mercoledì 21 ottobre 2020

Review Party: COME NASCONO GLI INCENDI di Michele Arena




Peccato che quella famiglia non esista. E che, dal momento in cui tua madre, la stramba, dolce, arrabbiata Adele, pronuncia quella parola di sei lettere, tu ti senta perduto, come un biglietto dell'autobus dentro la tasca di un vecchio giubbotto messo via per l'estate. Perché tu lo sai già: quella parola è una bomba atomica che raderà al suolo quel poco che funzionava nella vostra vita e vi farà sentire tremendamente soli. Soprattutto te. E non ti basterà dirti che quello che le sta accadendo potrebbe farti apparire più interessante agli occhi della gente, soprattutto delle ragazze. Non ti basterà avere accanto Rachele, la tua migliore amica e il tuo sogno più dolce, né Ismail, il fratello che nessuno vorrebbe e che tu hai scelto come migliore amico. Non basteranno nemmeno più le vostre serate al distributore di benzina ad ascoltare musica e a parlare di tutto e di niente. Perché le vostre insicurezze vi allontaneranno ogni giorno di più. Perché nessuno vi ha insegnato cosa sentire o dire in una situazione del genere. E allora non ti rimane altro che affrontarlo, il tuo incendio. E anche se spesso, dopo, non restano che macerie, forse stavolta, superato il dolore che ti sta facendo a pezzi il cuore, potresti anche scoprire che non sei mai stato davvero solo e che la tua, la vostra vita andrà avanti e avrà un senso, nonostante tutto.

#prodottofornitodaLibriMondadori 

#copiaomaggio

Eccomi a parlarvi di una nuova uscita Mondadori che ringraziamo per la copia omaggio. Una storia che purtroppo non mi ha coinvolta molto perché è mancata quella scintilla che di solito mi tiene incollata ai libri.  

"Mi alzo, non c’è nessuno in casa, fuori piove, resto a guardare l’acqua fredda scivolare sui vetri delle finestre, vorrei che le cose scivolassero via così dalla mia testa. I ricordi, i miei pensieri"

Lui si sente perso, lui non sa come affrontare quell'incendio che è divampato all'improvviso nella sua vita e spegnerlo vorrebbe dire perdere l'unica persona che è rimasta con lui. Lui non ha un nome, tutti i narratori si rivolgono a lui ma non lo chiamano mai per nome, la storia gira intorno al ragazzino che per seguire la madre lascia la scuola e diventa il suo infermiere. È un ragazzo che vorrebbe comportarsi come i suoi coetanei, ma non può e si colpevolizza quando non vorrebbe essere in quella stanza.

Una storia triste e di solitudine in cui la speranza viene spazzata via dalla malattia. I pov sono alternati, come dicevo, parlano gli amici e la madre del protagonista che si rivolgono direttamente a lui. Verso la fine si inserisce un nuovo pov, Ludovica, un medico di sostegno per i malati di cancro e le loro famiglie. È una ventata di aria fresca per lui e per me ma non basta ad alleviare le sofferenze di tutti, se fosse arrivata prima avrebbe intriso le righe di speranza, ma forse era proprio questo l'intento dell'autore: lasciare la situazione nella sua crudità e nella sua realtà. 

"Mi sento più grande di lei, qualcuno dovrebbe rimetterci nei ruoli giusti, mi odio"

L'uso di tanti pov mi ha un po' confusa in quanto ci sono troppi salti temporali, ogni personaggio racconta di sé qualcosa del presente e del proprio passato, tutti avrebbero bisogno di essere aiutati per imparare a gestire i propri disagi. Questo sostegno però non arriva mai. Il ritmo della narrazione è lento e un po' stancante ma ho voluto arrivare alla fine per capire dove volesse andare a parare, quale fosse il messaggio che non mi si è rivelato. Caro autore, se mai mi leggerai, vorrei sapere che cosa vuoi dirmi con questa storia, i temi affrontati sono tanti e sono stati lasciati vagare nel libro, non tutto è tornato al suo posto e si è incastrato.

Dopo aver letto questa storia, sono sempre più convinta che in situazioni del genere ci sia bisogno di aiuto, i protagonisti invece si scontrano con dei medici senz'anima e vengono abbandonati dal sistema. Persone come Ludovica sono fondamentali, lei con la sua storia alle spalle avrebbe avuto molto da insegnare a lui ma non c'è stato tempo. Lui ha una sorella che viene menzionata spesso e viene ricordata ma non viene mai avvisata. Infine la mancanza di un epilogo sui personaggi che avevo incontrato nel corso della storia, mi ha lasciata un po' interdetta. Invece, l'aneddoto delle cartoline ideato da Ludovica e dalla sorella, è molto interessante avrebbe potuto essere il filo conduttore del libro.

Non mi sento però di dare un voto basso perché comunque la storia è potente e il coraggio di Lui è ammirevole perché avrebbe potuto essere molto egoista e scappare via senza dover affrontare di nuovo quella bestia che alla fine l'ha lasciato orfano. 

Ognuno di noi ha dentro di sè un incendio che va spento prima che ci bruci l'anima.




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