FORMATO: Digitale e cartaceo
Lancio la giacca sul divano, perlustro il soggiorno e la camera da letto. Vorrei costringerla a rivelare dov’è lo scopamico di turno, invece chiedo: «Sei sola?»
«Lily e io avevamo controllato ieri sera. Sono al sicuro.»
Discutono ancora dello stalker? «Hai messo su il caffè?»
Mi fissa stralunata, incerta di essere in piedi. «Avresti dovuto portarlo tu, per avermi svegliata con le cannonate.» Cauta, chiude la camera da letto.
Guardo l’uscio, poi lei. «Chi c’è lì?» Avanzo predatorio, ripeto la domanda con gli occhi. Il suo sorrisetto mi irrita.
«Nessuno che ti riguardi.»
A uno pneumatico di distanza ho le sue labbra dischiuse, i capelli scompigliati, come se io ci avessi passato le dita. Voglio proprio farmela. Le combinerei di tutto. Sempre per castigarla, si capisce. Ha la brutta abitudine di spedirmi il sangue in testa di prima mattina.
Azzererei i suoni per origliare quelli nell’altra stanza, ma ho un concerto metal in corpo.
«Dopo una notte con Iris, pensi di avere il diritto di entrare a controllare?»
«Potrebbe esserci lui.»
«Vengo da lì e lo squilibrato non c’è.» Tamburella l’indice sul mento, inarca le sopracciglia, colta da un’intuizione falsa quanto una voce doppiata. «Oh, vuoi assicurarti che non ci sia qualcun altro. Magari tanto bravo da cancellarti dalla mia memoria con un abbraccio.»
«Non esiste.»
«Nudo e duro che rotola sul letto.»
«Finisce male, se non la smetti.»
Sigilla le labbra, intimidita dal ringhio.
Grazie di cuore.
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