Hidden species #1
Lavoro per Lucifero. Anche se non è così avventuroso e satanico come sembra.
La verità è che sono un semplice assistente amministrativo che ha accettato un lavoro che sembrava interessante e si è ritrovato a lavorare per il GCC. Sono l’unico umano dell’ufficio e devo gestire una mandria scatenata di mutaforma e demoni.
Trascorro anche molto tempo a evitare Gideon Bailey, il demone con cui ho passato una notte di fuoco prima di accettare il lavoro. Mi odia e vorrei evitare di essere ammazzato. Però mi è stata offerta una promozione che mi porterà a lavorare con lui, quindi dobbiamo farcela passare entrambi.
Come se non bastasse, ci sono diversi casi di persone scomparse. Persone incinte. In giro si vocifera che ci sia qualcuno che sta facendo esperimenti genetici. Mettere fine a tutto ciò è più importante della tensione sessuale che io e Gideon cerchiamo di ignorare… giusto?
Non conoscevo questa autrice e dal titolo del libro mi ero immaginata un romance leggero ed incentrato sul rapporto umano/demone. In realtà, sono rimasta piacevolmente sorpresa dalla lettura di una storia dove la componente romance è marginale e che catapulta in un mondo distopico dove gli umani convivono inconsapevolmente con le creature magiche come vampiri, demoni, mutaforma, stregoni e chi più ne ha più ne metta.
Le vicende sono incentrate su Sam e a lui è affidato l’unico pov, questo va a penalizzare Gideon che resta un personaggio decisamente secondario quasi sullo stesso piano di Alistair, il migliore amico. L’unica pecca, a mio avviso, è l’aver dato poco spazio al demone e aver approfondito poco alcuni aspetti sia della loro relazione che delle dinamiche del mondo magico.
La storia personale di Sam si intreccia indissolubilmente con un caso seguito dal dipartimento di cui fa parte e da lì si dipana un filone suspence/thriller che non si chiude con la fine di questo capitolo, ma che probabilmente sarà il filo che intesserà la trama dei successivi. Infatti, questo non è che il primo libro di una serie che non vedo l’ora di poter proseguire perché i presupposti sono molto buoni e, quelli che qui erano personaggi secondari, meritano sicuramente di avere il loro spazio.
Insomma, una lettura consigliata dove l’autrice, con uno stile fresco e frizzante, cattura e coinvolge fin dalle prime pagine portandoci, insieme a Sam, in un mondo sconosciuto ed intrigante, ricco di misteri, ma dove creature fantastiche assumono tratti decisamente umani e l’ironia va a braccetto con momenti ricchi di pathos.
A proposito di Gideon… mi fa sempre sospirare. È un dilemma avvolto da un enigma, tutto incartato in uno sguardo mozzafiato. Qualche volta sembra quasi ci sia una scintilla tra noi, ma poi torna a fare lo stronzo e mi domando se non mi stia illudendo.
I miei amici sono invadenti, ma accetto ben volentieri di prendermene la colpa, se vuol dire averli nella mia vita.
Louisa Masters ha iniziato a leggere romanzi rosa ben prima che sua madre lo ritenesse opportuno. Mentre le altre adolescenti sgattaiolavano fuori casa, Louisa ci faceva entrare di soppiatto nella letteratura sentimentale, inventandosi sempre nuovi modi per leggere il suo bottino senza essere scoperta. Ha passato gran parte della vita a compiangere chi non ama leggere, convinta che i libri siano la soluzione per tutto. Da adulta, soddisfa questa dipendenza in ogni momento, mettendo giù i suoi romanzi solo occasionalmente, per rispondere al telefono o pagare i conti. Ha perso anni nel tentativo di costruirsi una carriera “normale”, lavorando prima in una libreria, poi nel reparto assunzioni di un’azienda, in quello delle risorse, come
amministratrice e infine come agente di viaggio, prima di accettare la sconfitta e dedicare tutta se stessa al mondo della letteratura rosa. Louisa ha una lunga lista di luoghi che ha scoperto nei libri e che vorrebbe visitare e ogni tanto riesce a superare il suo odio per il jet lag e intraprende viaggi che le ricaricano l’immaginazione. Vive a Melbourne, in Australia, dove si lamenta del tempo per gran parte dell’anno, ammettendo segretamente che probabilmente non si trasferirà mai.
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