Chi non si è ritrovato, almeno una volta nella vita, con i piani rovinati all’ultimo momento da qualcosa di totalmente inaspettato e pronto a ribaltare ogni prospettiva?
È quello che succede al detective Michael “Mousey” Roscoe quando, alla chiusura del turno, si trova davanti uno dei bulli del suo vecchio liceo: Lexington “Bunny” Monroe. Dopo un’adolescenza fatta di vessazioni a causa della propria omosessualità, ecco che tocca a Mousey dover prendere le difese del bullo, pestato dal fratello maggiore perché gay. E come mai sembra così facile proteggerlo, adesso?
Un vecchio segreto sepolto con la crescita, una caccia all’uomo e una convivenza forzata porteranno Mousey e Bunny a reinterpretare il loro passato comune per poter essere in grado di affrontare il presente e capire quanto coraggio comporti scegliere di essere sé stessi.
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Avevo sentito parlare molto bene di questə autorə, ma non avevo ancora avuto modo di leggere nulla di suo e devo dire che con questo libro mi ha proprio conquistata. La profondità dei personaggi e la loro caratterizzazione sono ciò che spicca davvero in questa storia. Il pov alternato offre un perfetto spaccato sulla psiche dei protagonisti, sul loro passato e sul loro presente.
Michael “Mousey” Roscoe da liceale vessato è diventato un detective e non esita ad offrire il suo aiuto all’ex bullo che ha reso davvero insopportabili i suoi anni di scuola. Quando realizza quanto Lexington “Bunny” Monroe abbia bisogno di qualcuno che gli tenda una mano per uscire dal baratro di solitudine e disperazione che è diventata la sua vita, non dubita nemmeno per un attimo di dover essere lui ad aiutarlo a trovare il modo di essere finalmente sé stesso e far emergere tutto ciò che ha sempre represso per paura del padre e del fratello fortemente omofobi.
Il personaggio di Lex fa una tenerezza infinita, è così solo, stanco e logorato dal dover sempre fingere di essere qualcuno che detesta per paura delle ritorsioni. Non gli sembra vero quando è proprio Mousey ad offrirsi di stargli accanto e nella sua rinascita e accettazione. Soprannominato Bunny dalla famiglia che l’ha ritenuto sempre un codardo perché incapace di fare davvero male a qualcuno e di prendersela malamente con i più deboli, Lex ha davvero paura che suo fratello possa tornare a concludere ciò che ha iniziato picchiandolo a sangue, interrotto solo dall’arrivo della polizia.
Si tratta di una storia che tratta temi “caldi” come il bullismo, l’omofobia e la violenza famigliare. Non è una lettura propriamente leggera, ma la sua base romance la rende meno pesante. Lo stile dell’autorə è fresco e scorrevole, si viene subito rapiti dalla narrazione e le duecentoventi pagine vanno via velocemente in un mix di caccia all’uomo, riscatto personale e nascita di un fragile e bellissimo sentimento tra due uomini molto diversi e, soprattutto, in due momenti molto diversi della loro vita.
Insomma, una lettura caldamente raccomandata.
Per anni Lex aveva sentito degli strani scricchiolii provenire da qualche parte dentro di sé a ogni negazione di ciò che era e voleva.
Era rimasto un ragazzino: timoroso, ma che fantasticava con troppa meraviglia e che si illudeva di poter avere un po’ d’amore anche per sé, un giorno.
Melanto Mori, classe ’82, ha capito troppo tardi che scrivere poteva essere più di un hobby e ora non ha intenzione di smettere. Laureatə in Scienze Geologiche e fanwriter di lungo corso, è unə patitə degli anni ’80 e accumula più libri di quelli che riesce a leggere. Autorə prevalentemente LGBTQIA+, ha all’attivo la partecipazione a svariate antologie, la saga urban fantasy “Figli di Giuda” (edita da PubMe) e romanzi in self. Inoltre, insieme alla sorella Tamina (illustratrice) si occupa di “scrittura illustrata” per tutte le età tramite il collettivo Mattoni Gialli (www.mattonigialli.it).
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