Ancora.
Li sento ancora addosso, quegli occhi neri. Mi avvolgono come un cielo stellato squarciando le mie notti buie, fino a cadere nella mia anima.
I suoi sono occhi in grado di far crollare i muri, di permettere al mio cuore di tornare a battere, di ritrovarsi anche se in frantumi. Di raccogliere i pezzi per ricominciare.
Ma ora quegli occhi non brillano più per me.
Non si tuffano più nei miei. Non mi cercano come se fossi il sole a mezzogiorno.
Adesso quegli occhi si posano su qualcun altro.
Qualcuno che non sono io.
Qualcuno pronto a prendersi qualcosa che mi appartiene.
Ma io non lo permetterò. Perché quegli occhi sono stati fatti per me. Perché la sua bocca è fatta per abbattersi contro la mia, il suo respiro per essere ingoiato dalle mie labbra mentre facciamo l'amore, le sue mani per aggrapparsi alle mie spalle e il suo corpo per avvinghiarsi al mio.
Perché lei è sensuale quanto la musica, avvolgente come il jazz, calda come l'estate a New Orleans.
Perché il suo profumo mi manda su di giri, riportandomi a casa ogni volta che mi perdo.
Perché la sua anima è vintage come quella della mia Mustang.
Perché il suo tocco mi accende, mi fa ardere, bruciare.
Perché Eileen mi ricorda che siamo ancora vivi, anche se i nostri cuori sono avvolti dalla cenere.
Perché siamo due opposti che funzionano soltanto insieme.
Perché lei è sole e io sono pioggia.
Lei è brezza e io tempesta.
Lei è il colore e io il buio.
Lei è la mia rovina e la mia rinascita.
Perché non esiste Marlon senza Eileen. Non esiste la mia anima senza la sua.
#prodottofornitodaBenedettaCipriano
Ogni tanto mi capita di trovare autrici cui, sotto sotto, leggo le loro opere così, a scatola chiusa, senza nemmeno chiedermi cosa mi stia capitando fra le mani.
Un po' come in questo caso, dove proprio ora mi approccio alla trama per la prima volta.
Un po' tardi, vi direte, però è proprio questo il bello, arrivare al punto in cui di una persona leggerete tutto, o quasi.
«Vorrei cancellare la tua paura. Cancellare le tue cicatrici e rimettere insieme il tuo cuore rotto. Ma purtroppo non esiste una cazzo di colla speciale per i cuori andati in pezzi. E mi dispiace così tanto»
Questa è la storia di un amore, e non un amore qualunque, ma dell'amore più grande che Eileen e Marlon abbiano mai provato nella loro vita.
Cresciuto come un fuoco che divampa bruciando ogni cosa, ad un certo momento qualcosa è accaduto, perché proprio nella città che ha visto questo amore crescere fra una sessione di Jazz, una canzone dedicata e la melodia che l'uomo riesce a creare con la sua tromba, quell'amore è stato soffocato fin a lasciarsi dietro solo dolore e lacrime, rimpianti e due anime spezzate.
Perché?
Esiste davvero un perché quando nemmeno l'amore basta più ed è allo stesso tempo tutto ciò che hai?
Non so se Eileen, la nostra protagonista, se lo sia chiesta spesso da quando è partita per andarsene lontano (e sì, probabilmente questa espressione suonerà grammaticalmente scorretta ma è quella che più esprime questo concetto).
Con l'anima a pezzi se ne è andata, ormai anni fa, cercando qualcosa che potesse riportarla a vivere, forse sapendo però quanto potesse essere difficile qualcosa di così semplice, quando la notte arriva riportando tutte le preoccupazioni, tutte le vicissitudini, a galla.
E ora?
Ora Eileen sembra pronta a tornare a New Orleans ma è pronta per tutto ciò che comporta?
Un conto è tornare per salvare il Jazz club dei suoi genitori, quel locale che ha visto sbocciare un amore, un altro conto è ritornare a vivere nella medesima città di Marlon.
