mercoledì 2 marzo 2022

Review Party: GLITTER BABY di Susan Elizabeth Phillips



È giovane, sfacciata e incredibilmente innocente. La sua sensazionale carriera viaggia spedita verso la stratosfera grazie a un contratto cinematografico milionario e un incontro esplosivo con l'uomo che ogni donna in America vorrebbe avere. Ma i segreti a lungo nascosti emergono, costringendola a fuggire dal suo amante, dalla sua famiglia e persino dalla sua stessa notorietà. Da un'infanzia in un convento di clausura in Francia alla sfavillante New York, da Hollywood a Parigi e attraverso le squallide strade secondarie d'Europa, Fleur Savagar partirà alla ricerca della donna che deve ancora dimostrare di essere, disposta a rischiare e osare, pronta ad affrontare l'inganno e il tradimento. Jake Koranda è sia il drammaturgo più brillante di New York che l'attore più affascinante di Hollywood, corteggiato da chiunque e destinato ad avere ogni donna ai suoi piedi. Carattere difficile, talentuoso ma tormentato, non ha pazienza per le ragazze glamour internazionali, nemmeno quelle con corpi da modella e bocche a forma di cuore. In una terra di sogni infranti, possono due improbabili amanti fidarsi solo dei loro cuori?

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Ho avuto serie difficoltà nell’approcciarmi con Glitter Baby. Forse è il fatto che sia ambientato nel passato o forse il fatto che sia uno dei prima libri della scrittrice, scrittrice che adoro tra l’altro, che ho  avuto il piacere di conoscere di persona e che non mi ha mai deluso. Questa volta però c’è un profondo senso di vuoto dopo la lettura di questo romanzo. La protagonista non è solo una... i personaggi si incrociano, hanno pov. Ci sono più presenze, più personalità, questo mi ha creato una certa confusione. Non mi sono affezionata a nessuno in particolare, non c’è stato particolare feeling. Di questa serie, Glitter Baby insieme a Una scelta impossibile, sono i due romanzi che mi sono piaciuti meno, purtroppo. Dico purtroppo perché alla SEP ci tengo, è la Regina del romance, ti ci affezioni alla donna nascosta dietro questa penna.
I protagonisti dell'opera, scritta in terza persona, come siamo soliti leggere con lei, sono: Fleur Savagar e Jack Koranda... ma attenzione, dei due, delle loro vicende, c'è ben poco.

Non voglio più vivere nell'ombra. Voglio camminare sotto il sole. Ma non posso farlo senza di te.


Jake non concedeva facilmente il suo amore, ma una volta dato, non facilmente lo riprendeva indietro.

Fleur è la figlia di Bellinda, quest'ultima un personaggio tra le nuvole, più interessato all'apparire, alla fama, ai vizi. Non ha una situazione familiare piacevole e si svende facilmente per una briciola di pane. Fleur cresce con le suore, è un po' inesperta e crede che sua madre, malgrado lo scarso rapporto, le voglia bene e faccia i suoi interessi... ma non è affatto così, ben presto Flower capirà che tutti mentono intorno a lei, che non può fidarsi di nessuno e che in un modo o in un altro la deludono. Dopo una grande delusione, lascerà la comfort zone, il mondo che conosce, per inseguire i suoi sogni e scoprire se stessa. Da questo momento il romanzo si fa interessante, ci fa vedere la crescita di questa protagonista, il suo percorso e i paletti che troverà sulla strada. Gli anni passano, lei matura, e non è più la ragazzina diciannovenne a cui nessuno credeva.
Jack e Fleur hanno circa dieci anni di differenza, lui è bello, dannato, l'attore che tutte desiderano di vedere sulle schermo e nel proprio letto e Fleur ha una cotta per lui... 
Da quando se ne è andata Jack non è più lo stesso, non riesce più a scrivere e non ha più successi. Così dopo anni, casualmente si ritroverà negli stessi luoghi di Fleur. Per infastidirla o per conquistarla? Vuole riacquistare la fiducia di quella ragazza, divenuta una bellissima donna. Fleur lascerà ritornare quel traditore?
La loro storia d'amore, mi sarebbe piaciuta fosse più ricca. Le battute tra i due sono accattivanti, ma mi è mancato il timbro del maschio alfa e la donna altrettanto caparbia, non che non lo siano, sia chiaro, ma in un romanzo della SEP ti aspetti il tutto, almeno la sottoscritta. Mi aspettavo più loro e non tutta la "famiglia", certo, aiuta a capire meglio, ma alla lunga mi ha annoiata.

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