giovedì 10 settembre 2020

BEDSIDE MANNER di DJ Jamison



Il dottor Paul Johnston non riesce a togliersi dalla testa quegli occhi scuri e cupi, proprio nel momento peggiore della sua vita. L’ultima cosa di cui ha bisogno è innamorarsi di un paziente. Non ora che è stato messo in congedo retribuito mentre attende l’esito dell’indagine in seguito all’accusa di comportamenti sessuali inappropriati. È probabile che la sua ritrovata libertà di uomo appena divorziato e l’essersi dichiarato gay gli abbiano dato alla testa, ma è certo – quasi del tutto – di non aver fatto nulla di sbagliato. Ma ora trova difficile gestire la realtà dei fatti: il suo lavoro è a rischio e l’unico uomo che desidera è intoccabile.
Zane Kavanaugh sta naufragando e c’è solo un uomo che riesce a calmare la tempesta dentro di lui.
Sta pagando le conseguenze di un’aggressione che l’ha fatto finire in ospedale e dell’allontanamento dalla famiglia dopo aver fatto coming out, ma sta cercando di rimettersi in carreggiata. Mentre aspetta che il braccio fratturato e le costole incrinate guariscano, si trasferisce in un appartamento con un inquilino e cerca un lavoro. Ma la sofferenza fisica non fa male quanto il danno emotivo subito. Quando incontra il dottor Paul Johnston fuori dal pronto soccorso, viene conquistato dai modi pacati e composti dell’uomo. Il fatto che Paul abbia avuto poche esperienze sessuali con gli uomini lo fa eccitare, così come le sue reazioni esagerate quando Zane posa le labbra su di lui.
Non c’è un momento giusto per innamorarsi.
Paul ha paura di iniziare una relazione e Zane non vuole più essere rifiutato. Riusciranno a trovare il momento perfetto o capiranno che non si può decidere quando e come ci si debba innamorare? Se Paul non avrà il coraggio di rischiare, forse dovrà scegliere tra la carriera che ama e il primo uomo che è riuscito a rapirgli il cuore.

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Il primo libro di questa serie, Heart trouble, non mi aveva emozionata positivamente perché avevo trovato davvero insopportabile uno dei protagonisti. Volendo dare una nuova possibilità a questa autrice, mi sono subito fiondata su questo seguito perché, dalle premesse, la storia di Zane e Paul aveva davvero del gran potenziale. Ammetto di non esserne rimasta delusa anche se non pienamente soddisfatta. Ho adorato sia Zane che Paul che, nonostante i diciotto anni di differenza, sono dolci ed ingenui allo stesso modo. Paul mi ha fatto una grande tenerezza, il suo meravigliarsi ancora per un bacio a trentanove anni e la sua costante mancanza di autostima. Zane è stato altrettanto dolce con la sua rabbia per nascondere le insicurezze, il suo temere di venir respinto sempre e comunque, la paura di non essere abbastanza. Due uomini davvero feriti dalla vita anche se per motivi completamente diversi. Infatti, ciò che attrae inizialmente Paul è la forza dimostrata da Zane, il suo mettere tutto a rischio per poter essere sé stesso alla luce del sole, l’esatto opposto di ciò che ha fatto lo stesso Paul per quasi tutta la vita. 
Il pov alternato permette di approfondire entrambi i protagonisti anche se, in alcuni casi, certe situazioni vengono trattate troppo superficialmente, almeno a mio parere. Comunque, il personaggio di Paul, con la sua fragilità, mi ha colpita sicuramente più di Ben e la crociata dell’ospedale contro di lui l’ho trovata davvero meschina; sicuramente è una situazione che ha saputo emozionarmi vista la rabbia che mi ha suscitato, avrei voluto poter difendere Paul e schierarmi dalla sua parte.
Ricompaiono in scena anche Ben e Gage, i protagonisti del capitolo precedente della serie e Ben non mi è magicamente diventato più simpatico. Sono sicuramente di grande aiuto e supporto a Ben, ma decisamente soffocanti con le loro buone intenzioni. 
Sicuramente si tratta di un libro ben scritto e scorrevole, ricco di emozioni in un susseguirsi di alti e bassi per poter arrivare al meritato lieto fine. Una lettura da portare sotto l’ombrellone per godersi la fine della stagione estiva o per evadere un po’ dallo stress durante la pausa pranzo al lavoro.


«Quando ti hanno portato al pronto soccorso ero inorridito, certo, ma sono anche rimasto colpito da te. Non perché eri stato coraggioso nel dichiararti alla tua famiglia e per averne pagate le conseguenze, ma perché eri stato abbastanza forte da essere onesto con te stesso.»

Zane non lo conosceva così bene se pensava una cosa del genere. Gli uomini intelligenti non si innamoravano di ragazzi troppo giovani per loro. Gli uomini intelligenti non venivano nelle mutande come degli adolescenti e poi dicevano alla persona a cui tenevano di più che non valeva abbastanza da prendersi un rischio. 
Gli uomini intelligenti non lasciavano andare via di casa Zane Kavanaugh. 
Paul non era un uomo intelligente.

Paul avrebbe voluto dirgli che per lui valeva la pena correre il rischio. Che ogni giorno che passavano assieme capiva sempre più che se mai avesse dovuto scegliere non ci sarebbe stata scelta. Voleva Zane nella sua vita e non avrebbe mai potuto abbandonare quel senso di completezza che stava scoprendo. Invece ricambiò il bacio e provò a tramutare in gesti i suoi pensieri.

Poteva essere gay ed essere felice. Poteva essere gay e amare qualcuno. Una persona che ricambiava il suo amore. Non sarebbe più dovuto andare in locali gay per delle sveltine o fare il giovane arrapato sulla pista da ballo per trovare qualcuno che lo desiderasse. Poteva essere Paul, un uomo di mezza età, con un cane iperattivo e un super fidanzato, ed era del tutto felice di tutto ciò. Se poteva essere Paul, il medico del pronto soccorso, ancora meglio, ma non era più l’unica cosa che contava nella sua vita.

DJ Jamison è originaria del Midwest, dove è cresciuta come la personificazione del “brutto anatroccolo”. Proviene da una famiglia operaia e ha sempre desiderato crearsi un futuro migliore. È stata la prima della sua famiglia a laurearsi al college. Vera divoratrice di libri, in segreto DJ ha sempre voluto diventare una scrittrice. Ha lavorato nella stampa per oltre dieci anni, il che si è rivelato utile quando ha scritto una serie che ruota attorno al personale di un giornale locale e alle loro vite amorose. Quando non lavora sulle proprie opere, legge enormi quantità di libri sul telefono. È sposata e ha due figli. Possiede inoltre tre GloFish, ancora vivi per miracolo.


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