Matthias
Sallmann è un carismatico astro nascente nel panorama della critica d’arte
europea. Durante una conferenza, attira l’attenzione del grande pubblico
menzionando un’intrigante teoria, “La sindrome di Rubens”, in cui l’arte e il
sesso si fondono in un legame piccante.
Quella che credeva una trovata per incuriosire i media, assume tutto un altro significato quando il professore viene contattato da una ragazza veneziana che sostiene di aver sperimentato di persona la sindrome. Dapprima è scettico nei confronti di Lidia, quando scopre che l’uomo che l’ha sedotta è niente meno che suo fratello, Karl, Matthias cambia approccio e decide di scrivere un saggio sull’argomento, facendosi aiutare proprio dai due ragazzi.
Tanja è
l’assistente di Matthias da anni, lo ammira per il suo lavoro ma non può
credere che la sindrome di Rubens esista davvero, soprattutto perché questa
ricerca rischia di compromettere la sua amicizia con Karl.
Per Karl
invece la sindrome di Rubens è stata una rivelazione, da sempre ha vissuto
nell’ombra del fratello, ma quello che è successo con Lidia ha sconvolto tutto
il suo mondo mostrandogli una parte di sé che soffocava. Adesso è deciso a
prendersi quello che più desidera senza esitare.
Matthias è determinato a dare una svolta decisiva alla sua carriera grazie allo studio approfondito sulla sindrome di Rubens ma si ritroverà sempre più coinvolto da Lidia che con le sue stoccate e battute pungenti non sembra per nulla intimorita dalla fama del professore.
Tra le
calli e i canali che bagnano Venezia quattro persone molto differenti tra loro,
ma unite dalla comune passione per l’arte, dovranno fare i conti con una
sindrome molto diversa da quella di Rubens e che assomiglia pericolosamente all’amore.
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Di
fronte alla “Tempesta di neve” di Alfred Sisley Lidia si sente pervasa da una strana
eccitazione, la stessa provata stranamente anche dall’uomo seduto accanto a lei.
Dopo uno scambio di sguardi avidi e imbarazzanti e una riscorsa tra le sale del
museo Thyssen Bornemisza, i due si ritrovano in uno sgabuzzino avvinghiati in
un amplesso bollente, del tutto inconsapevoli. Come guidati da una forza
misteriosa e impossibile da contrastare i nostri eroi si abbandonano a una lussuria
sfrenata e appagante. Difficile spiegare l’accaduto, per entrambi l’unica cosa
certa è data dal forte desiderio vissuto e dalla soddisfazione finale
raggiunta.
Di questo amplesso non ricordo quasi niente, è
stato veloce, tale era la furia che ci divorava, così diverso da qualsiasi
altro rapporto abbia mai avuto.
Alla
fine di quell’incontro sconcertante c’è tempo anche per le presentazioni e
Lidia finalmente conosce il nome del tanto misterioso quanto focoso amante.
«Matthias…» inizia a dire.
«Lidia,» rispondo, interrompendolo, e scoppiamo
entrambi a ridere.
Peccato che quello non sia proprio il suo nome, bensì quello del fratello: Matthias Sallmann, famoso studioso d’arte, conosciuto anche per la sua ricerca sulla veridicità della Sindrome di Rubens. Dopo la follia del momento arrivano le scuse, Lidia e Matthias provano a spiegarsi o quanto meno a dare un significato logico all’accaduto, senza però riuscirci. Alla fine si separano e quel che rimane è la consapevolezza di aver vissuto un’esperienza indimenticabile e un bigliettino da visita che Matthias le lascia.
«Secondo quello schianto di professore è quando
la bellezza delle opere d’arte che guardi ti provoca una reazione ormonale, la
libido va alle stelle e andresti con il primo che capita.»
Dopo
aver scoperto l’inganno, Lidia fissa un appuntamento con il professore, il vero
Matthias, per saperne di più sull’argomento. L’incontro si rivela illuminante
sotto molti punti di vista, inoltre Lidia scopre finalmente la vera identità
del suo amante misterioso.
Prendendo
come sfondo il mondo dell’arte e analizzando un tema particolare della Sindrome
di Rubens, l’autrice ci racconta una storia originale, una commedia brillante e
moderna, attraverso le vicende dei quattro protagonisti i quali si distinguono per
intelligenza, eleganza, educazione, fascino e ironia. Lidia, Karl, Matthias e Tanja si ritrovano
coinvolti in una sorta di gioco intrecciato delle coppie. Dopo un inizio
pirotecnico ad alta temperatura, le dinamiche dei personaggi si evolvono, la
storia prende una strada diversa da quella che ci si aspetterebbe e l’interesse
aumenta. Il rapporto tra Lidia e Karl dopo le scintille iniziali si arena quasi
subito, entrambi capiscono infatti che a parte la stima, tra loro non c’è molto
di più. Lidia è orientata verso il fratello di cui subisce il fascino, Matthias
a sua volta è sconcertato dall’entità dell’attrazione provata nei confronti
dell’italiana. Lui che ha sempre professato di non credere nell’amore, fatica a
reggere il peso delle emozioni e a mantenere la promessa fatta al fratello.
«Facciamo un patto, fratellino, le starò
lontano il più possibile e in cambio, tu mi racconterai tutto per filo e per
segno, okay?»
«Va bene. Ma devi starle alla larga,»…
Lidia è
più di una bella donna, più di un’altra tacca da aggiungere alla collezione, Matthias
non è affascinato solo dal suo corpo, è la sua mente che lo stuzzica, il
pensiero, l’intelligenza. Lidia è una fotografa italiana in vacanza a Madrid,
il suo occhio critico cattura sfumature e dettagli, è tanto precisa nel suo
lavoro quanto curiosa. Ed è proprio la sua sete di andare fino in fondo a ciò
che le è successo a stregarlo completamente.
Karl e Matthias si assomigliano molto,
entrambi molto affascinanti, sono molto uniti e lavorano anche insieme: Karl
infatti è il suo addetto stampa, organizza gli eventi e gestisce tutti i suoi
impegni. Entrambi condividono la passione per l’arte e per le belle donne, eppure
è Matthias a godere della fama di seduttore impenitente.
Ci assomigliamo, abbiamo lo stesso naso di
mamma, il taglio degli occhi e più o meno la stessa struttura ossea; ma
Matthias brilla mentre io mi limito a riflettere la sua luce.
Karl non
possiede la sfrontatezza dell’istrionico fratello ma sa riconoscere la bellezza
quando la vede, sia nell’arte, sia nelle persone. Matthias da bravo fratello
maggiore lo ha sempre protetto ma al tempo stesso non è stato in grado di
comprendere fino in fondo le sue potenzialità.
Scoprire che il mio posato e timido fratellino è una specie di Don Giovanni incallito non solo mi ha sorpreso, ma mi ha lasciato basito, tanto quanto capire solo poco fa che Tanja è stracotta di lui. La sua espressione era furiosa, come solo una donna gelosa può esserlo. Ogni pezzo del puzzle va al suo posto, le loro chiacchierate, le risate, la confidenza e i rifiuti garbati ma decisi di Tanja di fare sesso con me che si susseguono da mesi ormai, tanto che credevo che avesse un altro uomo. E infatti c’era e ce l’avevo proprio sotto il naso.
I pezzi prendono posto sulla scacchiera della vita, e quando anche Karl ricambia i sentimenti di Tanja, il gioco può iniziare.
Consigliato!
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