Nel suo nome è incisa la notte, nei miei occhi l’oceano.
Quello stesso oceano che ha spezzato i suoi sogni, riducendo il suo cuore in polvere.
Un oceano che ho sostituito col cemento, con il rumore assordante di una città che non mi appartiene. Che bracca il mio cuore, che costringe quel muscolo a piangere in silenzio.
Sono lacrime d’oceano, le mie.
Perché io sono fatto di acqua, del sole al tramonto visto dalla spiaggia, di onde in burrasca, di sabbia che si attacca al cuore, all’anima, alle ossa.
Sono fatto di parole gridate al vento, di pensieri che si sciolgono nella schiuma bianca dell’oceano.
Ma ho scelto di andare via.
Ho scelto di partire, di correre per le strade di una città sconosciuta.
Di smettere di ritrovarmi tra le onde.
L’ho fatto per lei.
L’ho fatto per noi.
Perché lei è la mia piccola luna, l’unica che, più impavida e coraggiosa di un oceano, nonostante tutto, mi riporta sempre a casa.
NOTA DELL’AUTRICE:
Romanzo da leggere dopo “La Luna nell’oceano”
#prodottofornitodaBenedettaCipriano
#copiaomaggio
Eccoci qui tornare, immergerci nuovamente nella storia di Lua e Maverick.
Li avevamo lasciati a vivere il loro "e vissero felici e contenti" con lo scorso libro, La luna nell'oceano, e ora ritrovarli non rende che più vera la storia, mostrandoci i nostri beneamati protagonisti alle prese con un "e dopo, che succede?"
Dopo è successo che sono partiti, dicendo arrivederci a Santa Cruz, perché è di questo che si tratta, di un arrivederci, finché le ferite delle loro anime non saranno sanate.
Si dice che il tempo curi ogni cosa e chi meglio di loro due può capirlo?
Lua porta nel cuore ferite molto antiche, un dolore che mai completamente è stato cancellato, complice la vicinanza con quell'oceano tanto amato e ora tanto temuto.
Non sono bastate le onde a cancellare questo dolore e così lei è partita insieme a Maverick alla ricerca di una pace lontano da quel posto che profuma di casa e di ricordi.
Di Famiglia.
Lua è tenace, è una guerriera, è una donna nel senso più ampio del termine, dentro di sé racchiude un mondo che, se dovessi descriverlo, somiglia a una vastità di fiori in un giardino che attendono solo di sbocciare.
Attendono che il sole torni a scaldare le loro foglie.
E se il brutto tempo dura troppo, loro cercando un modo di raccogliere tutta la luce che il mondo può dar loro.
Per Lua questo sole è Maverick e se per sanare le loro ferite deve partire, così sia.
A volte non c’è modo di lasciare andare la tristezza.
A volte, devi solo stare con le gambe a mollo in una vasca da bagno,
immaginando che quello sia il tuo oceano.
Un piccolo oceano personale al quale affidare i pensieri e parte del tuo cuore spezzato.
Se per lei però rinunciare a quel blu così vasto è stato facile, così non è stato per il suo compagno, perché quello stesso azzurro così vasto non è solo raffigurato nei suoi occhi, così limpidi, così trasparenti in cui è facile specchiarcisi.
E perdercisi.
Il problema di cui vi accennavo, però, è che per lui quella città così piena di cemento non riesce a mettere a tacere il richiamo delle onde del mare, andarsene da quel posto è stato uno strappo al cuore, qualcosa che mai avrebbe voluto, soprattutto dal momento che le onde sono incise nella sua anima, nel suo cuore. Il profumo di salsedine è qualcosa di vitale per lui.
Eppure la vita ci mette davanti a scelte e lui questa l'ha fatta molto tempo fa, quando ha scelto Lua.
Ha scelto la sua personale Luna.
Entrambi hanno nel cuore un dolore ben inciso, però una cosa è certa: è difficile capire che ciò che per uno può essere una cura, per l'altro è solo che sale sulle ferite.
L’acqua è il mio elemento.
In acqua mi sento a casa.
In quell’oceano mi ritrovo, anche quando mi perdo.
Chi conosce il mare sa che la tempesta stessa, in avvicinamento, la si può intuire già vedendo le onde che crescono, l'acqua divenire via via più torbida ed è quello che è successo agli occhi di Maverick.
Scegliere non è mai semplice, così come non è semplice scendere a patti con quello che si ha voluto, se per vivere un amore così grande devi rinunciare ad un amore che è stato come l'aria che respiri.
«L’ho ferito», dico senza nascondermi.
«Tutti lo facciamo», ribatte, dolcemente.
«Quando abbiamo paura,
sfoderiamo gli artigli e feriamo le persone che più amiamo,
ma esiste un rimedio a questo».
Porto una mano tra i capelli e prendo un respiro.
«E qual è?». «Dire all’altro che ci dispiace».
Benedetta Cipriano è tornata, eccome se è tornata.
In Baci di Luna, Lacrime d'Oceano si può apprezzare in pieno l'abilità dell'autrice di mostrarci un così ampio spettro di emozioni, una così grande vastità di sfumature tutte dipinte con la stessa delicatezza che contraddistingue la penna con cui Benedetta scrive.
Non è stato facile cimentarmi nuovamente in questa storia eppure, pagina dopo pagina, qualcosa è nato dentro di me, facendomi vivere via via sempre più a pieno questa storia, questi due personaggi così forti ma fragili.
E a voi, posso anche ammetterlo, leggere quest'opera è stato come tornare a casa.
Mi riporta alla mente casa mia, a volte mi è sembrato di stare proprio sulla spiaggia insieme a loro.
E i caratteri, così come i nostri due personaggi, sono mutati, in parte cambiati, come nel naturale corso della vita e in questo l'autrice è stata proprio brava perché diciamocelo pure, li ha resi a 360 gradi.
Per leggere la nostra recensione del romanzo precedente, clicca l'immagine!!!
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