E Marlon? Che è successo a quell'uomo dagli occhi profondi come il cielo in una notte estiva? Ha cercato anche lui di indossare una maschera, perché in quello è sempre stato più bravo, cercando di mostrare al mondo solo quello che voleva, un sorrisetto di circostanza e una bellissima maschera sul lavoro, quello stesso che condivide con la famiglia.
È difficile aver il tempo per leccarsi le ferite quando intorno hai chi ti conosce come le proprie dita, capite?
Ed è proprio sul lavoro che cinque anni dopo si incrociano nuovamente le loro strade (scusate la battuta), proprio mentre la macchina di Eileen sembra non dar segni di vita.
Come un'onda in un mare in tempesta il tempo passato si abbatte su di loro, ma si abbatte anche su di loro il ricordo degli anni, di ciò che hanno condiviso, dell'amore che hanno provato.
Non esiste un giusto o sbagliato in amore, non quando si vivono storie così importanti da lasciare il segno indelebile nel proprio cuore come è capitato per loro due.
Così diversi, uno direbbe, da risultare incompatibili ma proprio questa diversità che ha fatto la differenza con loro, ormai cinque anni fa:
Lei che lavorava nel jazz club di suo papà e lui, invece, che di musica viveva ed è stato quasi come una scintilla scoccata fra loro, quel primo incontro, che ha sancito l'inizio di una storia.
La loro storia.
Fino a quando poi qualcosa di più grande dell'amore che provavano, più grande anche di loro due, si è abbattuto con forza di un uragano, distruggendo tutto.
Ma siamo sicuri che sia davvero così? A volte l'amore è come una fenice, rinasce anche dalle ceneri, dalle macerie, ritornando in vita ancor più forte di prima.
Certo, i demoni di ciò che è stato non aiutano, anzi, a volte son loro che rendono ancora tutto più complicato ma se sei sicuro di ciò che vuoi, proprio come Marlon, c'è davvero margine di perdita?
Quel bacio non sapeva di passato, ma di quel presente che ti sconvolge e dal quale stai tentando di fuggire. Non dovrebbe stupirmi: scappare ti è sempre riuscito bene
Nell'atmosfera della magica New Orleans, fra le note della tromba che suona la sua melodia, torna Benedetta Cipriano con Marlon, un'opera narrata in prima persona, a pov alterni.
Se volete anche i famosi " tag", Marlon rientra nel genere contemporary romance, in particolare nei music romance e second chance.
Ci credete che non so cosa dire, al termine di questa lettura? Mi ha stupito sotto così tanti punti di vista che non saprei come farvelo capire: fra le pagine di questo romanzo non mancheranno le scene capaci di far scendere le lacrime, perché pagina dopo pagina, tra passato e presente, l'autrice ci fa dono di una storia che lascia in bocca il sapore delle lacrime versate.
Nostre, di Eileen, di Marlon, non credo qualcuno si salvi (nel dubbio io ho pianto per tutti).
La penna di Benedetta Cipriano ha lasciato anche questa volta il segno, così come il suo stile, perché chi lo conosce sa bene di cosa sia capace questa scrittrice, così come il genere di storie che ama raccontare e se invece vi ci approcciate ora, per la prima volta, non sarò io a dirvi di cosa stia parlando ma vi lascerò il piacere della scoperta, perché è di questo che si tratta, un'opera tutta da scoprire fino a quando non arriverete al finale, spalancando gli occhi stupiti di fronte a ciò che questa autrice è stata capace di creare.
Questa è una delle opere che forse mi è piaciuta maggiormente, complice il focus duplice sul passato e il presente, la crescita dei personaggi ed anche la bravura nel creare una storia che non si svela subito, ma anzi talvolta sembra proprio portare il lettore sulla strada sbagliata, creandosi lui stesso un'idea di ciò che sia successo, senza però confermare o negare qualcosa prima del tempo.
Nessun commento:
Posta un commento