Buongiorno Angelica, io mi chiamo Federica e sono l’admin
del blog Romance and Fantasy for Cosmopolitan Girls. Elisabetta, la mia
collaboratrice, si è occupata di recensire il tuo romanzo: Il re di picche e la
regina di cuori Vol n. 1. Ne è rimasta entusiasta. Siamo onorate di poter intervistare una
nostra connazionale in merito alla sua carriera ed alla sua prossima
pubblicazione, che attendiamo con ansia!
Prima di iniziare a parlare del tuo romanzo, ti piacerebbe
presentarti alle lettrici che ancora non ti conoscono?
Con piacere. Sono una studentessa di ventitre anni con
un’incommensurabile passione per i libri e una fantasia fin troppo fervida.
Sembra scontato aggiungere che il risultato di tale combinazione è una
dipendenza ossessiva da foglio bianco e tastiera, responsabile d’avermi indotto
a creare storie, le mie storie, attraverso cui sperare di raggiungere,
emozionare, segnare altri appassionati come me, persone che affidano alla
parola scritta i propri sogni, le proprie emozioni, i propri misteri, e che,
per ogni momento della loro vita, hanno un romanzo nel cuore che glielo possa
ricordare. Quest’anno ho avuto l’opportunità di esordire come scrittrice, sotto
l’affettuosa ala protettrice della Triskell Edizioni, e di vedere un sogno
realizzarsi, o, perlomeno, cominciare a realizzarsi. Ho visto con chiarezza ciò
che non avrei più dubitato di voler fare: raccontare mondi e anime per essere
quel segno, quell’emozione, che sa cambiare una vita infilandovisi dentro senza
troppo rumore, forse, ma con fatale e indefessa determinazione. “Il re di
picche e la regina di cuori” rappresenta un inizio, il momento in cui
timidezza, imbarazzo, aspettativa, adrenalina si fondono in consapevolezza.
Consapevolezza di poter diventare chi si è. Per cui mi presenterei così, come
una ragazza al lavoro, alla costante ricerca delle parole giuste.
Ho letto dalla biografia che la tua passione per la
scrittura e tutto quello che concerne i libri, è nata quando eri molto piccola.
Come hai sviluppato la cosa durante la fase di preparazione scolastica? Studi
specifici o corsi adeguati?
Nessuno studio o corso mirato, soltanto tante, tante, tante,
tantissime ore trascorse a leggere. I migliori maestri sono allineati sugli
scaffali delle biblioteche, o delle librerie, e non attendono altro che essere
importunati con le nostre domande, ascoltati e assorbiti. Ho anche e
soprattutto avuto la fortuna d’avere alle spalle una famiglia pronta ad
assecondare la mia ossessione, i miei appetiti letterari, i miei entusiasmi, e
a incoraggiarmi costantemente, stimolandomi a coltivare la mia creatività,
oltre che il mio amore per i libri.
Come è nato il tuo rapporto con la Triskell Edizioni?
Mi sono imbattuta nella Triskell durante una delle tante
ricerche finalizzate a trovare una casa editrice che potesse pubblicare “il re
di picche e la regina di cuori”. Per un esordiente, il web non potrebbe essere più
confusionario e ambiguo: tante alternative; troppi rischi d’incontrare ce a
pagamento o ce poco professionali, che approfittano dell’inesperienza per
guadagnarci sopra; poca facilità nel reperire contatti o informazioni.
Nell’entrare nel sito della Triskell, invece, ho respirato una boccata
d’ossigeno e sono stata rassicurata, oltre che attratta, dalla chiarezza e
dalla limpidità con cui la casa editrice si presentava . Ho deciso di fare un
tentativo, che è andato a buon fine, permettendomi di collaborare con persone
che hanno a cuore i propri autori e che dimostrano passione, rispetto e
professionalità in ogni circostanza.
Adesso che sei una scrittrice affermata, cosa ci puoi dire di questo mondo? E’
competitivo come sembra?
Scrittrice affermata? Io?
