mercoledì 9 luglio 2014

Lovelines - Summer Walden

Bailey ha 31 anni ed è single...ma non per scelta. Quando aveva 6 anni ha cominciato ad accusare i primi sintomi del disordine ossessivo compulsivo ( O.C.D. ) ereditato dal padre. Le ha condizionato la vita fin da piccola, ma con una terapia costante e il surf come esercizio fisico, riesce a dominare i suoi tic in modo da non compromettere ogni rapporto interpersonale. Al lavoro ha le sue manie, entrare in ufficio precisamente alle 7.58, disporre le penne sulla scrivania per colore di importanza, usare l'igienizzante sanitario per le mani esattamente alle ore 12.00. Cerca con tutta se stessa di usare una massiccia dose di disinvoltura per nascondere che ogni gesto è dettato da una esigenza impellente che potrebbe degenerare in forte attacco d'ansia, perché se non la sfoga potrebbe "finire il mondo" o "qualche disastro apocalittico". E' in questo modo che la patologia condiziona la sua vita.
“Yes, these are the thoughts that occupy my brain on a daily basis: How many steps to take. How many hairbrush strokes. Making sure I line up my proofreading pens just so. Making sure my make-up is just so. Sitting in my fucking desk chair just so. It’s exhausting living a “just so” life. And I don’t want to do it, but the idea of not counting, not arranging, not tic-ing sends my heart reeling with anxiety.” 
Inutile dire che non è facile trovare un partner comprensivo, disponibile, che abbia la pazienza e la motivazione di assecondare le urgenze di Bailey. Una volta, è arrivata anche a fidanzarsi ma il futuro sposo non ha sopportato la pressione ed ha abbandonato la nave. Bailey ci mette una croce sopra, chi vorrebbe stare insieme a una come lei? Meglio stare da soli ma appagata nel soddisfare le sue esigenze che in continua apprensione per un rapporto d'amore che potrebbe spezzarle il cuore ancora una volta.
Reece si è da poco trasferito a Wilmington - North Carolina, per lavorare come responsabile creativo in  una società pubblicitaria. La stessa dove lavora Bailey. Il loro primo incontro è molto causale, uno scambio di parole tra colleghi su argomenti di lavoro. Entrambi si piacciono ma, mentre Bailey non sogna nemmeno di potergli interessare, Reece la trova molto sexy, riconosce subito la sua condizione ma non è inorridito o scoraggiato, a lui piace così com'è, con tic e manie!
“I have a condition!” I blurted. Silence. “Like an STD?” he asked. “God no! No! Oh my God.” I blushed profusely and turned my face, burying it in my pillow. “Okay. So, no STD,” Reece said. “By the way, it would have been okay if you had. We’d figure out how to work with it.” “Oh. My. God. Stop talking about STDs,” I demanded. “You got it.” 
Dopo un breve corteggiamento, Reece e Bailey iniziano la loro storia d'amore. Si tratta di un rapporto decisamente anticonvenzionale. Anche se Bailey può sembrare vulnerabile e vincolata alla sua malattia, non si lascia mettere i piedi in testa. Reece, è inesperto ma motivato nella sua decisione di starle accanto, cerca di comprenderla parlando dell'argomento, chiedendole consigli. Non vuole demonizzare la sua malattia ma nemmeno ignorarla, fa parte di lei e desidera solo gestirla al meglio.
“I just wanna belong, Bailey,” he said softly. “I wanna belong in your world with your friends and your hobbies and your gardens. That’s all. I wanna know everything about you, even if I have to bully it out of you. Put you on the spot. Make you uncomfortable. ‘Cause I can’t get enough of you.” 
Il punto focale della malattia è il controllo, si consente alle urgenze di prendere il sopravvento sulla coscienza ed è per questo motivo che nell'intimità Reece la costringe ad eliminare ogni meccanismo di difesa. Se per ogni altro aspetto cerca di assecondarla facendola stare calma e rilassata, durante i rapporti è lui a dominare, rendendola inerme senza possibilità di sottrarsi. In questo modo le permette di conoscere cosa significa lasciarsi andare permettendo a qualcun altro di avere il potere su di lei. Per Bailey, l'approccio di Reece è liberatorio e paradossalmente terapeutico.

