Quando l’amore ci incattivisce, allora è il momento di tirare fuori le unghie. Questa lezione Valeria e le sue amiche la stanno imparando in prima persona, scottate come sono dalle delusioni, dai tradimenti, da una vita che, tra relazioni che vanno a rotoli e crisi economica diffusa, sembra avere preso una brutta piega.
Eppure ci sono anche le buone notizie. Carmen sta per sposare Borja, e allora tutte insieme ad Amsterdam, a festeggiare l’addio al nubilato. Sarà proprio al ritorno da questo viaggio, infatti, che Nerea deciderà di licenziarsi e mettersi in proprio, che Lola riuscirà finalmente a lasciarsi alle spalle la storia con Sergio e che Valeria, ferita nel profondo, scioglierà la sua riserva su Víctor. Sì, Víctor, proprio lui, l’uomo per il quale ha chiuso con Adrián, l’uomo che sembrava capace di farle spiccare il volo, e non solo tra le lenzuola. Lo stesso uomo che ora la sta facendo precipitare in un buco nero di sconforto e malinconia. Ma c’è ancora un libro da scrivere, e bisogna reagire: mettere insieme il materiale e le idee, proseguire il racconto, andare avanti con la vita.
Il terzo episodio della saga di Valeria è quello delle grandi domande, dei dubbi e del pessimismo, e stavolta le quattro amiche devono affrontare un mondo improvvisamente sottosopra: lo faranno con frizzante ironia e giocosa sensualità, incastrate tra i bianchi e i neri dell’esistenza. Un libro che assomiglia molto alla vita: con una sorpresa, più o meno bella, ogni volta che si gira pagina.