mercoledì 24 agosto 2016

Assassinio in Gay Street di John Simpson


Un  serial killer sta prendendo di mira gli uomini gay, andando a caccia nei locali alla moda e nei parchi. Assegnato al caso, la recluta della polizia Pat St. James si sente fin troppo vicino alle vittime. È gay e al lavoro non si è ancora dichiarato. Ricevere un incarico sotto copertura in cui gli si chiede di fingere di essere un uomo gay pare uno scherzo del destino. 
Pat e il suo collega, Hank, frequentano i bar in cerca dell’assassino. Allo stesso tempo, Pat è alla ricerca dell’uomo perfetto e si destreggia fra tre uomini, nella speranza di trovare quello giusto per lui. Ha conosciuto Bill in un bar, Dean è un vecchio amico e, per un’altra fatalità, anche il suo collega, Hank, è gay e si trova sulla lista dei possibili spasimanti.
Mentre il killer continua la strage, strangolando e violentando le sue vittime, Pat deve concentrarsi sul lavoro, sperando che la sua vita privata sopravviva allo stress. Ma quando le sue speranze e i sogni di felicità si sovrappongono all’indagine, Pat si trova a correre dei grossi rischi.

John Simpson è un ex militare ed ex poliziotto il che si fa sentire nella sua scrittura. Tutto ciò che riguarda i codici della polizia e le sue dinamiche interne è ben costruito e la storia di suspense legata al serial killer è resa molto bene.

Pat St. James è felice di essere finalmente entrato in polizia ma, da novellino, gli viene affidato un caso sotto copertura fin troppo rischioso per uno alle prime armi, come lui. Pat è ben chiuso nel suo armadio, teme che la sua sessualità possa influenzare la sua carriera in polizia e come dargli torto visto l’ambiente omofobo del suo distretto?
Nella vita di tutti i giorni invece rimorchia nei locali e non si fa scrupoli a portarsi a casa un bell’uomo se la situazione gli è propizia. Dal punto di vista sentimentale, nonostante abbia una cotta per l’amico Dean, è piuttosto una banderuola disseminando rapporti occasionali qui e là anche con uomini diversi nell’arco di ventiquattro ore.

Pat è l’assoluto protagonista della storia, suo è il pov ed interamente sue le luci della ribalta. Le sue conquiste amorose restano sullo sfondo della ricerca del serial killer che se la prende con la comunità gay della città. Il suo approfondimento psicologico è marginale, subordinato alle vicende di polizia.

Insomma, una storia piuttosto scorrevole, un thriller ben strutturato, ma dove i sentimenti restano in secondo piano, per chi cerca una storia d’amore è meglio che si rivolga verso altri lidi.



Dentro quella casa mi sentivo al sicuro dalle prove e dalla tensione provocate dall’essere un poliziotto gay. Se gli altri ragazzi avessero saputo che ero omosessuale, avrei ricevuto lo stesso trattamento di Henry e forse anche peggiore. Quando lui fosse diventato autonomo e gli fosse stato permesso di guidare la propria unità, gli altri sarebbero stati più lenti ad andare in suo soccorso perché era un poliziotto gay. C’era un prezzo da pagare quando ci si dichiarava ed era un prezzo che io non volevo pagare.

“E io cosa avrei fatto se tu fossi rimasto ucciso?” chiese, senza comprendere le implicazioni di quella domanda.“Cosa avresti fatto? Ti saresti trovato un altro ragazzo con cui uscire e la vita sarebbe andata avanti” scherzai.Uno schiaffo mi mandò contro il cuscino del divano.

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