Serie Riding Cowboy Flats: Libro 1
Riusciranno un militare girovago e un cowboy abitudinario a trovare il modo di far funzionare la loro storia?
Tate ha l’impressione che la parte migliore della sua vita gli sia sfilata davanti, ecco perché il cowboy passa tutte le sere nei bar. Quando conosce Dave, un giovane soldato di una vicina base dell’esercito, pensa però che le cose potrebbero migliorare. Il loro primo incontro è un po’ rocambolesco, ma presto Tate scopre che lui e Dave hanno abbastanza in comune da rendere i loro appuntamenti interessanti.
Dave non condivide l’atteggiamento dell’esercito nei confronti degli omosessuali e non si preoccupa di nascondere agli amici la sua relazione con Tate. Quando si rende conto che avrebbe dovuto essere più cauto, potrebbe essere ormai troppo tardi. Ma Dave è disposto a combattere per Tate, anche se significa sfidare proprio l’esercito.
Con “Jackass Flats” si apre una nuova serie targata Dreamspinner, ma personalmente spero che andrà migliorando perché, come inizio, è piuttosto fiacco. Lo stile dell’autrice è molto semplice, forse troppo. Nonostante i pov alternati si conosce ben poco dei personaggi al di là delle mere azioni che compiono e dei brevi dialoghi che intrattengono.
Tate si definisce vecchio, dai suoi atteggiamenti potrebbe essere un cowboy un po’ troppo segnato dalla vita di nemmeno quarant’anni come un cinquantenne o più. La sua età è percepita come un tasto dolente in relazione al più giovane Dave, ma non viene definita esattamente. Così come non vengono ben definiti altri particolari, come il “ti ho spiegato perché voglio andarci piano” di Tate, ma che di certo non viene spiegato al lettore o i veri motivi per i quali Dave finisce nei guai nell’esercito.
Tutto sommato la lettura scorre abbastanza, d’altronde si tratta solo di un centinaio di pagine, ma a mio parere avrebbe potuto essere decisamente migliore. Troppe cose lasciate in sospeso e non dette, poco approfondimento psicologico dei personaggi, nell’insieme ho trovato il tutto fin troppo inconsistente.
Cavolo, aveva sempre pensato che un tizio gay che diceva caro fosse come sventolare una bandiera fiammeggiante da finocchio, ma Tate lo diceva come un cowboy, con il tono strascicato e gli occhi sfuggenti, e l’effetto che quello aveva su di lui gli faceva dolere le palle.
Tate era ancora preoccupato per Dave. Lo sarebbe stato finché non avesse avuto notizie. Doveva ricordare che la vita andava avanti però, anche se Dave era quello che gli aveva ricordato cosa fosse davvero importante.
La mattina seguente Tate si svegliò con Dave premuto contro il suo sedere, un braccio sopra il suo torace, la mano poggiata sul suo petto, proprio sopra al cuore.Avrebbe dovuto essere soffocante. Forse stupido. Non lo era.Dave aveva detto il grande ti amo. Non l’aveva mai detto prima.
Julia Talbot vive nel sudovest degli Stati Uniti, dove ci sono gare di rodeo tutto l’anno, cowboy e qualsiasi cosa immaginabile, dalla carne e patate al miglior Tex-Mex. Autrice a tempo pieno, Julia ha pubblicato con Torquere Press, Dreamspinner, e Changeling Press. Crede che tutti meritino un lieto fine, così scrive dell’amore senza limiti, dove i ragazzi amano i ragazzi, le ragazze amano le ragazze, e ragazzi e ragazze si incontrano per scatenarsi, soprattutto quando si presentano i suoi pazzi personaggi soprannaturali.
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