giovedì 23 febbraio 2017

Giornata d'Autore: VALERIO LA MARTIRE







Valerio La Martire
Editore: Marsilio
Pagine: 144 p.
EAN: 9788831726696
€ 15.00
uscita 9 marzo
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Valerio la Martire è nato a Roma il 5 novembre 1981, ha scritto i suoi primi racconti a dodici anni, ha studiato sceneggiatura cinematografica e ha pubblicato il suo primo libro nel 2009.
È stato volontario per Greenpeace e ha lavorato come copywriter e curatore di testi per varie ONG e organizzazioni umanitarie tra cui l’Agenzia dell’Onu per i Rifugiati (Unhcr) e Medici Senza Frontiere.
Tra le sue pubblicazioni, I ragazzi geisha (Bakemono Lab, 2016), libro sulla prostituzione maschile; Nephilim Saga (Armando Curcio Editore, 2014, 2015 e 2016) saga urban fantasy; Stranizza (David and Matthaus. 2016), storia d’amore omosessuale patrocinato da Amnesty International; Intoccabili (Marsilio Editore, 2017), l’emergenza Ebola raccontata dagli occhi di un operatore umanitario.


Estratti

“Ho imparato a riconoscerla nei passi stentati dei pazienti, nello sguardo vitreo che non chiede nemmeno più aiuto, nel tremore incontrollabile che impedisce di tenere un bicchiere d’acqua o un cucchiaio di minestra in mano. In quei volti che sai che non vedrai più il giorno dopo, perché non arriveranno a domani.”

“Non esiste una cura per l’Ebola. Con il tempo il sistema immunitario genera anticorpi che possono debellare il virus. Ma quel tempo è spesso troppo lungo e la morte sopraggiunge prima. Quello che si fa nei centri di trattamento è aiutare le persone a tenere duro, a resistere più giorni possibile per arrivare a sconfiggere il virus da soli. 

Ma cos’è per me? So che l’Ebola ha cambiato il modo in cui vedo la vita. Per quello che mi ha fatto, per come ha distrutto chi ha toccato, per l’impatto che ha avuto su tutti.”

“L’Ebola ci ha spinto a compiere scelte estreme, a rispondere in maniera estrema, ci ha imposto le sue regole e a quelle ci siamo dovuti adattare. Forse non siamo stati abbastanza lungimiranti da vederla arrivare. Per me l’Ebola è iniziata ad agosto del 2014.”

Che cosa ti ha spinto a scrivere?

Roberto è un amico che ha affrontato un’emergenza umanitaria senza precedenti e quando è tornato dal primo viaggio l’ho chiamato per sentire come stava, come si sentiva, cosa era successo. Aveva portato con sé un mio libro Stranizza, anche questo tratto da una storia vera, e il racconto della sua esperienza si mischiò alle sue impressioni su Stranizza. E l’idea del libro tratto dalla sua storia è arrivata da sola e ci è sembrato importante registrare la sua esperienza e divulgarla il più possibile. 


Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?

L’esperienza di Roberto era fuori dal comune. Per intensità di quello che aveva vissuto, per la sua capacità di immergersi e di capire quello che gli succede intorno, per la profondità del suo racconto. L’arrivo degli altri operatori umanitari proposti da Medici Senza Frontiere hanno completato un quadro importante e sono felice di essere stato il mezzo che ha tradotto quelle esperienze in un testo. 

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