No, come ho già detto, sono solo una ragazza al lavoro, che a malapena
trova il coraggio di definirsi “scrittrice” e che è incapace di leggere il
proprio nome su quella copertina senza arrossire. Sono riuscita a pubblicare, è
vero, e a intraprendere il cammino che ho sempre avuto la convinzione fosse
stato tracciato apposta per me. Ma tanto è ciò che ancora devo imparare, tanta
è la gente che ancora devo raggiungere, tante sono le storie che si accalcano
sulle mie dita perché io dia loro un po’ di vita. Per quanto riguarda la
competitività di questo mondo, invece, non posso esprimermi. Forse per
ingenuità, o eccessivo ottimismo, mi sembra che tra autori, specialmente
esordienti, esista un buon grado di complicità e di mutuo, solidale, supporto. O meglio, è più corretto dire che non ho mai
avuto esperienze che dimostrassero il contrario. La rivalità tra scrittori è
qualcosa che non concepisco. C’è spazio per tutti, per chiunque abbia un proprio
contributo da dare, grande o piccolo che sia, in termini di fantasia, di
talento e di sogni da offrire a chi ne ha sete. Siamo insieme, non uno contro
l’altro. Poi, oltre l’utopia, so che è possibile nascano gelosie e
competizioni, ma spero sempre possano servire a migliorarsi e ad affinare i
propri mezzi e le proprie doti, come qualsiasi costruttivo confronto.
Il re di picche e la regina di cuori è un contemporary
romance, come del resto sarà il Vol n. 2. Pensi di cambiare genere per le tue
future pubblicazioni ? Ho letto che sei una grande appassionata della storia inglese,
forse un romanzo storico romance?
Scrivere un romanzo storico romance è uno dei miei sogni,
assolutamente sì. Non mi sono posta limiti per quanto riguarda i generi da
affrontare, sarebbe come tarparsi le ali, e ho voglia di esplorare le mie
capacità, oltre che di regalarmi l’occasione per dedicarmi a ciò che amo tanto,
ovvero la storia. In futuro, dunque, spero vivamente d’esserne in grado.
Entrando nel vivo del tuo libro, come mai hai deciso di
narrare in prima persona?
Ho deciso di narrare in prima persona principalmente per due
motivi: il primo è che, in questo modo, ho la sensazione di riuscire a
esprimermi con più facilità ed efficacia; il secondo è che non volevo ci
fossero intermediari tra la protagonista e i lettori. Desideravo si creasse un
contatto diretto e naturale tra loro, non filtrato da altre presenze, nemmeno
dalla mia. Inoltre, l’ho ritenuto utile ai fini di un’immedesimazione più
profonda e istintiva.
Da cosa hai tratto l’ispirazione per questo romanzo?
Ho molti interessi e molte passioni a cui mi concedo di
dedicare tempo ed energie, tra cui la musica e la danza. Non le pratico in
prima persona, purtroppo, ma seguo con piacere ed entusiasmo coloro che fanno
parte di questo mondo, cantanti, musicisti, band, ballerini, etc. Per indole,
quindi, sono una fan, ed è da fan che ho cominciato a raccontare questa storia,
attingendo da quel che guardo e ascolto quotidianamente, da ciò di cui mi piace
circondarmi e che mi emoziona come una bambina.
Perché proprio il mondo dello showbiz?
Perché, nonostante sia reale e concreto, è accessibile a
pochi ed è percepito dalla moltitudine come un mondo lontano, artificiale,
impenetrabile, un universo parallelo nel quale sbirciare occasionalmente senza
esservi ammessi e dove, per tale ragione, c’è sufficiente spazio per la
fantasia. Avendo due protagonisti come Engie e Kay, ho colto l’occasione per immergermici
e per divertirmici, tentando d’allargare le sbarre di questa gabbia dorata con
l’immaginazione e di trascinare il lettore nella sua scoperta e nella sua
esplorazione.
Engie e Derek sono
due protagonisti a tutto tondo. Hai trovato difficoltà nel dover narrare
la lenta evoluzione della loro storia d’amore? Puoi svelarci qualche curiosità
in fase di “creazione”?
Di solito, non ho difficoltà con la lentezza, quanto con la
velocità. Sono totalmente incapace di scrivere racconti o storie brevi, che
giungano al nocciolo della situazione in modo celere e immediato. Perciò le
evoluzioni graduali e spalmate su lunghi archi di tempo mi rassicurano, mi
danno l’occasione di approfondire, sviscerare, giustificare, analizzare ciò
che, altrimenti, non potrei. Sono prolissa e minuziosa, specie se devo
raccontare la nascita e la crescita di un sentimento complesso come l’amore, in
compagnia di personaggi altrettanto complessi come Engie e Derek. In fase di “creazione” si sono rivelate
essenziali le amiche, nonché prime lettrici, che hanno seguito ogni tappa con
partecipazione, non mancando di offrire spunti, idee, consigli, e di esprimere le fantasie che
avrebbero voluto veder realizzate. Se sono arrivata a scrivere pagine su
pagine, capitoli su capitoli, attorno a una coppia, a questa coppia, è
soprattutto merito loro e alle liste infinite di “voli pindarici” tramite cui
mi hanno spronato, e mi spronano, ad andare avanti.
