Buongiorno Cosmo Readers! Le nostre Cosmo Girls sono sempre sul pezzo, e infatti oggi vi presentano i protagonisti
del romanzo di Paola Garbarino, My bitter sweet Symphony. Curiosi di conoscere più da vicino Lestat e Stella?
Lestat adolescente:
Rievoco, l’ennesima volta, quelle ore trascorse con Lestat Lynch: le
mie dita fra i suoi capelli castano chiaro, sulla sua pelle compatta; i miei
occhi persi nei suoi scuri e caldi come il cioccolato al latte, il suo odore da
maschio dietro al profumo. Ricordo ancora la peluria bionda e sottile delle sue
braccia e il suo torace glabro, perfetto per essere baciato. Ricordo la sua
voce profonda e il suo accento da film americano smorzato da qualcosa di dolce,
probabilmente l’Irlandese paterno. Ricordo le sue labbra, morbide, carnose, i
tocchi ora leggeri ora affamati. Ricordo i suoi sospiri. Ricordo le emozioni,
tante, un’infinità di scariche elettriche piacevoli, che mi attraversavano la
colonna vertebrale e mi scorrevano nel sangue come una corrente inarrestabile e
impetuosa.
Lestat, presente:
I capelli erano un po’ selvaggi ma su di lui
sembravano fatti ad arte. Da qualche anno aveva adottato questo look col
capello lungo, colpi di Sole biondi, ogni tanto si faceva crescere la barbetta
da hipster che andava tanto di moda, ora non l’aveva. Non che avessi spiato molto
in internet, giusto quando mi prendeva un rimpianto mordente.
Stella adolescente:
Le faccio una scansione
ravvicinata, cosa che non ho potuto fare dal palco: è alta almeno un metro e
settanta, ha due tette fantastiche se non sono frutto di un reggiseno bugiardo,
gli occhi sono due schegge azzurre, quasi blu, scintillanti; e i capelli viola,
ora sciolti, sono lunghi alla vita.
Stella, presente:
L’avevo riconosciuta al primo
istante, anche se aveva molti anni in più, era più alta e soprattutto non
portava i capelli viola e gli abiti punkeggianti. Quei due laghi azzurri, quasi
blu, erano gli stessi e io c’ero annegato dentro.
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