La mattina del suo quarantanovesimo compleanno Giulia è seduta sullo sgabello della cucina a bere un caffè e, mentre contempla la nebbia dell'inverno milanese, viene travolta da un attacco di panico in piena regola. Lei, giornalista di costume in una rivista di grido, con una vita scandita da mille impegni, avverte all'improvviso la consapevolezza che la sua esistenza così com'è sembra non avere più alcun senso. Un compagno da quattro anni, Massimo, anch'egli giornalista con una forte propensione all'indipendenza, una madre giocatrice incallita dalla personalità crudele e affascinante da cui ha imparato a guardarsi le spalle, qualche amica con cui condividere sfilate e pettegolezzi, un fratellastro amatissimo, un padre artista e sognatore, e questo è tutto. Ciò che la sconvolge, però, è l'impellente desiderio di maternità mai provato prima, giunto molto oltre i tempi supplementari, che adesso le sembra l'unica ragione di vita. Le reazioni delle persone vicino a lei non sono incoraggianti e, accompagnata da un coro di «ma tu non ne hai mai voluti», Giulia si accinge non senza difficoltà a convincere il compagno a imbarcarsi nel complicato mondo delle cure per la fertilità, ispirata da un'idea di famiglia in cui crede ancora nonostante la sua infanzia passata a giocare a Barbie sotto i tavoli verdi. Massimo però si rivela un partner imprevedibile, che la porta un giorno in un paradiso di mille premure e quello dopo nell'inferno dell'indifferenza, facendola sentire ancora più sola. Così Giulia, quasi senza alleati, decide di abbandonare per sempre la sua zona di confort e di spiccare un salto nel vuoto.
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"Chi ama non tradisce, chi ama rispetta, chi ama protegge, chi ama stima, chi ama parla, chi ama ascolta"
Scrivere questa recensione non sarà per niente semplice, questo libro mi ha tolto energie e coinvolta a livello emotivo come mai prima d'ora. Non vorrei entrare troppo nello specifico perché inevitabilmente farei troppi spoiler ma mi vorrei soffermare sul messaggio non scritto che si legge tra le righe. La forza umana, la forza di una donna che decide ad un certo punto della sua vita che vuole un figlio a tutti i costi, l'ossessione che ne deriva la porterà ad accettare una vita pericolosa. Rischia di essere manipolata per sempre da un uomo che non la ama e che soddisfa il bisogno di lei quasi come se fosse un capriccio del momento. Più volte ci proveranno e più volte la vita le porterà via quella gioia, ma Giulia si rialza più determinata di prima e ci riprova finché nella sua mente scatta qualcosa. Capisce che prima di ogni cosa c'è lei, che deve proteggere se stessa e la sua bambina, non ha bisogno di una persona superficiale e poco attenta.
"Vedevo lucidamente lo schema, anche se lo subivo, anche se non volevo crederci, se continuava a sembrarmi impossibile, vedevo chiaramente la tattica, vedevo il bastone e la carota"
É difficile accettare la verità, la sua psicologa intraprende con lei un percorso duro di accettazione della sua infanzia infelice e Giulia comprende quanto fosse già manipolata da sua madre allo stesso modo di come fa il 'suo' uomo. Questo le rende difficile anche portare avanti le gravidanze, una dietro l'altra senza successo, il baratro si apre sotto di lei ed é davvero faticoso risalire in superficie.
Eppure nonostante le sconfitte cosmiche, come una guerriera si rialza e libera se stessa dalla gabbia in cui si era imprigionata.
Giulia elimina il superfluo e tutto ciò che le crea disagio, comprese le persone e rinasce insieme a chi ha fatto parte del suo percorso di vita a cui si dedica con tutta se stessa.
"La mia vita, dopo tanto dolore, era diventata appagante e serena, piena di amici sinceri e relazioni sane, una rete di supporto di vero affetto, un «attaccamento sicuro» su cui contare sempre, e un lavoro che mi piaceva e tanti interessi nuovi. Non correvo più nella ruota, ma camminavo tranquillamente lungo un viale alberato"
Come dicevo é stato devastante, mi ha buttata giù e tirata su, sbattuta a destra e sinistra come in frullatore. Credo sia il potere di Federica Bosco che attraverso la sua scrittura fluida e coinvolgente ha provocato in me troppe emozioni contrastanti, tutte insieme ed é stato inevitabile ritrovarmi in alcune situazioni che mi hanno permesso di vivere e comprendere la storia di Giulia.
Sono sempre molto colpita dalle storie di donne che ce l'hanno fatta, quelle che rinascono dalle loro ceneri e accolgono il destino a braccia aperte senza rimpianti.
Bisogna aprire la mente verso la vita e cogliere ciò che ci riserva nel bene e nel male, senza dimenticarci che nonostante tutto siamo vive e possiamo lasciare il segno in un modo o nell'altro.
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