Ammetto che MALCOLM di Elena M. Reyes mi ha lasciato confusa dall'inizio alla fine... per me è una lettura con cui passare alcune ore, ma non memorabile. Ci sono alcune parti che mi hanno leggermente infastidita, ovvero l'uso di alcuni termini poco affettuosi nel linguaggio. Credo che per questi ci siano contesti e contesti, generi e generi. Insomma, se erano all'interno di un dark non mi avrebbe dato alcun tipo di fastidio. Non sono una lettrice accanita di mafia romance, ma ne ho letti alcuni e mi sono piaciuti molto, li ricordo con piacere ancora oggi. In questo romanzo abbiamo un avvenente mafioso senza scrupoli come protagonista, che ama la vendetta, non tollera la stupidità, i tradimenti e le bugie. Possiede tutta la città di Chicago e indietro non si lascia nulla, fa in modo che tutto sparisca. E una protagonista con dei sogni e dei desideri, che pur di mettersi dei soldi da parte per poter un giorno riuscire ad andare lontana da "suo padre e suo fratello", lavora in un club privato.
London è giovane, vergine, pura e innocente. Il fatto che lavori in un club privato, dove mette in mostra il suo corpo per i voyeur va un po' in controsenso con la persona che è. Il suo primo cliente sarà Malcolm, che appena la vedrà in lui scatterà un senso primordiale di possesso come mai gli è successo di provare nella vita. Vuole quella ballerina, e grazie ai mezzi che ha per ottenere informazioni su di lei, la vorrà ancora di più. Vuole proteggerla oltre che averla. La vuole per tutta la vita.
Scopre chi è la sua famiglia e pur sapendo che con lei non si comportano bene, perché sono solo interessati ai soldi che otterrà al compimento dei 21 anni, la lascia con loro. Interverrà solo alcuni gg dopo, per salvarla dalle loro grinfie. Ecco per essere uno particolarmente interessato a London, questo fatto mi ha lasciata un po' spaesata.
Il fatto che London si sia fidata di Malcolm sin da subito mi ha fatto tenerezza, lui è il suo eroe. Alla fine la ragazza però si salverà da sola, grazie anche agli insegnamenti ricevuti e otterrà giustizia sia per se stessa che per sua madre.
Probabile che sia la voce fuori dal coro, su alcuni punti scritti in questa recensione, ma non mi sono sentita coinvolta da questi protagonisti e dalla storia, purtroppo.
Hai cambiato la mia vita. Sei il mio tutto.
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