venerdì 6 aprile 2018

Dark Zone Blog Tour: Steambros Investigations - L'Anatema dei Gover di Alastor Maverick & L.A. Mely






Un  indizio sancisce l’inizio della caccia.
I fratelli Hoyt viaggeranno fino a Glasgow con il loro sidecar seguendo le tracce di Emma.
Arriveranno nella villa dalle pareti a mosaico della famiglia Gover dove un nuovo caso li attende.
Una maledizione grava sulla famiglia Gover e il mistero sulla scomparsa di Emma si infittisce.
I due investigatori saranno costretti a combattere con lati dei loro caratteri che non sapevano di avere e che potrebbero minare la loro capacità di giudizio, mentre una minaccia più grande incombe su di loro.
Tra tecnologie avanzate, pericoli celati e verità nascoste la vita degli Hoyt sta per essere di nuovo stravolta.



[…] Guardò torva il pescatore tanto da costringerlo a un passo indietro.
«Non temete, è innocua», affermò divertito Nicholas stringendo la mano di Melinda sul tavolo. «Continuate per cortesia. Che cosa intendete per ’villa maledetta’?»
«La villa dalle pareti a mosaico!» esclamò l’uomo con un’espressione rassegnata in volto. «Santo Mungo aiutali. Non sanno niente questi stranieri.» […] Lo incalzò subito con una nuova richiesta.
«Diteci qualcosa in più su questa… maledizione.»
«Tutti i figli maschi crepano in casa Gover! E a volte anche le femmine. È una casa stregata… e attira sempre i curiosi.» spiegò l’uomo.
A quel punto Melinda si ritrasse al tocco di Nicholas, incapace di trattenersi ancora.
«Menomale che ha detto Gover! Se avesse parlato dei discendenti maschi di Lady MacKenzie di Seaforth sarei già uscita da quella porta!» ringhiò sbuffando dalle narici.





[…] Aveva estratto dal baule posteriore uno strano oggetto con un grosso pallone sgonfio. Lo aveva sistemato sotto il mezzo e, dopo aver riempito il serbatoio con acqua presa dalla fontana per gli uccelli, aveva dato fuoco alla carbonella nella caldaia. Un pistone facente parte di un cinematismo «biella-manovella» aveva iniziato a comprimere l’aria dentro il pallone gonfiandolo poco a poco.
«Guarda se si solleva in modo equilibrato, Mel.» […] «Per il momento va tutto bene. Procedi piano.» Raggiunto un sollevamento ideale, Nicholas spense il sollevatore e pose dei blocchi sotto la parte anteriore e posteriore in modo da mantenere il sidecar alzato da terra. Spento il marchingegno, si abbassò per aprire la valvola di scarico e uno sbuffo di vapore caldo si disperse nell’aria sgonfiando il pallone.
«Funziona! Il nostro sollevatore a vapore da viaggio funziona!» esultò.
Melinda lo guardò compiaciuta e dopo un applauso andò a sistemarsi […] zona erbosa. «Ricordati di tirare il tessuto sul mio sedile. Il medico l’ha reso inservibile», si lamentò lei estraendo il suo taccuino dalla borsa. […]






Scese la prima rampa e si apprestò a cominciare la seconda, quando qualcosa attirò la sua attenzione. Percepì un rumore provenire dalla stanza con il pianoforte. Si trattava di un suono lieve, percepibile solo con orecchio finissimo e ben addestrato. […]
Pensò di esserselo immaginato e fece un passo per riprendere la discesa verso le cucine, quando la sua parte infantile e curiosa prese il sopravvento. Decise di avvicinarsi all’entrata del salone. Si fermò a guardare la luce della luna che filtrava dal finestrone, ridisegnando un’ombra di se stessa sul tappeto antistante l’entrata. La osservò ritrovandosi a spalancare gli occhi quando il candore di quella luce fu in parte oscurato da una sagoma umana che era passata di fronte alla finestra, dando sintomo di sé.
S’irrigidì, essendo quasi certa di una presenza nel salone. L’inquietudine s’impossessò di lei e la spinse a muovere qualche passo indietro per celarsi nel buio. Per poco non le venne un colpo, quando andò a sbattere contro qualcuno e subito dopo sentì una mano tapparle naso e bocca. […]




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