Hai uno stile brillante, deciso e molto divertente. C’è un’autrice a cui t’ispiri in modo
particolare?
Ci sono autori e autrici che amo a dismisura, sì. Ma non
posso dire di ispirarmi a qualcuno di loro, non consapevolmente e
intenzionalmente perlomeno, poiché non voglio essere considerata una brutta
copia, che ricorda un tal scrittore o che ne imita un altro. Tento di scrivere
in maniera corretta e trascinante, per il bene della storia e del lettore, senza distrarmi nel pensare a
un modello da emulare o a cui tentare d’avvicinarmi. La scrittura è soggettiva
e personale, ciascuno ha la propria “penna” da imparare a conoscere e a
maneggiare. Questo è il bello.
Ho trovato particolarmente riuscita la scelta delle
conversazioni telefoniche tra i due protagonisti, come escamotage per rivelare
poco a poco loro stessi, l’approccio alla vita e all’amore. Ci parli di questa
scelta narrativa?
È una scelta narrativa che ha molto a che fare con me, lo
ammetto. Sono affascinata dalle storie d’amore che nascono e maturano, a volte
esclusivamente, attraverso il dialogo, specie se questo riesce a essere
intelligente, pungente, stimolante, filosofico e divertente. Insomma, sono
un’amante incallita della chiacchiera, come si può ben capire, oltre ad essere
particolarmente affezionata a personaggi letterari storici quali Mr. Darcy ed
Elizabeth, il cui rapporto prende forma dalla parola, mezzo d’espressione della
personalità. Inoltre, la soluzione si adattava bene al tipo di relazione che
avevo immaginato per Engie e Kay, la quale avrebbe dovuto svilupparsi a
distanza, costruirsi nell’assenza di un viso, di un corpo, ma in presenza di
una voce. È stato un escamotage per unire l’utile al dilettevole, e per
sperimentare, per mettere me e loro alla prova.
Senza svelare nulla naturalmente, puoi anticiparci qualcosa
del Vol n. 2 ?
Certo! Nella seconda parte de “Il re di picche e la regina
di cuori” assisteremo a un clamoroso ribaltamento di ruoli, in cui la preda
diventerà cacciatore e il cacciatore diventerà preda per colpa di una fatale
mancanza di tempismo. Ne deriveranno risoluti inseguimenti, scontri impetuosi,
struggenti confessioni, appassionati silenzi, in seguito ai quali distribuire
torti e ragioni sarà sempre più difficile e più inutile. Le guerre d’orgoglio
sono combattute senza esclusione di colpi, specie se nelle trincee a
nascondersi è un amore deluso e spaventato. Ed Engie e Kay si troveranno a
combattere l’uno contro l’altro per sopravviversi, per amarsi, di fronte ai
loro rimorsi e ai loro sbagli.
Ti ringrazio per averci dedicato il tuo tempo. E’ stato un
piacere poter chiacchierare con te. Mi
auguro sia stato reciproco. Ti terremo
d’occhio! ;-)
Federica e Elisabetta
In anteprima per Voi, la trama non ufficiale, scritta direttamente dall'autrice, de Il Re di Picche e la Regina di Cuori Vol. 2
Ne “Il re di
picche e la regina di cuori- parte II” ritroviamo Engie Porter, Rott, la
ballerina dal carattere ruvido e dal cinismo di ferro, dove l’abbiamo lasciata,
in balia di se stessa, dei suoi sentimenti confusi, dei desideri che non riesce,
che non vuole, capire per paura, per ostinazione e per orgoglio. Ma la
ritroviamo anche in viaggio, diretta verso una sfida, da combattere, da
vincere, da perdere, da vivere per poter cambiare e tornare, forse, ad amare.
Tornare da Kay, l’uomo che l’ha inseguita, assediata, conquistata, e che l’ha
persa, colpevole d’averle donato il cuore troppo presto, troppo in fretta. Lui
l’avrà aspettata? L’avrà dimenticata? L’avrà sostituita? Dopo Las Vegas, dopo
le sue notti psichedeliche, i suoi balli sensuali, le sue domande e le sue
risposte, in quale realtà approderà Engie nel tentativo di riparare ai propri
errori?
Vecchi e
nuovi amici faranno da spettatori al duello serrato e incalzante che
coinvolgerà i due protagonisti, trascinati in un valzer in cui amore e odio si
seducono e si abbracciano, diventando l’uno il riflesso dell’altro, per poi
lasciarsi e aspettare, pazienti, l’inizio del il prossimo ballo.
Per chi se la fosse persa, ecco il
link della recensione del Vol n. 1