mercoledì 11 gennaio 2023

SCAR di Emily McIntire




COME SAREBBE ANDATA LA STORIA, SE FOSSE STATO IL CATTIVO AD AVERE LA MEGLIO?

Tanto tempo fa, un re ci ha lasciato.
Due figli aveva avuto: un reietto ed uno amato.
Ma per poter salire sul trono a regnare
Il grande aveva un onere: una sposa da trovare.
E visto che il minore era un bruto ed un villano
Fu detto a quella sposa di stargli ben lontano.
La fulgida regina il divieto rispettava
di giorno era perfetta, un'amabile sovrana.
Ma al calar del sole, il talamo lasciava,
e dal fratello oscuro scendeva nella tana.
Dimenticò i suoi impegni e la sua posizione
e fra segreti e sbagli, perdette la ragione.
E mentre al primo re la mano aveva dato
il cuore apparteneva al principe sfregiato.

Scar è il secondo standalone della serie "E se il cattivo..." di Emily McIntire, dopo "Uncino." Si tratta di una serie di contemporary romance con sfumature dark, non fantasy, né retelling fedeli, ma solo liberamente ispirati ai cattivi delle storie che tutti noi abbiamo amato!

Contiene scene esplicite e situazioni che potrebbero non essere adatte a tutti i lettori.

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Gloria Terra è al massimo del suo splendore, mentre i regni vicini vivono di stenti. Lo sa bene non solo Sara, futura moglie dell’attuale Re Michael III, ma anche la gente che vive ai margini della società, i ribelli, i reietti o comunemente chiamati Sciacalli. E se Michael è un re apparentemente apprezzato, Tristan è quello messo all’angolo, il fratello cattivo, pieno di tatuaggi e che fuma hashish senza alcun problema davanti al consiglio del re o della regina madre. Proprio lui è quello che nell’ombra medita la sua vendetta, anche a costo di dover uccidere le persone innocenti che si metteranno sul suo cammino. Non sa però che una piccola cerbiatta diventerà la sua ossessione, e tenere a freno la rabbia è quasi insopportabile quando qualcuno al di fuori di lui la tocca o la bacia.
E se Sara al re ha promesso la sua mano, il suo cuore verrà reclamato dal principe sfregiato.

«Non sono niente, se non sono tuo.»



Non avete idea di quanto sia difficile scrivere la recensione di un romanzo che mi è piaciuto tanto, al pari di Hook della stessa autrice. So che non sono retelling delle favole Disney con le quali siamo cresciute, ma c’è un po’ di macabro nell’apprezzare ancora meglio i cattivi della situazione e trovare del buono in loro. Se le fiabe ci vogliono insegnare una morale, la stessa cosa si può dire di queste storie, che ci mostrano come i cattivi siano diventati tali dopo una serie di abusi; anche loro in tenera età sono stati bullizzati e seviziati, facendo emergere così il loro lato più oscuro. Se il ragazzo tenebroso fa sempre un certo effetto ai cuori teneri di noi povere ragazze, lasciate che faccia un inchino all’autrice per la protagonista femminile, tanto arguta quanto vendicativa. La sua unica missione era sterminare la famiglia Faasa per vendicare la morte del padre che, a detta dello zio, era stato ucciso da loro quando era andato a chiedere aiuto per la sua terra e la sua gente. Quello che non aveva considerato era l’anima affine che avrebbe trovato sul suo cammino; la stessa persona che avrebbe voluto vedere morta, ma a cui aveva deciso di donare il proprio cuore. E lavorare su due fronti non è mai stato semplice perché un passo falso l’avrebbe condannata per il resto della sua vita: di giorno perfetta futura reggente e di notte intenta a studiare il castello e i passaggi segreti che custodiva, con il rischio di imbattersi in chi, in quei tunnel, ci era cresciuto. Ho amato la sua personalità e come, fin da ragazzina, abbia imparato a sapersi difendere, anche se questo voleva dire girare armata. Sa qual è il suo posto nel mondo e non permette a nessuno di dirle cosa può o non può fare. E se inizialmente il principe reietto la chiama piccola cerbiatta, capisce ben presto che davanti a sé ha un predatore e non una semplice preda.

Il suo tono è profondo. Come se fosse stato forgiato all’inferno e poi intessuto nella seta. Una docile carezza che ti brucia i sensi.

D'altro canto, è impossibile non innamorarsi di Tristan che incute timore con un solo sguardo e che è quel ribelle che ha sempre dimostrato di essere. Odia il fratello che gli ha rubato le attenzioni e il tempo trascorso con il padre amato, l’unico che pensa che Michael non merita la corona per il semplice fatto di essere un re altamente egoista. È un bravo stratega e un ottimo sussurratore, sa quali fili muovere e chi sono le persone che meritano fiducia, anche se questo significa conquistarsela con il sangue. È metodico, paziente e non ha fretta di compiere il suo destino, sa che non può permettersi di fallire, ma non sa che se prima la corona era la sua missione, il suo mondo viene totalmente stravolto da un paio di occhi scuri e una chioma con ricci ribelli.



La maschera che indossa per il resto del mondo cade quando siamo solo noi due.

Non si può dire che Emily McIntire non abbia una fervida immaginazione, ed è bello leggere come lei riesca a riscattare in parte quei cattivi della storia che a noi hanno sempre fatto un po’ paura. Se Hook iniziava col botto, posso dire che questa è una storia che parte lenta, si iniziano a conoscere a fondo i vari personaggi, si brama un capitolo dopo l’altro solo per poter godere dei momenti in cui Tristan e Sara passano del tempo insieme, avvertendo la tensione tra le stesse pagine del libro, come un fuoco che divampa piano piano e incendia ogni cosa che incontra. Tanta azione, tanta suspense, aspetti sempre quel colpo di scena che ti tiene con il fiato sospeso e ti chiedi “cosa succederà adesso? È tutto troppo semplice”; quindi sai che succederà qualcosa ma non cosa nello specifico. E se Hook riesce a conquistarsi un posto nel tuo cuore lentamente, a Tristan lo donerai di tua spontanea iniziativa, perché in fondo, abbiamo tutti un lato un po’ oscuro che aspetta solo di emergere.

«Sto per baciarti.»
«Perché?»
«Perché, ma petite menteuse, il pensiero di non baciarti mi fa venire voglia di morire.»



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