mercoledì 9 settembre 2020

UNA GRANDE FAMIGLIA di Heidi Cullinan & Marie Sexton




A volte è la famiglia a scegliere te.
A quarant’anni, Vincent “Vinnie” Fierro ha ancora paura di ammettere, persino a se stesso, che potrebbe essere gay. Sarà un problema per la sua grossa, grassa famiglia italiana. Tuttavia, dopo tre matrimoni falliti, sta diventando sempre più difficile ignorare ciò che vuole davvero.
Vinnie va in cerca di un po’ di auto-consapevolezza nei bar della Boystown di Chicago, lontano da chiunque lo conosca. Ovviamente, si imbatte all’improvviso in un vicino di casa.
Tra due lavori, l’università, prendersi cura di sua nonna e gestire la dipendenza di sua madre, Trey Giles ha poco tempo per divertirsi, figurarsi uscire con qualcuno che giura di essere etero. Eppure, dopo una serata a ballare guancia a guancia, Trey accetta di essere corteggiato da Vinnie per scoprire se fa davvero parte della squadra, nonostante sia intenzionato a mantenere intatta la propria verginità.
Sembra un ottimo piano, ma niente è semplice se c’è di mezzo la famiglia. La scoperta della loro relazione da parte della famiglia di Vinnie rende la loro situazione abbastanza complicata, ma quando le condizioni della madre di Trey si fanno critiche, Vinnie e Trey devono decidere quale felicità sia più importante: quella delle loro famiglie o la loro.

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Una grande famiglia italiana, ecco qual è il fulcro di questa storia. Una famiglia con idee chiare su come un uomo debba essere macho e tosto, così da far crescere il povero Vinnie con certe aspettative e farlo arrivare a trentotto anni con tre divorzi alle spalle prima di arrivare ad ammettere con sé stesso di poter essere gay. Una grande famiglia opprimente che vuole averti costantemente nella sua orbita, rimpinzarti di cibo e caricarti di aspettative. Si nota che odio le grandi famiglie impiccione anche se ricche di buone intenzioni? Forse non sono la persona giusta per recensire obiettivamente questo libro. Personalmente, io me ne sarei bellamente infischiata della famiglia per vivere la mia vita e tanti saluti alla cara mamma che mi vuole sposato con prole. Un po’ come tenta di fare Rachel, la sorella di Vinnie, decisamente emancipata per essere una donna di una famiglia italo-americana come quella descritta in queste pagine. Tra l’altro, il libro è pieno di stereotipi sulle famiglie italiane, che ricordo essere italo-americane in quanto, nonni a parte, tutti sono nati e cresciuti in America. 
Finita tale premessa, la storia è comunque scorrevole e fa riflettere su cose come appunto il crescere con tali aspettative che ti fanno rinnegare la tua vera natura per vivere come ti ha plasmato la famiglia e la dipendenza da alcol. Mi piace il personaggio di Trey che dice che l’alcolismo non è una malattia perché sei tu a decidere di attaccarti alla bottiglia, non è una disgrazia che ti capita come un cancro. Dall’altra parte Trey fa un po’ troppo la vittima per i miei gusti, ma si sposa bene con il personaggio di Vinnie e, tutto sommato, la loro storia funziona. La narrazione è scorrevole anche se non c’è molta azione e molto è affidato all’introspezione dei protagonisti.
Insomma, una storia d’amore che nasce in sordina, una volta tanto incentrata sui sentimenti e la scoperta personale piuttosto che sul sesso che rimane sì importante, ma subordinato alle emozioni. Una lettura piacevole anche se non leggerissima da poter portare sotto l’ombrellone.


Sono gay, e questo non è un problema. Sono gay, e alla mia famiglia non piacerà, e io non so come dirlo, e potrei perderli tutti per sempre, ma va bene lo stesso. In qualche modo, andrà tutto bene.

Non era un qualunque uomo più grande ed esperto che mi insegnava le vie del sesso. Era Vinnie, che esplorava il sesso con me. Che si lasciava andare, che provava cose nuove.
Non era questione di dimensioni o abilità ma dell’intensa, pulsante vita che si muoveva dentro di lui, rivendicandolo, dandogli quello che nessun’altra amante era mai riuscita a dargli: uno spazio per abbandonarsi. Per non essere l’omaccione, non in quel momento, almeno non il tipo di omaccione che gli era stato insegnato a essere. Vince non era neanche più sicuro di sapere cosa significasse quella definizione.

Heidi Cullinan ha sempre amato le belle storie d’amore, purché abbiano un lieto fine. Fiera di essere originaria del primo stato del Midwest con la piena parità sul matrimonio, Heidi è una forte sostenitrice dei diritti della comunità LGBT. Scrive romanzi a lieto fine su personaggi LGBT che lottano contro ostacoli insormontabili perché è convinta che il “per sempre felici e contenti” non sia mai troppo. Quando non scrive, Heidi ama cucinare, leggere, giocare con I suoi gatti e guardare la televisione con la sua famiglia.
Marie Sexton vive in Colorado. È una fan di praticamente qualsiasi cosa coinvolga giovani uomini muscolosi ammassati l’uno sull’altro. In particolare, ama I Denver Broncos e le piace andare alle partite con suo marito. Spesso si accodano I suoi amici immaginari. Marie ha una figlia, due gatti e un cane, e tutti loro sembrano decisi a distruggere ciò che resta della sua sanità mentale. Lei li ama lo stesso.


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