La prima regola per vincere?
Mai innamorarsi dell'avversario.
A tre mesi dal suo diciottesimo compleanno, Ness si ritrova costretta a tornare in Colorado. Nonostante siano passati sei anni e i lupi del suo branco di soli uomini non si ricordino chi è, lei non li ha mai dimenticati.
È impossibile dimenticare chi discrimina gli altri solo in base al loro sesso.
Soprattutto Liam Kolane, il figlio di Heath, il capobranco più duro e crudele che abbia mai comandato il branco di Boulder. Liam è tanto bello quanto fastidioso, tanto gentile quanto distaccato, ed è il motivo per cui il cuore di Ness non smette di palpitare… e la cosa non dovrebbe succedere. Dopotutto, Liam è un Kolane.
Tale padre, tale figlio. No?
Quando Heath muore, Liam decide di farsi avanti per ottenere il ruolo di Alfa e nessuno osa sfidarlo.
Tranne Ness.
Ha così inizio un gioco pericoloso. Le regole? Il vincitore prende tutto… inclusa la vita dell'avversario.
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Ness è una ragazza che, dopo la morte del padre, è stata costretta a lasciare Boulder, e a distanza di qualche anno ha perso anche la madre. Alla soglia del suo diciottesimo compleanno, la famiglia del padre si presenta alla porta di casa sua, invitandola a tornare in Colorado e ad unirsi al branco, di cui non si è mai sentita parte integrante. Perché? Nel branco di Boulder ha rotto la tradizione di nascite solo maschili, e il suo essere diversa non è mai stato accettato, nemmeno quando il padre è stato ucciso e la madre ha implorato l’Alpha di addestrarla e riconoscerla come una di loro. Sono passati sei anni da quel giorno, e l’unica cosa certa è che lei non ha mia dimenticato nessuno di loro, soprattutto quando ha deciso di andare via. Ha un conto in sospeso con la famiglia Kolane, di cui Heath è capo; ma in tutti quegli anni passati lontani da casa non sa che l’Alpha è morto e il branco è pronto a nominare un nuovo capo branco. La scelta più ovvia ricadrebbe su Liam Kolane, figlio del defunto Alpha, eppure c’è una determinazione in Ness che la spinge a opporsi alla candidatura e a proporsi come sfidante. L’unica regola: chi vince prende tutto, anche la vita del proprio avversario. Che la sfida all’ultimo sangue abbia inizio!
L’unica cosa di cui avevo bisogno era che Evelyn continuasse a volermi bene, nonostante la bestia che avevo dentro.
Accennare alla storia è semplice, basta solo stare attenti a non fare spoiler che andrebbero a togliere il piacere della lettura; il problema subentra quando la storia ti è piaciuta così tanto che non solo aspetti con impazienza il volume successivo, ma non trovi nemmeno le parole giuste per spiegare effettivamente quanto hai adorato ogni singolo capitolo.
Avevo adocchiato questo titolo quando era stato proposto come super anteprima al Salone del Libro di Torino, e quando mi era giunta conferma da un’amica che aveva acquistato la copia che era anche una bella storia, non ci ho pensato due volte a richiedere la copia arc non appena è stato aperto il form da parte della casa editrice. Ha rispettato le mie aspettative? Ha fatto di più, perché le ha veramente superate.
«A cosa dobbiamo il piacere di questa visita, Liam?» chiese Julian.
Il suo sguardo vagò sul mio viso. «Sono venuto a riprendere il mio lupo.»
Il suo lupo? Io non ero il lupo di nessuno.
Adoro le storie che parlano di licantropi e credo di star leggendo romanzi del genere in ogni versione possibile e immaginabile, ma Olivia Wildenstein ha superato se stessa, creando una storia tanto particolare. Ness Clark è l’unica femmina del suo branco di solo maschi, al punto che dopo la morte del padre viene quasi invitata ad andarsene di sua spontanea volontà. Dimenticate le trasformazioni degli umani in lupi quando sorge la luna piena, perché in questo caso è solo la vicinanza del branco che le permette una trasformazione rapida, come veloce è la guarigione da qualsiasi ferita ancora prima che il sangue tocchi terra; però i sei anni di lontananza hanno inibito la sua parte di lupo, riducendone così non solo la trasformazione ma anche i sensi di udito e olfatto. Ammetto di aver temuto per lei quando la sua famiglia le ha chiesto di tornare in quel branco di cui non ha mai fatto parte, e sono rimasta sgomenta dalla sua forza e dalla sua determinazione quando ha deciso di sfidare l’unico Alpha in gara. Chiamatelo orgoglio, testardaggine, voglia di dimostrare la propria forza, ma ho fatto il tifo per quella lupetta per tutta la durata della lettura. Ed è stato ancora più bello leggere di come a volte i figli non rispecchiano i genitori e si rivelano essere migliori di quello che possono apparire, così Ness ha fatto un mea culpa nei confronti di Liam capendo che forse non ci sarebbe stato Alpha migliore di lui che potesse guidare il branco di Boulder.
Premetti la guancia contro la sua mascella, sentendo il battito del suo cuore picchiare sotto la pelliccia nera.
Andava perfettamente a tempo con il mio.
No, non era vero.
Il mio cuore non stava correndo.
Il mio cuore stava danzando.
Mi sarebbe piaciuto un romanzo a pov alterni e capire quello che Liam ha provato in alcune situazioni, ma questo avrebbe snaturato la natura stessa del romanzo e ammetto che le emozioni e le sensazioni di Liam si avvertono benissimo anche attraverso i pensieri di Ness. Ho avuto un momento in cui mi sono sentita teenager shippando l’amicizia di Ness con August, ma se è vero che gli opposti si attraggono, allora non potrebbe esserci unione migliore di quella del bianco con il nero.
Questa storia ha tutti gli elementi fondamentali per essere la lettura che fa al caso vostro, partendo dal fatto che è un fantasy pieno di mistero e di magia, ma soprattutto fa tanto gioco forza l’amicizia, il sentirsi parte di un gruppo ben unito (il branco protegge ogni singolo individuo) e l’alone di mistero che sembra girare intorno ad alcune morti sospette al suo interno. Curiosa di sapere come continua la storia e soprattutto come verrà guidato il branco dal nuovo Alpha? Chi tra Liam e Ness sarà il più meritevole? Vi invito a leggere il romanzo per scoprirlo ;)
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