lunedì 8 giugno 2020

L'AMAZZONE E IL VICHINGO di Deborah Begali


Una leggenda d'amore, passione e guerra in una terra dilaniata dalle persecuzioni.

Vichinghi e amazzoni, gli uni contro le altre per accaparrarsi la Valle mentre la Nebbia incombe Oltreconfine. Cristen, re dei vichinghi, e Morrigan, sorella maggiore delle amazzoni, si sfidano per assicurarsi il destino del mondo in una terra dominata dal maschilismo. Le persecuzioni messe in atto dagli uomini decimano la popolazione femminile e la specie ormai è a rischio: l'amore tra uomo e donna è solo retaggio di un passato antico. Possono due nemici giurati sovvertire l'ordine delle cose? Potrebbero Morrigan e Cristen amarsi nonostante la guerra e le persecuzioni?  E se, tra loro, le consuetudini dei popoli non sortissero alcun effetto?

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Era da un po’ che non mi cimentavo nella lettura di un romanzo storico e quando si è presentata l’occasione di leggere questo, per giunta a tema vichinghi, ho subito colto la palla al balzo.


L’incontro tra Morrigan e Cristen non avviene sotto i migliori auspici, infatti più che un tête-à-tête pacifico sarebbe meglio definirlo uno scontro in piena regola. Perché Cristen ha appena espugnato l’abbazia dove soggiornavano le amazzoni e la parte lesa è proprio quella delle guerriere. Tante sono morte e altrettante dovranno sottomettersi in qualità di schiave e proprietà dei vichinghi. Tra queste c’è appunto Morrigan che, per il suo ruolo di spicco, appartiene di diritto al Re. 
Misurarsi con questa nuova realtà non è facile e l’odio viscerale che serpeggia da tempo, nei confronti di quello che ha sempre e soltanto ritenuto un nemico, è corrosivo. 
Eppure una profezia li lega a doppio nodo. I giorni passano e la conoscenza fra i due si acuisce… 
Ciò nonostante pende sulla loro testa la spada di Damocle di un lignaggio avverso. Riusciranno a mettere da parte ostilità e divergenze, stravolgere gli equilibri e vivere appieno questa sconvolgente passione che si è insinuata tra i due?

La guerra, le vittorie, i combattimenti concedevano tanta sofferenza e qualche sparuta felicità. […] Ma l’amore, quel tipo d’amore, […] sembrò rinfrancarlo dai tormenti di una vita intera. 

Il taglio attribuito al testo è volutamente romanzato ma preso il via scorre piacevolmente.
Metto subito in chiaro che è una storia d’amore quindi il nascente tumulto emotivo tra i due protagonisti, non sarà marginale eppure non va a sbilanciare lo svolgimento degli eventi tanto che il romanzo risulta conforme alla cornice storica designata.
La Begali dimostra di avere dimestichezza con l’ambientazione scelta, sa dosare bene gli infodump da dare con lo sviluppo della vicenda, riuscendo a mettere in luce tanto la storia quanto i personaggi dando vita ad un prodotto letterario valido. La sua è una scrittura fluida, i dialoghi realistici e il worldbuinding abbastanza accurato.
Ho molto apprezzato la scelta di inserire espressioni in questo dialetto “simil germanico”, danno un valore aggiunto all’esposto. 
Dei due protagonisti principali mi hanno molto colpito le personalità per la loro vividezza, entrambi si trovano in un equilibro precario tra razionalità e sentimento.

Morrigan - seppur consapevole del crescente attaccamento nei confronti di Cristen - è una donna caparbia che non mette mai in un angolo i suoi principi e ci crede fermamente, si trova a dover sopravvivere e a lottare per le sue idee in un’epoca che definire misogina è un eufemismo, dove la donna ricopre solo un ruolo accessorio a fianco del compagno, non gode di alcun privilegio e anzi è sottomessa. Ed è proprio lì che si accende lo spirito da guerriera impavida, tipico delle amazzoni. Ritiene ingiusto che tra uomini e donne non vi siano pari opportunità, sceglie di giocare d’astuzia pur di conseguire lo scopo che si è prefissata. Potremmo quasi definire Morrigan una femminista ante-litteram. 
Cristen, dal canto suo, spicca per il suo essere intrepido e letale in battaglia, è fortemente attaccato alle tradizioni e, pur trincerandosi dietro alla “scorza” dura di Re dei Vichinghi, ha un animo compassionevole.
Insomma tutto si può dire su di loro, ma non che insieme non facciano scintille. 
Da quanto ho scritto penserete che si tratti di un romanzo perfetto in ogni sua parte, ma non è così. È chiaro l’intento della Begali di voler rimarcare alcuni concetti-chiave, tuttavia questo non sempre accade in maniera incisiva, anzi, ne va a discapito la scorrevolezza del testo che scivola spesso in una prolissità che non era necessaria.
Tuttavia è riuscita nell’intento di avvincermi e incuriosirmi, anche se il libro ha una sua conclusione non vedo l’ora di leggere la sua ultima fatica che avrà ancora collegamenti con questo mondo.



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