Serie Armi e bagagli. Libro 5
Abbandonato a Baltimora dal suo imprevedibile partner, l’agente speciale Zane Garrett non trova di meglio che sfogare la rabbia su qualunque cosa incontri sul proprio cammino – finché non gli viene ordinato di recarsi a Chicago per assistere un collega durante un’operazione sotto copertura. L’ultima cosa che si aspetta è di trovarvi proprio il partner fuggitivo, l’agente speciale Ty Grady. La missione per cui sono stati inviati, ossia recuperare un informatore ed ex-agente della CIA di nome Julian Cross, si prospetta improvvisamente più difficile.
Ex-marine e uomo chiave del Bureau, Ty ha un debole per i tiri mancini – tratto su cui Zane può ampiamente testimoniare. Reduce da un passato tormentato, Zane viveva solo per il lavoro, ma finalmente sta iniziando a comprendere che i lutti di un tempo non devono necessariamente gettare ombra sul futuro. I due uomini sono compagni di squadra, amici, amanti, nonché la scelta perfetta per quel genere di lavoretti insoliti. Ora, con al seguito Cross e quell’ingenuo del suo ragazzo, Cameron Jacobs, dovranno affrontare gli ostacoli di un viaggio attraverso il paese – incluse imbarazzanti perquisizioni aeroportuali, tempeste di neve, prigionieri assai poco collaborativi, squadroni di killer della CIA, carenza estrema di sonno e caffeina… e loro stessi. Ty e Zane sono determinati a scortare Cross fino a Washington, ma cominciano a dubitare di poterne uscire vivi.
Io amo, letteralmente, la coppa Ty-Zane. Ty, con le sue battute irriverenti e il suo atteggiamento imprevedibile, Zane con la sua calma apparente e i suoi ragionamenti logici… Insomma il degno proseguimento della serie. La storia tra loro due si è finalmente evoluta in un rapporto solido anche se pur sempre tempestoso, ma con due caratteri come i loro le scintille sono la cosa più divertente. Ad ogni modo qui vediamo, a mio avviso, un Ty più rilassato verso i suoi sentimenti, che sente calzargli stretta la storia segreta, il non poter abbracciare e baciare il suo compagno in pubblico. Zane, dal canto suo, non riesce a rimanere arrabbiato con il suo amante bizzoso e rimane incantato a guardarlo domandandosi cosa ci trovi in lui.. Udite udite!
Trova anche finalmente il coraggio di donargli la bussola!! Era anche l’ora, non pensate? Comunque aggiungete Julian e Cameron alla miscela e vedrete che storia esplosiva! Se non avete ancora letto “La croce del guerriero” vi consiglio di farlo prima di approcciarvi a questa storia in modo da conoscere meglio anche Julian “Batman” Cross e il tenero Cameron. Mi è piaciuto molto ritrovare anche i loro personaggi, mixati a Ty e Zane. Julian si è scoperto avere molto in comune con quella testa calda di Ty anche se fisicamente più somigliante a Zane. Il loro rapporto odio -“amore” è stato uno spasso con tutte le battute feroci, i tentativi di fuga, le botte e le risate. Cameron dal canto suo resta un ragazzo normale, ma che bilancia perfettamente i tre super machi con cui si ritrova a dover convivere. Saranno la sua logica semplice ed il suo cuore tenero a salvarli e a metterli sulla giusta strada, più di una volta.
La mia recensione può essere un tantino sopra le righe, ma ho letteralmente divorato questo romanzo stanotte e, spero perdonerete il mio stile un po’ troppo entusiastico dettato probabilmente dalle 4 ore scarse di sonno, mixate alla brocca di caffè che mi sono scolata prima di arrivare in ufficio stamattina.
Concludo solo raccomandando caldamente la lettura, le appassionate della serie lo staranno sicuramente aspettando con trepidazione. Chi ancora non si è approcciato a questi due esilaranti personaggi non perda tempo e si compri immediatamente “Armi e bagagli”!
“Dio, adoro quando sei così irascibile. Mi prometti che resterai incazzoso finché non torno a casa?”
“Non credo sia un problema.”
Ty scoppiò in una risata affettuosa, e il corpo di Zane rispose al suono nonostante la rabbia che continuava a scorrergli dentro. Borbottò, scontento. Inutile negare che quella faccia da culo del suo uomo ne sarebbe uscito intero grazie al proprio fascino. Accidenti a lui. Ma Zane era decisamente troppo arrabbiato per perdonarlo così facilmente.
“Stai dicendo che sapevi che ti amavo anche prima che te lo dicessi?”
“Andiamo, Zane, sono un profiler. Credi davvero che non lo capisca da solo quando uno è innamorato cotto? Stavi solo finendo di fare i calcoli.”
“Perché una bussola?” chiese Ty. Continuava a fissarlo.
Lui sorrise e passò il pollice sul ciondolo. “Perché mi hai guidato quando ero perso. Mi hai mostrato la strada.” Sollevò lo sguardo per incontrare i suoi occhi. “Sei la mia bussola personale.”
“Zane.”
“Lo so, lo so. Sono un tontolone sentimentale.”
“Forse. Ma sei il mio tontolone sentimentale,” rispose Ty con affetto.
Allungò una mano e si sporse per baciarlo.
Zane rise contro le sue labbra. “Disse quello che m’invitò a ballare un lento in salotto. Credo che tu mi batta.”
Zane lo fissò, gli occhi scuri che si facevano quasi liquidi. Ty si ritrovò col respiro mozzato; tentò di proseguire, ma non ci riuscì. Una volta Deuce gli aveva chiesto quale aspetto del partner lo avesse attratto, all’inizio.
Era un uomo a pezzi, un drogato perso nei fantasmi del proprio passato, che andava avanti senza uno scopo né speranze di un miglioramento.
Chiunque dotato di un minimo di buon senso gli sarebbe girato al largo.
Ma da quando lo aveva guardato negli occhi, dalla prima volta, Ty aveva visto oltre – aveva visto l’uomo che Zane poteva essere. Aveva scorto una fenice che aspettava di levarsi dalle ceneri, e la scorgeva ancora. Ogni volta che guardava Zane, vedeva qualcosa di straordinario.
Uno dei due gattoni arancioni gli sibilò contro. Zane si scansò, e le belve lo superarono e si diressero al piano di sopra, le code intrecciate come i due siamesi perfidi in quel film della Disney. Sotto il suo sguardo esterrefatto, seguirono Ty su per le scale.
“C’è già la vita che è complicata. Non deve esserlo anche l’amore.”
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