di lavoro, e non della loro città, o anche solo del loro continente, bensì a Corsekelly, nelle Highlands scozzesi.
Tante volte si è data per scontata, mai abbastanza nella scuola, nel lavoro, al punto di pensarlo anche nella vita. Un carattere dinamico il suo, a tratti orgoglioso e fiero, qualcosa impossibile da non amare. La sua fortuna? Un'amica che è più come una sorella, che per lei farebbe qualsiasi cosa, anche ripartire da zero in un altro continente.
Un salto nel buio sembrerebbe per molti il loro, sebbene nel contratto offrano anche il vitto, per tutta la durata della loro permanenza, in un adorabile cottage immerso nella natura.
In fretta e furia, per quanto strano possa sembrare, decidono di partire, ma è solo l'inizio del loro viaggio che farà capire al lettore di fronte a cosa si troveranno loro due.
Non solo usi diversi, guida dall'altra parte, e lingue diverse, ma anche stili di vita completamente differenti, per non parlare del fuso orario.
Perché dico lingue diverse?
La traduzione in questo aiuta, sembra di trovarsi di fronte ad un dialetto e dopo un'iniziale confusione, ogni volta che vi troverete di fronte a qualche battuta scozzese vi scapperà il sorriso, per non dir risata, immedesimandovi a pieno nella fatica che faranno le nostre ragazze in terra straniera.
«Avevo sentito che gli scozzesi sono dei tipi ospitali, però non sembra il tuo caso.» «Non mi piace conformarmi alla massa.»
Il nostro uomo si chiama Rowan ed è il figlio dei gestori della caffetteria per cui si cercano due volenterose, per vari mesi.
Lui è lo stesso uomo che non ne sapeva niente fino a che non si è trovato davanti al fatto compiuto, qualcosa che per lui suona più come un pugno nel petto dal momento che per lui la famiglia, le sue radici, sono tutto ciò che di più sacro c'è al mondo.
Rowan è uno scozzese fatto e finito, bello come il peccato, ma soprattutto con un carattere che definir spigoloso è dir poco, talvolta il soprannome Musone sembra calzargli a pennello, o il suo essere scorbutico, che dir si voglia.
La diffidenza sembra essere radicata nel suo essere, al punto che dar del filo da torcere a Bonnie pare essere il suo hobby preferito.
Come si dice in questi casi, le apparenze ingannano e non ci sarà momento migliore di quello di scoprire che non tutto ciò che sembra è ciò che in realtà è, soprattutto perché da qualche parte in mezzo a quella loro "storia" di apparente odio, le scintille non mancheranno, questo è poco ma sicuro.
Scintille in ogni senso, dal momento che Bonnie è una ragazza battagliera, che non si fa problemi a farsi avanti quando c'è uno scontro, anche dal momento che quell'arrogante scozzese non fa nulla per celare il suo modo arrogante di fare, la sua superbia e soprattutto il suo odio verso di lei.
Apparenze, ricordate?
«Non ho mai detto che è orribile stare con te.
Sei scorbutico, sì, tuttavia mi sono affezionata a Kilty MacMusone.»
«Be’... anch’io mi sono affezionato all’americana testarda e molesta.»
Sorrido.
«Vuoi dire che... anch’io ti piaccio?»
Come accennavo all'inizio dell'opera, Flirt in Kilt è il primo libro che leggo scritto da Meghan Quinn e non potevo iniziare con volume migliore, dal momento che lo stile di narrare sovente è uno spasso, la risata è sempre pronta dietro l'angolo a smorzare ogni scena e l'idea poi di rendere lo scozzese in un modo così unico ha un che di geniale, al punto che non posso non far i complimenti per la resa anche alla casa editrice per la splendida traduzione.
Un romanzo capace di catturare dalla prima battuta all'ultima, complice l'ironia, un pov alterno che rende tutto nella giusta ottica, ma soprattutto... Le scene spicy? Fantastiche.
Il romanzo in pillole
- autoconclusivo
- Pov alterni in I persona
- Tropes: romantic comedy, small town, hate to love, opposites attract, grumpy/sunshine (un romance in cui i protagonisti hanno due caratteri opposti, uno abbastanza scontroso e l'altra solare)
Nessun commento:
Posta un commento