venerdì 15 febbraio 2019

FIGLI DELLE STELLE di Emily Pigozzi

«Non dirmi che non ti va di giocare.»
«No. Non così. Io…» Giò fa per divincolarsi. È spaventata, lo vedo dal tremore leggero delle labbra, dal tono della sua voce. 
E una parte di me grida, vorrebbe sapere che cosa la spaventa tanto, perché ha così paura. Ma un’altra, l’altra parte, impazzisce dal desiderio nel vederla così vulnerabile. Potrebbe essere chiunque, ma adesso siamo insieme, lontani dal mondo. E lei è in mio potere. Completamente mia.

Rafael Venturi vive per correre. La velocità è nel suo dna, scritta nelle stelle fin dalla sua nascita. Figlio di un campione del mondo di Formula uno prematuramente scomparso, per lui la vita è una gara, una sfida con i suoi demoni e l’impulso continuo a scattare a trecento all’ora senza voltarsi indietro, fino al traguardo. Finché un brutto incidente in pista lo costringe a rallentare e a mettersi in discussione. E una notte, in fuga, salva un ragazzino che fa l’autostop da un’aggressione. Solo che non si tratta di un ragazzino, ma di una misteriosa ragazza dall’aspetto di elfo e dal piccolo corpo nervoso e sensuale. Gioia, detta Giò perché come gli confessa con ironia la gioia non la riguarda, e Rafael si imbarcheranno in un esaltante viaggio on the road alla scoperta delle loro paure, senza regole se non quella di un’attrazione impossibile da dominare. Ma chi è davvero Giò? Da cosa sta scappando? E la passione sarà la chiave giusta per vincere davvero? 

Ogni viaggio nasconde un segreto. Una vittoria. Un amore da conquistare.
Rafael Venturi è un ragazzo che ha conquistato quasi tutto nella vita. Figlio di un campione di Formula 1 e di una modella, è abituato fin da piccolo a stare sotto i riflettori, e forse il suo destino era segnato. Chi vive il mondo delle corse a 360 grandi non potrà che esserne fagocitato, e come il padre anche Rafael prova un senso di potenza quando siede al volante della sua monoposto. Ogni corsa è una continua sfida, per dimostrare al mondo di non essere solo figlio di un nome intramontabile della Formula 1, ma che quello che è riuscito ad ottenere finora è merito anche suo.
Ed è alla vigilia del passaggio a una categoria come la Formula 1 che Rafael ha un grave e brutto incidente, che lo costringe a stare lontano dalla pista, facendo rallentare tutti i suoi progetti e sogni di una vita. Così senza pensarci decide di staccare il cellulare e di partire alla volta di Roma; niente treni o aerei, solo lui e la sua fedele quattro ruote, in grado di lenire i dolori dell’anima. Durante una sosta in un autogrill si imbatte in un ragazzo che fa l’autostop, e che sembra essere nei guai. Scoprirà che in realtà si tratta di una ragazza dall’aspetto elfico e dalla lingua tagliente; tutto quello che riuscirà a sapere di lei è che si chiama Giò e sta andando in Sicilia… facendo proprio l’autostop. Basta poco per offrirle un passaggio, almeno fino a Roma. Il viaggio diventa improvvisamente piacevole, godendosi non solo la strada ma anche le soste cui è costretto a fare per non affaticare il ginocchio ancora troppo dolorante. Un viaggio che gli farà capire di non voler lasciar andare via il suo passeggero e così farà una proposta cui non potrà rifiutare. Che c’è di male in un on the road con una perfetta sconosciuta? Rafael e Giò si troveranno a fare i conti con le loro paure, un passato ancora troppo presente e un’inspiegabile attrazione difficile da dominare.

Stanotte è successo qualcosa. È spuntata un’isola nel mare in cui stavo annegando. Annegando da così tanto tempo da non poterlo ricordare. Una mano tesa nel nero di un’acqua scura e pesante come piombo. Mi ha fatto sentire che non ero da sola.

