Nina ha diciassette anni quando incontra il piccolo Jake, timido e impacciato, cresciuto all'ombra di un padre autoritario. Lei invece si sente già grande, col sangue latino che le brucia nelle vene e la voglia di scappare da una città che le va stretta. E poi c'è Angel, uno dei Tangos, la gang latina di Grangeville, pronto a sconvolgerle anima e cuore con un solo sguardo. Nonostante l'età e le mille differenze a dividerli, tra Nina e Jake nasce un'amicizia tanto improbabile quanto sincera. Le circostanze della vita arrivano a separarli, ma solo per farli incontrare di nuovo, sei anni dopo. Jake è tornato in città e del bambino introverso di un tempo sono rimasti solo i grandi occhi blu, pronti a illuminarsi non appena ritrovano l'amica. Anche Nina è cambiata, ha pagato il prezzo dei propri errori, e ora è decisa a concentrarsi sulla sua carriera, senza alcuna interferenza, nemmeno se la distrazione maggiore è anche l'unica cosa che la trattiene a Grangeville.
Quando Giulia mi ha contattata, non ho esitato neanche un attimo a rileggere la storia di Nina che verrà divisa in più libri nella serie "Il filo del destino".
Nella prima parte della storia l'autrice parla del rapporto tra Nina e Angel, il cattivo ragazzo senza regole che fa parte dei Tangos, un gruppo di messicani delinquenti che si fanno giustizia da soli. Nina pensa che solo lui possa capirla appieno, in fondo hanno la stessa origine, genitori assenti e una reputazione da difendere. Si frequentano per un po', ma quando il destino li divide, sarà Angel a pagarne il prezzo più alto. Dopo sei anni si assiste all'evoluzione di questo personaggio che riprende in mano la sua vita e cerca di fare il bravo ragazzo.
Nel salto temporale della storia ritroviamo Jake che all'epoca aveva solo 11 anni, due occhi blu profondi come il mare e un sacco di domande sul mondo. Con Nina era nato un vero rapporto di amicizia fraterna trascorrendo molto tempo insieme e crescendo insieme, fino a quando il padre razzista torna e la moglie è costretta a lasciare la ragazza a casa. Sì, sempre a causa dei maledetti pregiudizi. Nina non è inferiore a nessuno, nonostante abbia una madre poco presente che cambia spesso uomo e che di punto in bianco l'abbandona. Decisa a non dire niente a nessuno, si rifugia in sé stessa e segue la compagnia sbagliata. Nina era convinta che solo la sua gente la potesse capire anche se era contraria alle azioni losche e illegali a cui prendevano parte. Ben presto, però, capisce che neanche quella è la sua strada e grazie alla forza e alla presenza delle sue amiche riesce a tornare sulla retta via.
"«Sei stata la mia finestra sul mondo, Nina, uno scorcio della realtà che mio padre si rifiuta di vedere. Non smetterò mai di pensare che è solo merito tuo se non sono come lui.»"
Nella seconda parte del libro ritroviamo Nina che ha finito il college ed è tornata a Grangeville, ha portato avanti il suo sogno di diventare giornalista per poter combattere l'indifferenza e i pregiudizi della società. Ogni cosa ha il suo tempo e deve iniziare dal livello gavetta per poter proseguire nella sua scalata verso la vetta. Così l'assumono nel giornale locale in cui si occupa di articoli di varia importanza mentre nella sua sfera privata continua a lottare con il continuo sfarfallio che sente quando è con Jake.
Una storia dolceamara che affronta temi scottanti come la discriminazione nei confronti dei messicani e i pregiudizi della gente che rischiano di spegnere la fiammella della speranza di Nina che, nonostante tutto, continua a credere in un futuro in cui potrà sentirsi libera di dire la sua opinione.
Mi ha molto colpito la forza di questa ragazza, tutte le volte in cui è caduta, lei si è rialzata più forte di prima e con la consapevolezza che nessuno le avrebbe mai messo i piedi in testa.
"Avevo imparato ad affrontare la vita pur non possedendo una risposta a tutto e sbattendo il naso contro ciò che non andava, una volta dopo l'altra, fino a imboccare la strada giusta. Ero consapevole delle mille delusioni in agguato, delle sconfitte e degli errori nei quali sarei inciampata ancora molte volte, ma anche di quanta forza potevo avere e delle cose meravigliose che avrei potuto vivere, se solo ne avessi avuto il coraggio"
Nessun commento:
Posta un commento