«Non si ripete quello che dice zia.»
«Non si parla mentre zia è al telefono.»
«Non si toccano i libri di zia.»
«Non si chiedono cose da comprare perché zia non ha soldi…»
«No, io questo non te l’ho mai detto!».
«Ah, sì, quello me lo ha detto papà.»
Ace è una lavoratrice indefessa, un’amante di libri erotici e una fan appassionata di X-files. Ma fa anche parte di una famiglia assurda, ha due fratelli che si chiamano come i figli di Alice Cooper ed è la zia di un bambino fin troppo intelligente di appena sei anni. Quando, per una serie di circostanze degne di un libro distopico, si ritrova a badare al nipote fino a data da destinarsi, tutti quelli che la conoscono le consigliano di mettere da parte il narcotrafficante messicano che c’è in lei per adottare un linguaggio meno colorito e uno stile di vita un po’ più sano.
Ma perdere le vecchie e insane abitudini è difficile, specialmente per una solitaria impiegata aeroportuale abituata a conversare mentalmente con Morderello e Scalletta, gli alter ego sboccati e sessualmente attivi dei suoi idoli carteriani.
#prodottofornitodaFedericaD'Ascani
Ace Rosso (no, non è uno scherzo) è una ragazza (si può dire?) un po’ sopra le righe. È in prova presso la Cargo City di Roma e il suo misero stipendio lo dilapida in fumetti e libri, da sempre lettrice accanita di erotici. È appassionata di X-Files che considera LA serie per eccellenza e, infatti, nella sua testa viaggiano due simpatiche entità, che amano passare da un neurone all’altro e a volte fare un giro in compagnia dei globuli bianchi. Loro sono Scalletta (reincarnazione svampita di Dana Scully) e Morderello (meglio conosciuto come Fox Mulder), suoi grilli parlanti e qualche volta parte sana della sua coscienza (ma solo qualche volta).
Per una serie di circostanze, si ritrova a badare al nipote seienne, trattenuto a terra dopo che sull’aereo aveva iniziato a strillare come un pazzo simulando una sorta di attentato terroristico. Pessima idea, visto che la nostra Ace non è tagliata a fare la madre, ma soprattutto possiede un vocabolario piuttosto colorito non adatto a un bambino. E se quei pochi giorni di baby-sitteraggio diventassero invece settimane? Ace sa che dovrà rinunciare ai suoi amati fumetti, a meno che quell’annuncio alla disperata ricerca di un proofreader non faccia proprio al caso suo…
Era vero, anche se lei non sopportava i bambini, adorava suo nipote. Preso a piccoli sorsi. Di whiskey. E con una buona dose di valeriana dentro. Ma sì, nel complesso lo adorava.
Sono stata tentata di partire direttamente con quelle che sono le mie impressioni personali sulla lettura di questo romanzo, perché la trama è abbastanza esaustiva di suo, ma dovevo creare suspense e, non so come, sono riuscita ad abbozzare un riassunto di trama. Che dire? Questa lettura è arrivata al momento giusto, quando pensavo di vedere solo nero, è riuscita a rischiarare un po’ le mie grigie giornate, facendomi ridere di gusto come forse non mi succedeva da tempo.
Ace è l’amica di cui tutti avrebbero bisogno, non perché sa tirarti fuori da una giornata del piffero, ma perché è quella che c’è nonostante tutto. È sempre pronta a rimboccarsi le maniche e sicuramente (lasciatemelo dire) non le manda di certo a dire. Sa come rimettere al proprio posto quelle persone che decantano e professano la parità dei sessi, ma che alla fine qualsiasi problematica che la donna espone, sono pronti a rimangiarsi la parola adducendo scuse su scuse, come se il genere femminile non si spaccasse già abbastanza di suo il fondoschiena. E forse ha ragione, ci vorrebbero più “vaffa” per rimettere al loro posto le persone.
Eppure, anche Ace ha un punto debole: quando nella sua vita ricompare Francesco, cotta che aveva fin dal periodo scolastico, tutte le sue certezze e la sua spavalderia sembrano crollare, e vanno a farsi benedire anche le voci della sua coscienza, con una Scalletta che vorrebbe solo palpare quel corpo muscoloso e un Morderello pronto a vomitare anche l’anima.
Perché la mia vita ultimamente sembra un vortice infinito verso il pianeta “Porca-puttana-datemi-una-chiodata-così-facciamo-prima”?
Ma nessuno aveva risposto alla sua domanda.
Ho già detto che ho riso molto? Ace ha non solo un vocabolario molto forbito, ma è una catastrofista di professione e spesso non riesce a vedere il lato positivo delle cose, per lei c’è sempre la fregatura sotto. E vi garantisco che ve ne accorgerete da soli. Inoltre, quelle brevi parentesi che sono i tentativi di proofreader saranno una piccola chicca per conoscere più da vicino la nostra Ace. E purtroppo, o per fortuna, conoscendo virtualmente l’autrice di questo romanzo, non ho potuto fare a meno di visualizzare lei per tutta la durata del libro, perché so che Ace rappresenta il suo alter ego in tutto e per tutto.
Non è facile riassumere in poche righe il perché dovete leggere questo romanzo, ma vi posso assicurare che se state vivendo un momento no, lei saprà come strapparvi un sorriso.
Quindi si consiglia la lettura di questo romanzo NON a notte fonda, quando tutti dormono, perché vi giuro che trattenere le risate non sarà per nulla facile.
PS: ah, ovviamente l’autrice è molto sadica, quindi mi preme avvertirvi che il libro si conclude con un cliffangher pauroso. Roba da denuncia. Ho dovuto contattare d’urgenza Federica D’Ascani chiedendole di mandarmi subito la seconda parte del romanzo. Ovviamente, non sono stata accontentata, ma questa me la sono segnata. Peace&Love, Ace Rosso.
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