venerdì 3 novembre 2023

THE ULTIMATE SIN di Harper McKenzie



Juls Morgan sta vivendo un periodo quasi perfetto della sua vita o perlomeno è quello di cui le piace convincersi.  Quando le si presenta l’occasione di una cattedra annuale di Studi Geografici, presso una delle migliori scuole della contea del Carmarthenshire, non si lascia sfuggire l’opportunità. Poco importa se la scuola è cattolica e lei no, l’entusiasmo per l’occasione è totale. Fino a quando non incontra il preside della scuola, padre Taylor, uomo severo, altero ma terribilmente affascinante.
Padre James Taylor, dal canto suo, non immagina nemmeno quanto il suo decennale servizio sacerdotale verrà stravolto dall’arrivo della nuova insegnante, spesso refrattaria alle regole, dalle risposte sagaci, quasi a sfidarlo e metterlo alla prova. Occorrerà una dolorosa presa di coscienza per comprendere quanto Juls, con un diverbio alla volta, stia per strapparlo a un passato da cui cerca espiazione e perdono ma da cui è trattenuto da un profondo senso di colpa.
Né James né Juls usciranno illesi dall’intensa connessione emotiva e fisica da cui verranno travolti. Tuttavia non sempre l’amore è in grado di guarire i cuori se ambedue non viaggiano sugli stessi binari. Le strade si possono dividere e possono tornare a incrociarsi ma soltanto in presenza di un sentimento puro e autentico si riconosceranno legati. Ma quanta sofferenza può tollerare un cuore che ama?

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Juls Morgan ha tutto quello che desidera dalla vita: un fidanzato perfetto con il quale a breve convolerà a nozze, una famiglia che la ama, una migliore amica un po’ folle che la spinge a superare i suoi limiti e, ultimo ma non per importanza, un lavoro che svolge con passione e professionalità. Proprio per questo, quando le si presenterà l’opportunità di insegnare in una delle scuole più prestigiose della contea nella quale vive, non ci penserà due volte prima di accettare. Cosa che fa storcere un po’ il naso al fidanzato, il quale la vorrebbe a casa, a pianificare il matrimonio e successivamente a crescere i loro figli. Ma Juls è caparbia, non si è mai fatta mettere i piedi in testa da nessuno e non intende iniziare ancora prima di arrivare all’altare. Peccato che si tratti di una scuola cattolica e lei non sia una fervente credente, ma insegnare là per un anno significa avere le porte aperte per le successive cattedre. Con chi non aveva fatto i conti? Con Padre Taylor, Preside della scuola e uomo particolarmente affascinante. Ogni buon proposito andrà a farsi benedire e il pensiero di lui la accompagnerà per tutto il periodo del suo insegnamento. C’è da dire che anche Padre James risulterà tentato dall’arrivo di quella giovane insegnante che sembra non piegarsi facilmente alle regole scolastiche e deve avere l’ultima parola su tutto. Il suo decennale servizio sacerdotale corre sul sottile filo dell’irrazionalità e della passione, fino a quando entrambi non verranno totalmente travolti dall’onda delle emozioni.

Lei mi stava chiedendo di vederci. Mi stava proponendo di accompagnarla nel mio inferno. E io lo volevo.


Sento il bisogno di confessare i miei peccati a Padre Taylor, per poter espiare il peccato di questo mio mostruoso ritardo. Da quando questo libro era stato annunciato, le aspettative erano tante, oserei dire altissime. Sono stata tentata dalla cover semplice ma veramente d’impatto e dalla trama che comunicava a gran voce la peccaminosa storia d’amore tra i due protagonisti. Sarà che in testa conservavo ancora il bel ricordo di Padre Bell, protagonista di The Priest di Sierra Simone, fatto sta che non sono riuscita a entrare in empatia con i personaggi di questa storia. Ho apprezzato le singole personalità, ma non sono riuscita a sentire quel fuoco ardermi nello stomaco quando si trovavano nella stessa stanza, anche se ho sorriso parecchio quando Juls cercava di tenergli testa, lasciandolo ogni volta spiazzato.
Al di là di questo, ho gradito la storia in generale, le tempistiche perfette, soprattutto il tempo intercorso dal loro allontanamento, andando a scavare ancora più a fondo nei loro stessi sentimenti, e far capire che quella scintilla che era scoppiata tra loro non era destinata a spegnersi ma a diventare un incendio così vasto che un intervento dei vigili del fuoco sarebbe stato inutile. Ho avvertito in Juls la voglia di rivalsa, di far sentire la sua voce senza permettere a nessuno di farsi mettere in un angolo, soprattutto dallo stesso fidanzato che voleva al suo fianco una sorta di “moglie trofeo”, mentalità molto forte nella figura paterna. Ho odiato con tutta me stessa quando il futuro sposo cercava di imporre le sue idee, interpellando continuamente i suoi genitori o quelli di Juls, come se il pensiero della sua fidanzata valesse meno di zero. Dio salvi e benedica le amiche toste, quelle che ti spronano a reagire, a essere se stesse e a inseguire la propria felicità, e se questo significa peccare, ben venga allora che lo abbia fatto con quello che è diventato il “suo” prete, quell’uomo che è riuscito a rimescolarle il sangue nelle vene, facendo riemergere la vera Juls, sepolta sotto strati e strati di pacifica convivenza con le persone che rappresentavano la sua quotidianità.

Lo guardai e… pregai. Non sapevo bene come si facesse ma mi ritrovai in silenzio a supplicare di poter rimanere tutta la vita con lui.

Non posso sbilanciarmi troppo su Padre James Taylor perché ho paura che mi scappi qualche spoiler, però ho avvertito il dolore e il tormento per un periodo del suo passato con il quale non è mai riuscito a fare i conti, troppo tormentato da quei fantasmi che continuavano a popolare il suo presente. Juls, senza volerlo, lo aiuterà in ogni passaggio di quelle fasi che ognuno di noi si trova a vivere, fino a quando non accetterà che quanto successo non poteva evitarlo, ma che a volte bisogna sapersi perdonare e darsi una seconda possibilità.


«Questi siamo noi. E tu per ora sei il mio altare.»

Ringrazio la Triskell Edizioni per la copia omaggio e mi scuso per il ritardo che sto accumulando con la vita stessa; ottobre è stato un mese impegnativo, ma promette che cercherò di recuperare ogni ritardo come nemmeno Trenitalia è in grado di fare.
E ringrazio l’autrice per aver voluto osare, uscendo da ogni comfort zone nella quale piace relegarci, donando ai suoi lettori una storia diversa, profonda, intima, tormentata, riflessiva e tanto tanto proibita… ma si sa che a noi, le cose che non possiamo avere, ci piacciono ancora di più.


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