venerdì 2 febbraio 2024

UNVEILED: d'Ombra e di Tempesta di Emily Pigozzi



Lui è inaspettato. Lui è folle.
Lui è l’imprevisto.
Lui è il mio destino, da prima che esistessi.

Una vita grigia, solitaria e piena di insicurezze: è questa la quotidianità di Claire.
Fino a che un’eredità inattesa la chiama in Cornovaglia, la terra d’origine di suo padre.
Claire si ritroverà invischiata nei traffici di Niall, un vero Lord, gentile ma sfuggente.
E a combattere l'attrazione crescente verso Connor, un ex soldato selvaggio e travolgente proprio come una tempesta, che però sembra odiarla.
Per quale ragione? Cosa la lega a un luogo che non ha mai visto?
Sarà una battaglia di sensi, di attrazioni, di segreti.
E solo il vero amore saprà riportare la luce tra le ombre di Wharton Manor.

Perché il passato è la chiave.
Ma è il futuro che apre le porte.

Ero già perduto. Lei era lontana.
Ma adesso è cambiato tutto.

#prodottofornitodaEmilyPigozzi
#copiaomaggio
Chi aveva stilato la lista dei buoni propositi per questo 2024, ripromettendosi di prendersela comoda e cercare di recuperare quei libri che, vergognosamente, giacciono sul comodino da tempo immemore? Presente!
E chi ha sempre mandato a farsi benedire quei famosi buoni propositi, tentata da una cover pazzesca e una trama che promette un viaggio da sogno? Esatto, sono sempre io. Ma, avanti, diciamocelo. Come si fa a resistere alla cover di questo romanzo e alla sua trama che urla da ogni singola pagina “LEGGIMI”? Sareste stati nella mia stessa identica situazione, e adesso lasciate che vi conduca in una storia senza tempo, perché Emily Pigozzi ha compiuto ancora una volta la sua magia.
Seguo l’autrice da quando ha iniziato a pubblicare in self e sono riuscita a seguirla fino alla pubblicazione del romanzo contemporaneo con Sperling, ma ammetto che i romanzi storici non sono proprio il mio forte, anche se nutro un profondo amore per gli eventi accaduti nel passato. Con Unveiled si respira un po’ di queste atmosfere in un continuo inseguirsi tra passato e presente.
Avete capito bene, perché la nostra protagonista, Claire, si troverà tirata in mezzo a una misteriosa eredità, che la costringerà a spendere quei pochi soldi messi da parte per volare in Cornovaglia e conoscere i suoi lontani parenti, capire il perché sia stata nominata erede di una persona che non ricorda di aver mai conosciuto. Eppure, si sa che la mente umana è formidabile, in grado di far dimenticare eventi che noi cataloghiamo come dolorosi, ma che in qualche modo il nostro stesso corpo sembra riconoscere come senso di appartenenza da sempre, inviando alla testa gli input necessari per quei flashback che ci lasciano talvolta senza fiato.

Il suo bacio è un tornado, qualcosa che fa impallidire qualsiasi sensazione abbia mai potuto provare nella mia vita.


Ora, vuoi che la Cornovaglia è magica con i suoi splendidi paesaggi, vuoi che la leggenda che aleggia su Wharton Manor non sembra essere solo frutto di una credenza popolare, e quando Claire metterà piede per la prima volta in quel vecchio castello, tutto quello che capirà è che finalmente si sente  a casa, come se le sue stanche membra avessero trovato il senso di quel lungo vagare.
Ho amato l’intero intreccio e ogni capitolo si susseguiva all’altro con avidità, con quella voglia di sapere cosa sarebbe successo, come Claire ne sarebbe uscita da quel triangolo e quale dei due fratelli avrebbe conquistato realmente il suo cuore. E anche se Niall sembra essere quello perfetto, è il nome di Connor che il mio cuore e la mia testa continuavano a urlare, certi che lui sarebbe stato la tessera mancante non solo nella vita di Claire, ma di quella stessa storia che andava oltre lo spazio e il tempo. In alcuni punti ho avuto la pelle d’oca, come se stessi vestendo i panni della protagonista, vagando per quel castello diroccato che sorgeva a poca distanza dalla costruzione più moderna, e avvertissi tutto il peso di qualcosa che sembrava essere andato perduto.

Forse è solo il mio cuore a parlare. Mi sembra che abbia ricominciato a battere, e adesso non è più solo un organo sistemato a caso nel mio petto.

Adoro le storie con queste atmosfere che sanno di mistero e di magia, quella suspense che induce il lettore ad andare avanti e svelare ogni più machiavellico meccanismo che muove i fili stessi nella vita dei protagonisti. Ammetto che un po’ mi ha ricordato quell’aura di cui sono intrisi i romanzi di Lucinda Riley, ed è stato come fare un viaggio alla scoperta di sé. Tornare a casa con quella consapevolezza di sentirsi la stessa, ma allo stesso tempo sapere di essere diversa, come se fosse avvenuta un’evoluzione interiore. Ogni paura, timore, senso di inferiorità scompare quando le radici che non sapevamo di avere affondano nel terreno con ancora più forza, ricordandoci chi siamo e che posto occupiamo nel mondo.
Leggere una storia di Emily Pigozzi è stato come riuscire a prendere una profonda boccata d’aria fresca in riva al mare… su quelle stesse alture che cadono a picco nelle profondità scure dell’acqua...

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