Genere: Thriller, con sfumature dark romance. MM
Pov: 1° e 3° persona alternati
Prezzo ebook: €2.99
Prezzo cartaceo: € 12.99
Data pubblicazione: 16 dicembre
Pagine: 170
Serie: 1° di dilogia
Autoconclusivo: sì
La sodomia è peccato.
L’odore del sesso è peccato.
Davide Profeta non può ignorare la voce della coscienza, quella stessa che l’ha accompagnato fin dall’infanzia. La belva dentro di lui è assetata di sangue e darle libero sfogo è quanto di più appagante ci sia al mondo. Almeno fino all’incontro con Noah.
Un angelo dai capelli biondi che riuscirà a controllare la belva, ad ammansirla.
Può l’amore prevalere sull’istinto? Possono l’acqua santa e il diavolo innamorarsi a tal punto da diventare una cosa sola?
«Ciao» lo saluto, sorridendo.
Il ragazzo sobbalza e si porta le mani al petto, guardandomi sospettoso. «Mi hai spaventato» dice soffermandosi un attimo, per poi aumentare il passo a testa bassa.
«Fermati un secondo.»
Mi guarda di sottecchi per un tempo brevissimo, poi riporta gli occhi sull’asfalto.
«Ti prego» aggiungo. Da dove cazzo mi è uscita questa supplica? Stringo il volante con le mani talmente forte da provare dolore.
Lui rallenta fino ad arrestarsi e mi guarda con un cipiglio sul viso, tra il preoccupato e il curioso.
«Mi hai seguito?» è circospetto, incrocia le braccia sul petto esile.
«In realtà ti ho aspettato» rispondo, con il sorriso da conquista, uno di quelli che non ho mai usato con lui, ma che riescono a sciogliere anche la vittima più reticente.
«Perché?» chiede ansioso, agitandosi sul posto e guardandosi attorno.
«Posso accompagnarti a casa?» Dimmi di sì, ragazzino. Ho voglia di giocare e la tua paura è il più dolce degli afrodisiaci.
«Abito qui vicino. Vado a piedi.»
Deglutisce a disagio e inizia a innervosirsi.
«Mi dispiace. So che posso sembrare un malintenzionato ma… la verità è che vorrei parlarti. Non…» Cerco le parole giuste, quelle che non hanno mai fatto cilecca. Devo averlo, così poi potrò tornare a respirare. «In realtà non ho fatto altro che pensare a te da quando ci siamo incontrati e vorrei conoscerti meglio.»
Il ragazzo mi guarda confuso. Apre e chiude la bocca più volte come a voler dire qualcosa, ma senza riuscire a trovare le parole… o la voce.
«Ma se non vuoi, io…»
Mi interrompe. «No… io…» Mi guarda irrigidendo leggermente le labbra. «Non so neanche il tuo nome.»
«Davide» dico di getto. «Mi chiamo Davide.»
Una doccia d’acqua gelata mi cade addosso in un secondo. Il terrore scivola lungo la mia colonna vertebrale e non riesco a respirare. Il mio nome! Gli ho detto il mio fottutissimo nome! Sento la coscienza urlare, mordere i miei nervi tesi come un cane rabbioso.
«Io sono Noah.»
Irene Catocci vive in Maremma, immersa nel verde e nella tranquillità (il più delle volte), con il marito, le due figlie e un levriero con l’indole di un gatto. Ha iniziato a scrivere per dare corpo e anima alle voci dentro la sua testa. Dicono di lei che sia lunatica ma affidabile. Divoratrice di romanzi thriller e film splatter, ha anche un'anima romantica (per buona pace di suo marito) che riversa nei suoi protagonisti, facendogli compiere le dichiarazioni d'amore più disparate.
Della stessa autrice: Il dono. J.Skull. Cuore di Jagoda. Quel Mare Profondo. Doomed e Schegge di vetro.
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