venerdì 23 settembre 2022

MANIK di Amo Jones

Mi chiamo Beatrice Kennedy, ma mi chiamano tutti Beat. Conduco una vita modesta, sono appena uscita dal college e sto vagando di città in città, finché non troverò casa mia. 

Amo la musica, e il suo modo di toccare anche le corde più profonde e intonse della mia anima. Tocca punti diversi a seconda di quello che scegli di ascoltare. È la droga a cui ricorriamo tutti quanti per allentare la tensione, solo sotto forme diverse. Il mio stile preferito è il jazz. Quello strimpellio soave che prende il sopravvento su di me... Il soffio del fumo del sigaro, il bourbon, un vecchio fedora impolverato.

Il mio stile non è affatto il rap, men che meno il rap di uno str***o di prima categoria, con due torbidi occhi azzurri regalatigli da Dio e un ghigno fatto a mano dal demonio. 

Sapevo chi era - tutto il mondo lo conosceva. Quella fatidica sera si è messa in moto una serie di eventi a catena da cui era impossibile tornare indietro. 
Non si possono salvare le persone che non vogliono essere salvate. Non si possono tirare fuori dall'oceano, se si sono agganciate ad un'ancora. La mia ancora era l'amore, ma la distruzione era l'acqua che mi stava inghiottendo, mentre la corda che avevo attanagliata alle caviglie era fatta delle parole di Aeron Romanov-Reed. 
Meglio noto come Manik.

Lui se ne va in giro per il mondo a rubare cuori ma, una sera, ha rubato qualcosa che non aveva il diritto di prendere.
Me.

ATTENZIONE: questo libro contiene scene di sesso esplicite e tratta tematiche di abuso e violenza, fisica e mentale, che potrebbero disturbare alcune tipologie di lettori. 

#prodottofornitodaVirgiBooks
#copiaomaggio
I romanzi di Amo Jones mi hanno sempre lasciata un po' spiazzata, chi più e chi meno a modo suo. Per un po' credo che mi prenderò una pausa da lei. All'inizio era la curiosità per questa nuova autrice, adesso invece, le sue opere mi sembrano quasi tutte simili tra loro. Manik però mi ha scioccato e non in senso positivo, o almeno non all'inizio. È vero, c'è tanto di avviso, che ci informa che il libro contiene scene e tematiche esplicite, ma finora non mi avevano mai turbata. 
Questa volta, non so perché, mi ha scosso. 
Forse sarà perché sono fresca da un fantasy che ho amato alla follia e da un romance che ho adorato o forse per via della protagonista che non veniva da una realtà simile a quella delle altre lette finora. Ignara di tutto e si è trovata in men che non si dica ad affrontare una verità più grande di lei...

Non sei solo l'interruttore che accende la mia umanità, sei anche il dannato detonatore della mia furia.


Fanculo, sarà sempre mia.

Beatrice, Beat per gli amici lavora in un locale, e condivide l'appartamento con il suo migliore amico. Una sera come tante, quando stacca dal lavoro sembra sia capitata nel momento più sbagliato, nel parcheggio troverà un uomo massacrato di botte proprio dal re della musica Manik.
Manik non può lasciarla andare, non può permettersi che faccia la spia. Quindi pensa bene di rapirla. È quello che farebbe un membro della mafia russa. Lui è stato addestrato per uccidere, per non provare alcun tipo di emozione. 
Le vicende all'inizio sono molto veloci e contorte.
Beat sembra provare qualcosa per il suo rapitore e piacere quando questo usa oggetti o maniere depravate su di lei.
Manik non ha mai avuto legami, solo s*****e occasionali. Gli è stato proibito di avvicinarsi alla sua vittima, eppure la lascia andare. Ma la tiene sempre d'occhio, in un mondo recondito all'interno della sua testa, lei è sua, solo che lui non se ne è reso del tutto conto e ammetterlo non è una cosa che gradisce particolarmente.
Quando Manik inizierà a far chiarezza con i suoi stessi sentimenti, proteggerà la donna di cui è innamorato, malgrado sia la stessa persona che ha rovinato la sua vita... 
La prima metà del romanzo non mi ha entusiasmato, anzi mi sono sentita piuttosto svogliata al sol pensiero di doverlo portare a termine, però poi a un certo punto ha avuto quella ripresa che mi serviva.




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