Quando Bailey comincia a sentirsi meno schiava della sua condizione, accade l'impensabile. Ogni certezza si sgretola e le sue barriere si alzano ancora più solide. Reece è impotente di fronte a quello che lei sta passando e questo non fa altro che rafforzare il suo desiderio di starle accanto. Proseguendo con la lettura di questo romanzo scoprirete se un rapporto che può sembrare distruttivo e problematico, che ha scritto "impossibile" dappertutto, può avere una possibilità in un modo pieno di luoghi comuni e stereotipi.
“I knew life moments happened that way. They made no sense, and I didn’t think we were supposed to make them. I think we were just supposed to experience them, grow from them, and hopefully come out the other side as better people. Life is nothing but juxtaposing the good with the bad. We have to learn how to handle both—how to cope with the frightening events and embrace the joyous ones.” 
Sarebbe un errore enorme sottovalutare questo libro. Si è vero, ci sono momenti seri e tosti da mandare giù, ma ci sono situazioni molto dolci e conversazione divertenti! La scrittrice fa un ottimo uso dello humor per stemperare l'atmosfera di un romanzo che si veste di rosa ma al suo interno possiede un cuore oscuro.
Lo stile della S. Walden è crudo e senza pietà, non vi indora la pillola, vi racconta la storia senza illusioni. Niente top model, niente creature scolpite dagli angeli. Si verificano situazioni particolari e spiacevoli che viviamo quotidianamente ma non se ne parla mai o si preferisce la finzione. Io sono la prima a cercare in ogni svago possibile l'evasione dal mondo che mi opprime direttamente sulla cervicale. A volte si deve guardare l'uomo nero in faccia e leggere un libro di questa scrittrice è un buon progresso.
Il libro è ancora in edito in Italia quindi la lettura è obbligatoriamente in inglese, ma non vi preoccupate, questo romanzo è di facile approccio per tutti i livelli. Il suo modo reale di scrivere la rende una perla grezza nel mondo della letteratura indie. Non penso possa piacere incondizionatamente, un lettore deve sapere cosa va incontro quando compra un libro, ma non sappiamo se ci piacciono i broccoli se non li assaggiamo almeno una volta, giusto??
Ho già parlato in varie occasioni di questo libro ma non ne avevo fatto ancora una recensione, non riuscivo mai a trovare la tranquillità necessaria per gustarmelo. Finalmente ce l'ho fatta!!
Summer Walden non è una scrittrice sconosciuta in questo blog e non ho mai nascosto una mia predilezione per i suoi romanzi. Come genere letterario si è spesso dedicata ai new adult, ma Lovelines appartiene ad un altra categoria. Sfortunatamente, lei come tante altre, nel momento in cui ha deciso di fare un cambio di rotta, ne ha subito le conseguenze e il libro è stato accolto con una certa confusione. Specificatamente parlando si tratta di un taboo romance. I protagonisti vivono una storia d'amore intensa e passionale, quello che lo rende "proibito" è il fatto che la protagonista soffre di OCD ( disordine ossessivo compulsivo ). Quando leggiamo di storie d'amore nei romanzi che tanto amiamo, ci sono sempre degli ostacoli che rendono il loro amore conflittuale, equivoci che li fanno allontanare per poi ritrovarsi. In questo libro si affronta quello che apparentemente sembra una tematica ordinaria in un contesto fuori dagli schemi. L'autrice ha voluto focalizzare l'attenzione su come si possa provare un'amore sincero e focoso vivendo una situazione delicata come questa e che tutti possono avere il loro "normale" lieto fine!
Per un approfondimento e conoscere ancora meglio questa scrittrice, vi consiglio di leggere la mia intervista in italiano o in inglese....a seconda delle vostre preferenze.




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