«Quindi
tutto ciò che fai è vendere hamburger e patatine e arrossire durante il
laboratorio di teatro?»
«Hai
descritto la trama della mia vita» conclusi, sollevando la mano e mostrandogli
il dito medio.
«Cazzo»
mormorò stropicciandosi la faccia con le mani.
«Non
mi trattare come una causa persa! Io ho da fare, non ho tempo per i ragazzi, o
per le feste, o per qualsiasi altra cosa tu mi voglia proporre. E non verrò a
letto con te, se stai facendo tutta ‘sta pantomima per questo.»
«Io
non scopo le vergini!» Poche parole, ma di fatto mi aveva estratto il cuore dal
petto, lo aveva gettato a terra e calpestato con le sue costose Clarks.
«Perché
no?» Sperai che ignorasse il velo di delusione nel tono della mia voce.
«Troppa
responsabilità.»
Non
riuscii a trovare alcuna idea per ribattere, solo un senso di oppressione che
mi stritolava lo stomaco.
«Ma
posso aiutarti.»
Reagan
Desoto ama recitare, ama lo sfavillio del mondo di Broadway così come l’odore
dei piccoli teatri, ma una ragazza di Harlem non dovrebbe credere nei sogni,
soprattutto quando a spronarla è un giovane con il conturbante aspetto e il
naturale talento di James Dean. Noah Dresner sembra mostrare uno strano
interesse per lei, nonostante il suo look da maschiaccio e il suo modo
sfrontato di dire e fare le cose. Noah è l’uomo che l’ha stregata da subito,
che le permette di conoscere le gioie e i dolori del sesso senza tabù, con
l’unica regola di escludere dall’equazione l’amore, ciò che si ostina a non
concederle e che lei invece non riesce a negargli.
Un’intima amicizia sbocciata dietro le quinte della scena Off Broadway di New York. Una passione che rischia di bruciare come un incendio. L’amore che è impossibile da soffocare, anche in un rapporto all’insegna del sesso privo di limiti. Perché la maschera può essere un mezzo per sentirsi liberi, ma anche la più subdola delle gabbie. Dopo l’erotico The Undressed Series, Moloko Blaze torna con una nuova avventura Hot Contemporary Romance! Si consiglia la lettura di Playing Time a un pubblico adulto e consapevole.
#prodottofornitodaMolokoBlaze
#copiaomaggio
«Le maschere nel teatro antico
liberavano l’attore da un orpello che a loro dire era inutile e
controproducente ai fini della rappresentazione: se stesso, dal suo vissuto,
dal suo senso di colpa…»
Il
concetto espresso nella frase succitata rappresenta il riassunto perfetto della
storia raccontata nel romanzo. Recitare equivale a reinventarsi ogni volta che
ci si immedesima in un nuovo personaggio. Per poche ore, nelle vesti di un
altro, l’attore dimentica se stesso; l’infelicità, i problemi, le sofferenze
scompaiono all’improvviso, come per incanto e il nascondersi equivale a mettere
da parte la propria identità. Per Reagan e Noah, i protagonisti della storia, accade proprio
questo: due ragazzi diversi, due personaggi in cerca d’autore che la passione
per il teatro ha fatto incontrare. Il palcoscenico diventa il trampolino di
lancio che li catapulterà in una relazione molto particolare il cui punto
focale è caratterizzato dal sesso. Il discorso però non può essere risolto così
facilmente, ogni gesto, infatti, è studiato ed è teso a raggiungere un determinato
fine. Non lasciamoci dunque influenzare dal pregiudizio ma teniamo presente che
ciò che accade nasconde una psicologia complessa e sicuramente interessante.
Tutto
ha inizio sul palcoscenico quando Reagan e Noah, impegnati in una scena dai
toni fortemente erotici, vengono risucchiati entrambi nel vortice
dell’attrazione. In realtà già in precedenza Reagan si era lasciata sedurre dal
fascino oscuro e triste del bel ragazzo biondo che le ricorda il suo idolo
James Dean. Noah invece, pur non restando indifferente alla bellezza della
giovane, sembra rapito dalla sua timidezza inaspettata. Il rossore che scorge
sulle sue guance al momento del bacio di scena diventa una rivelazione che lo
intriga e il desiderio di saperne di più lo spinge a osare in cerca di
risposte.
«Reagan Desoto detta American Pie,
sei vergine?»
Ora la risata dovetti forzarla, nel vano
tentativo di scacciare l’imbarazzo. «Io non parlo con te di queste cose, non ti
conosco nemmeno!» […]
«Certo che ci conosciamo!
Frequentiamo l’Actors Studio insieme da due mesi e dovremo fingere un amplesso
sul palco. Siamo praticamente intimi.»
Noah
prende a cuore la faccenda, la mancata esperienza di Reagan diventa la sua
crociata e, nel tempo, anche la sua ossessione. Il ragazzo si trasforma nel mentore
di Reagan, l’insegnante esperto che l’accompagna in un folle viaggio alla
scoperta della propria sessualità. Il percorso non si rivela affatto facile per
nessuno dei due, l’intervento di troppe componenti esterne finisce con il distruggere
la goliardia iniziale. Il gioco perde il suo aspetto ludico e Reagan e Noah si
ritrovano immersi dentro uno scenario inaspettato a gestire qualcosa che non
avevano preventivato.
