Ayres den Adel è una giovane diciannovenne che ha deciso di vivere da sola dopo aver subito una perdita. È conosciuta a Wells, nel Maine, come una persona ostile, ma solo chi le è vicino sa quanto sia sensibile. Fragile e insicura, la ragazza sopravvive allo scorrere dei giorni cercando di soffocare una colpa che l'affligge da anni, le cui radici sono più lontane di quello che lei stessa possa pensare. Finché, un giorno, la comparsa di un misterioso tatuaggio sulla sua pelle e l'arrivo di James Armstrong le sconvolgono la vita. Inizia così un viaggio a cavallo attraverso l'America del nord, per salvare uno sconosciuto e per scoprire come convivere con un corpo il cui potere prende il sopravvento, con miti e usanze che diventano reali e con l'ineluttabilità del destino deciso da una Grande Madre che può essere al contempo clemente e despota. Dryadem è un paranormal a sfondo celtico, dove la scoperta di sé stessi si rivela il fondamento di ogni cosa.
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".. «che avevi lunghi capelli color della Madre e occhi che completavano la tua appartenenza alla Natura. Verdi come lo smeraldo, profondi come l'inferno –testuale»".
Dryadem è un urban fantasy che mi ha trasportata in quel mondo fatto di magia e incantesimi che tanto mi mancava. Ayres è un’adolescente come tutti che ama stare a
contatto con la natura e all’alba dei suoi 19 anni si accorge che qualcosa non è come dovrebbe essere. La sua vera essenza inizia a mandarle segnali attraverso i sogni e in seguito le accadono cose strane che però non è in grado di cogliere
se non con l’arrivo di un ragazzo misterioso che le parla di una maledizione
che solo lei può spezzare. Ayres è ovviamente confusa e pensa che James sia
pazzo eppure non si lascia intimorire ma vuole capire, lui sa molte cose che la
riguardano e conosce anche il motivo del tatuaggio che le è apparso dal nulla. Le sensazioni che ha sono positive, sente di doversi fidare di lui e partire insieme. Anche i suoi genitori sono al corrente di questo qualcosa e quindi parte per scoprire la sua vera natura.
Un viaggio a cavallo, tra mondi che solo loro possono vedere, avventure
assicurate e Ayres che pian piano capisce chi è davvero e che la natura dipende da lei, che le
è amica più di quanto possa immaginare, vive in simbiosi con il mondo intorno a
lei, diventa una guerriera e quando pensavo di aver visto tutto in questo libro
ecco che la trama si infittisce e viene lanciato il colpo di scena.
Questo però non è solo un libro di avventura, mentre tutto
scorre lento e Ayres impara a conoscere i suoi poteri, tra lei e James nasce
qualcosa, si avvicinano e si allontano, si scrutano fino a diventar una cosa
sola. Lui però che è maledetto e pensa troppo, la confonde e fa un passo
indietro lasciandola nei suoi dubbi e nelle sue insicurezze. Non solo deve
conoscere se stessa e capire tutte le sue potenzialità, accettare che lei è la
Driade una sorta di Messia che tutti aspettavano, in più deve anche rapportarsi
con il genere maschile che la lascia spesso interdetta e incompresa come se
fosse lei a sbagliare mentre è lui che dovrebbe fare pace con se stesso e viverla con più serenità. Però lei è
così determinata che la sua missione la considera uno scopo da portare a
termine tralasciando per un attimo che lo sta facendo per la persona che ama
che in ogni caso non avrebbe abbandonato.
La storia d’amore è il collante di tutto alla fine, come
sempre, direte voi eppure se ci pensate cosa sarebbe la magia senza avere uno
scopo per cui combattere? Non è solo l’amore per James che fa da sfondo a
questa storia bensì viene evidenziata più volte quella simbiosi che Ayres ha
con la natura, quanto la faccia stare bene e in sintonia con il mondo.
"Quel nostro contatto era così forte e sconcertante, come una droga di cui non potevo fare a meno, anche se rischiavo di perdermi"
Un libro da scoprire, ha tutti i requisiti per essere un fantasy con i fiocchi, la sorpresa è dietro l’angolo, tutto ciò che non ti aspetti è qui. Il legame con la natura mi ha molto stupita, gestire una forza così imponente e importante rende la protagonista invincibile e potente che allo stesso tempo resta un’umile adolescente che vuole vivere la sua vita.
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