venerdì 2 agosto 2024

TUTTO L'AMORE CHE SEI di Veronica Scalmazzi



Da che ricordo, i suoi occhi cielo sono sempre stati il mio conforto.
Le sue braccia, il mio rifugio.
La sua bocca sulla mia, una folle fantasia.
Ma poi è successo: lui mi ha baciata e da quel giorno niente è stato più lo stesso.
Key Lopez Carter Collins, il mio ladro di battiti, l'uomo di cui sono innamorata da quando avevo sette anni.
Il mio filo rosso.
Il solo a essere riuscito a conquistare il mio cuore per poi spezzarlo.
Perché per lui sono niente.
Non lo sono mai stata.
E, invece, sei tutto, Nanetta.
Ma non posso.
Perché meriti il "Per sempre", non "Un giorno per volta".
Perché sono guerra e attesa, un domani che potrebbe non ritrovare la sua luce.
Per questo ti amerò in silenzio mentre un altro uomo si prenderà i tuoi occhi, le tue labbra. I tuoi giorni.

Una storia d'amore che ha il profumo del primo amore, il sapore della gelosia e il colore acceso del desiderio.
Key e la sua Nanetta.
Due anime, un solo destino.

#prodottofornitodaVeronicaScalmazzi
#copiaomaggio
(collage scaricato dalla pagina autrice)

Quando si finisce un libro o, meglio, una serie di libri, sei quasi pronta a convivere con la convinzione che quei personaggi resteranno nel tuo cuore per sempre, immaginando possibili scenari e sviluppi, insomma, delle vere e proprie trasposizioni cinematografiche, ma nella propria testa. Poi arriva Veronica Scalmazzi che realizza sogni e fantasie, e le storie di quei personaggi che tanto hai amato subiscono una sorta di evoluzione, portata avanti dalla generazione successiva.
La cosa mi ha strappato più di un sorriso, perché lei è una creatrice di intrecci e intrighi e questa specie di spin off si trasforma anche in una sorta di cross over, dove le vite dei figli di tutti i suoi protagonisti in qualche modo si intrecciano. E dopo aver lasciato Puffetta, spazio a Key e alla sua Nanetta. Si dice che il primo amore non si dimentica mai, ma cosa succede quando una bambina di sette anni si innamora del bambino adottato da quelli che considera degli zii? E se quel bambino fosse nato il suo stesso giorno e mese ma cinque anni prima? Belle lo chiama il filo rosso del destino, quel filo che unisce due anime gemelle. Un filo che non si vede ma che non si potrà mai nemmeno spezzare. E quel filo rosso l’ho visto, percepito, per tutta la durata della storia. Qualcosa che unisce in modo indissolubile due persone e che, nonostante il tempo trascorso lontano, in qualche modo venivano tirate nella stessa direzione. E non importa se fai di tutto per combatterlo, contrastarlo, consapevole che alcune tue scelte potrebbero solo ferire l’altra, alcuni amori fanno dei giri immensi per poi tornare. Un po’ come succede a Key che, consapevole di quello che vive tutti i giorni, interfacciandosi con la morte più volte di quelle che vorrebbe, capisce che la vita è una sola e va vissuta al massimo, abbattendo i muri della paura e della diffidenza, per far vincere l’Amore vero.

«Sei davvero qui.»
«Non vorrei essere da nessun’altra parte.»


Non posso entrare nel dettaglio di quello che succede all’interno della storia stessa, ma posso dirvi che sì, piangerete, vi commuoverete fino alle lacrime; tratterrete il fiato quando Key sarà lontano dalla sua Nanetta; vi arrabbierete anche, quando entrambi saranno così testardi da non ammettere ad alta voce i propri sentimenti. Le scene di gelosia vi faranno sospirare e i loro baci annulleranno tutta l’aria che i polmoni sono in grado di contenere. Mi piace trovare il significato nascosto tra le pagine di ogni romanzo, e anche questo non è da meno, perché ne è veramente intriso. Ci fa capire che è giusto avere paura, ma che è facile vincerla quando stringiamo la mano tesa nella nostra direzione, e che ogni cosa è possibile solo se nel nostro cammino abbiamo qualcuno che ci cammina a fianco, guardandoci le spalle, ma volgendo lo sguardo entrambi in avanti… in quel futuro ancora tutto da costruire.

Key è l’emozione che mi porto dentro. È quel tocco che desidero sentire addosso per sempre. È tutte le sfumature dell’amore che vorrei colorassero il mio domani.

Cara Veronica Scalmazzi, è vero che si parla di personaggi di carta e di fantasia, che non esistono nella realtà (o forse sì?), ma mi piace pensare che Jay e Logan abbiano fatto un buon lavoro con Key, dandogli la possibilità di vivere un’infanzia e un’adolescenza più normale possibile nonostante le tante mancanze della sua vita. La stessa possibilità che potrebbe essere data ai tanti bambini presenti nelle “case famiglia”, che aspettano solo di essere sommersi da quell’amore che a parole non è mai semplice da spiegare. Grazie per aver dato anche a loro il lieto fine che meritavano (so che era necessario… ma dai, con Rush sei stata cattivella!).

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