Dopo
aver portato a termine il precedente incarico con successo Dahlia è pronta per
un’altra missione. Vlad Vitalli, il boss della città, è ormai in carcere ma l’attività
criminale non è terminata, il nuovo capo Salvi Moretti, meglio conosciuto come
il Diavolo, è ora nel mirino delle forze speciali di polizia.
«…Ora lasciami andare a fare quello
per cui sono nata.»
Il tono di Miran era spensierato
quando disse: «E che cosa sarebbe ciò per cui sei nata? Mettere in ginocchio i
mafiosi?»
Sfruttando
le sue doti di ammaliatrice e stando ben attenta a non far scoprire la sua vera
identità, Dahlia porta a segno un altro colpo e la cattura di Salvi avviene come
previsto, anche se non senza conseguenze. Dahlia infatti pur essendo libera da
ogni impegno non riesce a voltare pagina, la gioia e l’orgoglio non bastano a
farle dimenticare la vergogna che il suo cuore prova. L’ultima immagine di Vlad
e le sue parole sono incise come lava incandescente nella sua mente.
Erano passati tre mesi dall’ultima
volta che l’avevo visto. La sua faccia e la sua voce mi tormentavano tutte le
notti. Diceva sempre la stessa cosa.
Mi hai tradito Dahlia.
Mi odiavo, e odiavo la persona che
ero diventata. Volevo scusarmi con lui.
Contro
il parere del suo capo, Dahlia è decisa a vedere Vlad, ma la sua volontà si
scontra con la dura realtà della prigione e lei si ritrova coinvolta, suo
malgrado, nella violenta rivolta dei detenuti. L’esperienza atroce diventa
ancora più insopportabile di fronte alla freddezza spietata di Vlad.
Aspettavo
Il secondo romanzo della serie LA BELLA E LA BESTIA con ansia, curiosa di
conoscere quali sviluppi e quali conseguenze avessero avuto sulla storia la
scoperta della vera identità di Dahlia e l’arresto di Vlad. I quesiti e le
aspettative erano molti, purtroppo però non tutte le risposte sono state esaustive.
Al di là
di questo, però, la storia è ricca di spunti e di azione, l’autrice ha saputo
disegnare un quadro alquanto realista del mondo mafioso. Non si è risparmiata né
ha fatto sconti nei toni e nelle immagini, ma è stata molto brava a inquadrare come
autentici i momenti salienti esasperando al massimo la situazione, rendendo
palpabili così il terrore, la paura e la tensione del momento. L’adrenalina
scorre copiosa tra le pagine, il ritmo è incalzante e la suspense non lascia tregua, né dà la possibilità di prendere fiato.
Non mancano i colpi di scena (alcuni davvero inaspettati), tuttavia la loro
presenza non è sufficiente a rendere speciale e del tutto originale la storia.
Troppe sono le ripetizioni di forma e di contenuto: nel nuovo caso Dahlia deve affrontare Moretti, scardinare le sue difese e farlo arrestare, proprio come aveva fatto con Vlad. E proprio come nel primo incarico anche qui finisce per essere prigioniera del mafioso di turno. Salvi la desidera ma lei lo tiene a distanza, lo esaspera e poi lo seduce facendolo cadere in trappola. Moretti è descritto come il Diavolo, ma di diabolico ha ben poco, anzi, andando avanti con la storia il suo ruolo cambia tanto che alla fine potremmo definirlo un angelo caduto. Pur provando qualcosa per Salvi, Dahlia non riesce a dimenticare colui che le fa davvero battere il cuore. Inoltre l’operazione si conclude velocemente e l’arresto non procura gli stessi effetti della prima volta.
La
seconda parte della storia è più intensa e ricca di avvenimenti: Dahlia, contro
il parere del suo capo, decide di andare in prigione ad affrontare Vlad, ma le
cose non vanno come ci si aspetta e l’incontro tra i due avviene nel momento
peggiore.
«Allora Vlad. È tua questa qui?»
Mi guardò per un breve secondo, per
poi distogliere lo sguardo.
«No. Non la conosco» rispose con voce
tagliente.
La
vendetta che tanto aspettavamo arriva, Vlad si comporta come un uomo ferito
nell’orgoglio e da bravo boss, risponde al tradimento con fredda spietatezza. L’indifferenza però non lo salva dal dolore di
un cuore ferito, è innamorato e questo basta per farlo tornare sui suoi passi e
combattere per riscattare colei che considera la sua donna.
Nell’ultima
parte della storia il ritmo rallenta fin quasi a fermarsi: Vlad evade dal
penitenziario e torna a casa e per Dahlia inizia la vera e propria prigionia.
Chiusa sotto lo stesso tetto, la ragazza trascorre lunghe e interminabili
giornate da sola, di nuovo prigioniera, lontano dall’uomo che ama. Il tempo
guarisce le ferite esterne, ma nulla può contro un cuore a pezzi. A questo
punto il discorso assume un riflesso più intimista: i sentimenti vengono
analizzati, le azioni esaminate e i protagonisti smembrati e poi ricostruiti. Il
processo di rinascita, diventa necessario ai fini dell’epilogo. Tuttavia in
questo caso il trionfo dell’amore non soddisfa del tutto e non basta a dissipare
tutti i dubbi.
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