Emily Pigozzi continua a sorprendere, e questa volta ci regala un romanzo intenso e passionale, dove i protagonisti di questa storia parlano il linguaggio del corpo. Adoro le descrizioni dei suoi personaggi, ma ancor di più adoro il loro carattere, perché non si tratta di una semplice storia d’amore dove lei alla fine si innamora del belloccio di turno. No, le protagoniste femminili dei suoi romanzi sono tutte donne fortemente indipendenti, alla ricerca non solo del vero amore, ma della propria felicità e serenità.
Lei ha qualcosa, un qualcosa che non sa di avere. Ha un volo dentro. Un sorpasso a trecento all’ora.

Diciamolo, non è mai semplice la vita di chi sta sotto i riflettori, anche se ci si nasce, non ci si abitua mai abbastanza. I giornali dicono solo quello che vogliono, distorcono la realtà e spesso è Rafael a pagarne le conseguenze. Nonostante si tratti di un uomo, un pilota, abituato a prendere decisioni in un nanosecondo, ad ascoltare e a volte anche ad ignorare i consigli del suo team, è un ragazzo che è dovuto crescere troppo in fretta. Credo che non ci sia niente di più brutto del vedere il proprio padre perdere la vita durante una gara, uno sport che amava e che lo ha consacrato tra i miti intramontabili. Ha dovuto portare sulle spalle il buon nome dei Venturi, ha dovuto accettare i mille impegni cui la madre ha voluto buttarsi per dimenticare la tragedia. Rafael vive quindi una sorta di transazione da ragazzo a uomo, e forse il miglior modo per capire chi essere davvero nella vita, è quello di staccare tutto e allontanarsi un po’ dai problemi.

«Il mare… mi ricorda un sacco di cose belle. Hai notato il suo movimento? Non cambia mai. Oltre i secoli, oltre lo spazio… divide gli uomini e li unisce. E culla i loro sogni, le loro speranze.»

O almeno così pensava, perché gliene si presenta uno ancora più grande. Un uragano di nome Giò! E il caso vuole che si incontrano proprio in una notte di pioggia; lei, una ragazza forte e determinata che ha paura dei temporali; una ragazza in fuga verso una meta non ancora precisa, in fuga dal suo passato e dai ricordi. Una ragazza che ha sicuramente carattere e che ce la mette tutta per raggiungere il suo obiettivo, che in questo caso è la Sicilia. Una ragazza totalmente fuori dal mondo, che non ha idea di chi sia il suo accompagnatore, e questo fa sì che tra i due si instauri un rapporto basato sulla fiducia, almeno fino a quando Rafael non cerca di saperne di più su Giò, così che i progressi fatti fino a quel momento vanno a farsi un bel giro.

Mi rendo conto che i nostri ruoli non fanno che invertirsi, come se ci inseguissimo sull’onda di emozioni impossibili da spiegare, sul filo continuo di chiusure e di aperture. Io scatto e lei insegue. Poi riesce a sorpassarmi, e sono io che non la vedo più. 

La storia è fluida, scorre piacevolmente e ti dà quella sensazione di voler sapere di più sulla storia di Giò, portandoti inesorabilmente verso la fine del libro stesso. Come sempre, apprezzo la struttura a pov alterni che permette di entrare in maggior sintonia con i protagonisti e di conoscerli un po’ più a fondo, ritrovandosi alla fine del libro come se fossimo arrivati alla fine di un lungo viaggio, con quella sensazione di dover salutare per sempre due persone che non solo ti hanno tenuto compagnia con i loro racconti e i loro pensieri, ma che sono diventati due amici di cui diventa quasi impossibile farne a meno. E forse è proprio quello che succede. Un on the road che ti dà la possibilità di conoscere a fondo i personaggi e di capire non solo i loro tormenti ma anche i loro desideri più nascosti; un viaggio che cercherà di risanare quelle ferite che sembrano non volersi richiudere. Un viaggio che ti farà capire che dopo la tempesta esce sempre l’arcobaleno e che la vita è in grado di sorprenderti… SEMPRE, quando meno te lo aspetti.
Emily Pigozzi ancora una volta colpisce e conquista, regalando ai suoi lettori una storia struggente, emozionante, appassionante. E per chi si approccia a questa autrice per la prima volta, beh non mi resta che augurarvi una fantastica lettura!


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