La
penna sapiente di Moloko Blaze ha dato vita ancora una volta ad una storia bella
e originale a sfondo psicologico, alleggerita e, al contempo impreziosita, da
numerose scene di sesso. L’erotismo gioca un ruolo determinante e diventa la
chiave di lettura, assieme al teatro, per l’analisi approfondita dei
protagonisti, alla continua ricerca del riscatto e di una collocazione di riguardo
in una società che invece li pone ai margini.
Reagan
Desoto è una ragazza giovane con molte idee in testa e poche aspettative. Sperare, infatti, non è un verbo contemplato nel suo vocabolario. Vive ad
Harlem e la sua vita non si può dire certo quella di una principessa. Dopo la
morte del padre, poi, le cose peggiorano. Rimasta a casa con la matrigna
alcolizzata e violenta e il fratellastro spacciatore a cui vuole bene, Reagan
trascorre le sue giornate tra il lavoro deprimente al Burger King e il corso di
recitazione presso l’Actors Studio. Il teatro, infatti, è la sua passione, diventare
una grande attrice è un sogno che non si realizzerà mai, e non perché Reagan
non abbia talento, ma perché è così e basta. Non c’è posto per una di Harlem
nell’olimpo delle stelle. Quel mondo non le appartiene, e lei lo sa bene,
tuttavia non ne può fare a meno.
Noah Dresner è un ragazzo interessante, molto bello e di talento. L’aspetto nostalgico alla James Dean gli conferisce un’aura di mistero che non guasta. Le sue umili origini (proviene da una piccola comunità amish di provincia), non hanno annientato i suoi sogni di grandezza e per poterli realizzare Noah si è messo in viaggio verso la grande città. A differenza di Reagan, Noah ha creduto nei suoi mezzi e, lavorando sodo, non si è precluso alcun traguardo.
Noah era un uomo che esigeva molto da
se stesso, così come dagli altri. Lo avevo capito in quelle settimane di laboratorio.
Scrollatosi
di dosso l’abito del perdente, è arrivato dove voleva, rinnegando le proprie
origini si è cucito addosso una nuova identità, fatta di eccessi, diventando un
dandy contemporaneo amante della vita. Ma come in tutte le favole, anche qui il
successo ha un prezzo, il trionfo raggiunto comporta una rinuncia molto
pesante. Una brutta esperienza segna Noah nel profondo, l’enorme sofferenza fa
da anestetico per il suo cuore ferito e distrugge per sempre la possibilità di
trovare l’amore. L’attore diventa protagonista di una realtà assurda in cui
finzione e vita si sovrappongono fino a confondersi.
Come
nei precedenti romanzi di Moloko Blaze anche in questo è il personaggio
femminile a dettare le regole e a fare la differenza. Rispetto a Noah, infatti,
Reagan è più concreta, accetta il gioco affidandosi completamente nelle mani
del ragazzo che adora. Il suo corpo diventa la tela bianca sulla quale Noah
disegna con abilità trame sessuali da solo o in compagnia.
Ogni suo movimento, ogni sua parola,
era una traccia indelebile sulla sabbia della mia anima. Ogni suo desiderio era
un legaccio alla mia volontà. Ogni suo sguardo, da quell’altezza, era una
freccia che faceva sanguinare il cuore.
Lui
è il maestro distaccato, lei l’allieva sottomessa; uno tiene ben nascosti i
pensieri preferendo apparire insensibile, l’altra è innamorata. Reagan non ha
paura di esternare i suoi sentimenti mentre Noah li rifugge. Il rapporto così diventa un gioco al massacro in cui non c'è un vincitore ma solo tanta sofferenza.
Alla fine è sempre Reagan che prende l’iniziativa quando, depistata dai segnali
contrastanti inviati da Noah, delusa decide di andarsene per la sua strada.
«So che non sono tua», bisbigliai
nella notte. «So che forse non lo sarò mai. Ma in qualche modo sento di
appartenerti.»
La
decisione estrema equivale a una scossa potente, come sotto la forza di un
terremoto di grande intensità i muri eretti intorno all’anima si sgretolano e
le false certezze di Noah svaniscono per sempre. È arrivato il momento di gettare via la maschera, di fare i conti con se stesso e ricominciare. Non è più tempo di
giocare, ora bisogna avere il coraggio di vivere.
Quello era Noah Dresner, l’uomo dalle
mille contraddizioni: si era preso la mia bocca, si era preso il mio primo
orgasmo, si era preso la mia mano, si era preso il mio cuore. Ma non aveva
alcuna intenzione di prendersi il mio cuore.
Oltre
ai protagonisti vale la pena ricordare anche gli altri personaggi della storia,
Rhys, Leroy e Andrè intervengono in momenti precisi della storia lasciando un
segno indimenticabile.
Consigliato!
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