— L’AMORE È ASPRO COME UN LIMONE SICILIANO. —
La Famiglia ha sempre ragione.
La Famiglia non dimentica.
La Famiglia ripaga il sangue con il sangue.
Domenico Acerbi è cresciuto all’ombra degli alberi di limone siciliani, pronto a dare la vita per la Famiglia. Pronto ad obbedire agli ordini e a superare ogni aspettativa. Un orgoglioso uomo d’onore.
Quando Seth, il figlio minore del Don, viene rapito, Domenico viene mandato a salvarlo. Ma l’uomo che trova non è il ragazzo che aveva conosciuto tanti anni prima. Pigro, irritante, viziato, e bollente come un’estate siciliana.
Seth Villani non vuole avere niente a che fare con la mafia. Sfortunatamente, non ha altra scelta quando la Famiglia lo riporta all’ovile dopo la morte di sua madre. Gettato in un covo di serpenti noto come la Famiglia Villani, Seth deve trovare un modo per cavarsela in quel labirinto di bugie. Ma quando Domenico Acerbi, il serpente più pericoloso di tutti, gli affonda i denti nella carne, il veleno diventa un afrodisiaco che gli scorre nelle vene.
Domenico sa che la sua vita sta per cambiare quando gli viene ordinato di preparare Seth per il suo ruolo di futuro Don. Seth non è fatto per quella vita. Non è nemmeno un uomo d’onore. Ma quell’uomo, di cui Domenico sa che non dovrà mai avere paura, potrebbe essere proprio la persona di cui aveva bisogno.
Se Seth è condannato a seguire le orme di suo padre, tanto vale che si diverta… con l’uomo più intrigante che abbia mai conosciuto. Forse riuscirà anche a convincersi che Domenico non sia un attraente sociopatico che uccide per vivere.
Si tratta del primo libro che leggo di queste due autrici, ma devo ammettere che non è propriamente il mio genere. Ho letto moltissimi m/m, dal romance al paranormal al thriller passando per lo storico, ma la componente romantica della storia è ciò che mi piace di più, ma qui è quasi del tutto assente. Sempre nel campo della mafia “Se il mare prende fuoco” di L.A. Witt mi aveva convinto parecchio, ma in questo caso ci discostiamo completamente dai convenzionali m/m perché qui il rapporto tra Seth e Domenico nasce come una collaborazione “d’affari”. Il Don, Dino e padre di Seth, ha deciso che il figlio deve diventare il suo “successore” e Dom deve addestrarlo sia nella lotta che nell’uso di armi e delle tecniche di sopravvivenza in generale. Nonostante i due siano fratellastri e si conoscano, seppur superficialmente, fin dall’infanzia, il loro rapporto è tutt’altro che facile. I due praticamente non si sopportano e, nonostante Seth non possieda l’attitudine alla violenza, si tratta comunque di due maschi alfa che non vogliono cedere il comando. Non c’è assolutamente nulla di romantico tra loro, anche il finire per fare sesso non è altro che uno sfogo fisico e un gioco di potere. Nell’ottica del macho siculo lo stare sotto è sinonimo di sottomissione e Seth vive malissimo questa situazione, oltre al dolore fisico passa giorni ad arrovellarsi sul suo sentirsi oggettizzato, anche se poi le sue azioni portano a chiedersi se in realtà non sia tutta una sua fisima personale per mentire a se stesso su ciò che in realtà gli piace davvero.
Domenico, dal canto suo, è il prototipo dell’uomo duro che non deve chiedere mai e tratta Seth davvero con condiscendenza, non ritenendolo assolutamente all’altezza di diventare il futuro Don della Famiglia.
Famiglia a cui ha giurato di appartenere anima e corpo per il resto della vita, per cui uccide, soffre e per cui sacrifica tutto il resto. È un vero duro, ma finisce comunque per l’affezionarsi a Seth anche se in un modo tutto suo.
Questo libro apre la serie di cinque volumi di “Guns and Boys” quindi prima di poter giungere al lieto fine (sperando sia concesso) dovremo aspettare ancora a lungo, ma per com’è iniziata la storia tra Dom e Seth prevedo lacrime e sangue e non solo metaforicamente parlando. Una storia difficile, dura e per nulla romantica dove le scene di sesso si sprecano e non rappresentano affatto un valore aggiunto alla storia. A mio avviso la trama è piuttosto ristagnante e il libro non scorre adeguatamente risultando noioso in diverse parti, nonostante siano state inserite, secondo me, scene di sesso e violenza per movimentare un’azione altrimenti troppo piatta.
“Non vuoi avere un erede, un figlio?”
“Ho ventisei anni! No che non voglio. E in tutto questo, tu dove sei, eh?” Seth fece un passo verso di lui, con le spalle afflosciate. Allargò le braccia. “Perché non penso ci sia posto per te in questa equazione.”
Domenico impallidì guardando quegli occhi fiammeggianti. “Per me?”
“Si, per te! Pensavo che avremmo potuto...” Seth si strofinò il viso e voltò la schiena a Dom, il quale era abbastanza confuso.
Deglutì, mentre gli venivano i crampi allo stomaco. Le avrebbe chiamate "farfalle", ma con Dom potevano essere al massimo falene. Altrettanto vivaci ma a disagio alla luce del giorno, creature della notte, come il suo desiderio per Dom.
“Deve morire.”
“Va bene,” sussurrò Seth, con un sospiro profondo, e fece un passo avanti, impacciato come se si stesse domandando come avvicinarsi a un porcospino. L’avrebbe lasciata andare se ne avesse avuto l’occasione, Dom ne era sicuro. Ma non poteva permetterlo.
“Seth, guardami.”
Seth obbedì all’ordine con quell’espressione triste sul viso. Come avrebbe mai potuto fare quel lavoro quando le sue emozioni erano così trasparenti? Forse avrebbero dovuto prendere lezioni di recitazione anziché di tiro al bersaglio? Domenico sospirò e spinse la punta della scarpa contro il pavimento. “Puoi andare, se vuoi. Posso farlo io per te.”
K.A. Merikan è lo pseudonimo di Kat e Agnes Merikan, un duo di scrittrici spesso scambiate per sorelle. Kat è il sergente e l’esperta in sopravvivenza, sempre pronta a spronare Agnes quando batte la fiacca. La memoria le funziona come un catalogo, permettendole di tenere il passo sia coi dettagli dei libri che con i social media. In caso di emergenza, funge anche da GPS. Agnes è quella precisina, solitamente impegnata in ricerche e formattazioni. Tende a distrarsi facilmente, e nonostante i quasi trent’anni, per farsi vendere l’alcol ha bisogno del trucco. Si è auto-proclamata regina delle strade.
Entrambe amano il bizzarro e l’insolito, il pensare fuori dagli schemi e la distruzione degli stereotipi – sia nei libri che nella vita. Di una cosa puoi stare certo: se hai fra le mani un loro libro, sarà pieno di sorprese.
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