giovedì 3 marzo 2022

DOMINIC (Benedetti Brothers #3) di Natasha Knight

Gia

Sono la figlia di un soldato della mafia. La sorella di un traditore.

I mostri hanno fatto parte della mia vita da che ne ho memoria, ma la mattina in cui mi sono svegliata in quella baita fatiscente, fredda e abbandonata, con Dominic Benedetti che incombeva su di me, ho capito di aver incontrato il più oscuro di tutti.

Mi ha preso per spezzarmi. Ma non sono così facile da spezzare. E quando ha visto il marchio sul mio corpo, tutto è cambiato.

Non ho mai creduto nel “vissero per sempre felici e contenti” delle fiabe, perché non sarebbe mai potuto succedere a persone come noi.

Alcuni amori crescono nella luce.
Io e Dominic apparteniamo al buio.

Dominic

Sono l'ultimo figlio di un re della Mafia.
Quello che non aveva nulla da perdere.

Mi sono allontanato dalla mia famiglia. Ho voltato le spalle a tutto ciò che avrebbe dovuto appartenermi e sono diventato quello che dovevo essere.

Un mostro.

Fino al giorno in cui ho visto Gia rannicchiata in un angolo di quella baita decrepita nel bosco. Fino a quando non ho visto il marchio sul suo corpo.

È stato allora che ho capito quello che mio padre era solito dire. Tieni i tuoi amici vicini, i tuoi nemici più vicini.

I miei nemici avevano avuto la mano troppo pesante.

Era giunto il tempo che tornassi dalla mia famiglia. Che riscuotessi ciò che mi spettava. E, soprattutto, era arrivato il momento che punissi chi mi aveva tradito
Siete pronti a conoscere il confine tra luce e ombra? Ma soprattutto, siete pronti ad addentrarvi nell'oscurità?

La paura ha un odore particolare, qualcosa che la contraddistingue. 
Pungente. Acido. 
E, allo stesso tempo, dolce. Perfino… seducente. 
O forse è dolce e seducente solo per un bastardo malato come me

Dominic Benedetti rappresenta proprio questo, l'oscurità più buia che voi possiate incontrare. La sua anima non è altro che nera, non solo per i peccati per cui si è macchiata o per il mondo in cui vive, è nera per la vita che conduce.
Il dolore lo fa sentire vivo, la paura poi... è come il canto di una sirena. Non gli dispiace occuparsi dei peccati che altri non vorrebbero, perché tutti in fondo non si aspettano altro da lui se non quello.
Lui è un mostro e quando si ritrova l'ennesimo incarico, in quella baita dispersa dal mondo, lui non si fa remore ad accettare, in fondo un pezzo di carne in più sulla sua coscienza avrebbe fatto qualche differenza? 

Il problema che troppe volte lo hanno sottovalutato, troppe volte non hanno capito fino a che momento il suo cervello si beasse della sofferenza senza mai andare oltre, senza mai capire cosa stesse davvero accadendo nella famiglia da cui si è allontanato anni fa.

Il tempo passa e lui, con la sua maschera calata sul viso, non si fa remore ad iniziare l'addestramento, a preparare la ragazza per il suo destino ma certamente non ha fatto i conti col marchio che si porta addosso, un marchio che conosce da fin troppo tempo.

Non aveva senso sprecare tempo. 
Avrebbe imparato velocemente a fare quello che le veniva chiesto o avrebbe pagato. 
Avrebbe imparato in fretta che la vita, per come la conosceva, era finita. Non era più libera. Non era più un essere umano. 
Era un pezzo di carne.

Gianna Scava, questo il nome della protagonista, è nata e cresciuta insieme alla mafia, ma certamente non ha mai immaginato quello che ne sarebbe divenuto per via di una singola scelta, di una decisione.
Il mondo della mafia non accetta scuse, non accetta errori, non accetta i bugiardi o i traditori, anche se non sei tu il diretto interessato.
Il mondo oscuro in cui è nata piega senza troppi problemi le anime, le spezza.
Ed è quello che hanno voluto far con lei quando alcune persone hanno assoldato Dominic perché la portassero in quel posto disperso nel nulla.
Non  hanno messo in conto la sua forza ma anche lo spirito che l'ha tenuta in vita in quel momento. Si dice che quello che non ti spezza ti fortifica, è proprio ciò che le è accaduto.
Nel momento in cui quel marchio è venuto alla luce qualcosa fra lei e il suo aguzzino è cambiato, portandoli forse a unire le forze.
Avete capito bene, forse. Questo perché c'è un detto che dice di tenere gli amici vicini ma i nemici ancora di più e loro saranno l'esempio perfetto di questo binomio.


Avevo ragione quando le avevo detto che lei era come me. Lei odiava come me. Ed ero sicuro che avrebbe fatto quello che aveva promesso. Mi avrebbe ucciso una volta che tutto quello fosse finito. L’avrei aiutata nella sua vendetta. E poi sarei morto. 

Questi due protagonisti sembrano così diversi, un sadico l'uno quanto una fenice l'altra... ma se fossero invece più simili di quanto credono? L'odio cambia le persone, è come una goccia che giorno dopo giorno, lentamente, corrode. Nulla di così evidente di primo acchito ma col tempo l'unica cosa che si porta dietro è il sapore della vendetta e loro questo lo sapranno molto presto.

Eccoci giunti al terzo volume della serie sui fratelli Benedetti firmato Natasha Knight.
Dominic il bello, Dominic l'oscuro ma soprattutto Dominic il mostro perché questo epiteto non è nato dalla mia penna.

Mi sono approcciata a questa serie in un modo tutto mio, dopo Salvatore passai direttamente a Dominic, finendo probabilmente per leggere in mezzo anche Killian e Giovanni, senza farmi troppi problemi, perché appena sentivo un legame con uno di questi personaggi correvo a leggerne la storia.

Lasciatemi dire che in questo volume Natasha Knight non ha cercato di indorarci la pillola, ci ha mostrato alcuni reconditi più oscuri dell'anima di uno dei Benedetti più affascinanti.
Gli elementi dark non mancano, anzi, talvolta sembrano avviluppare il lettore con le loro spire, portandoti in un mondo che o si ama o si odia, c'è ben poco da dire.
I personaggi nella loro differenza risultano più simili di quanto ci vogliano far credere e scoprirlo sarà la parte più deliziosa e sofferta di tutta questa lettura.
Non so se con questa autrice o con A. Zavarelli abbia iniziato ad amare il mondo dark e quello dei mafia romance ma sicuro ogni volta che vedo un'opera loro su questa scia non vorrei farne a meno.
Non credo sia facile descrivere e miscelare il mondo dark e quello della mafia senza cadere in cliché o rendere il cambiamento dei personaggi troppo evidenti quando decidono di "cambiare" ma statene certi:
la parola cliché non è mai contemplata con loro due.

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