Il secondo volume di questa serie mi ha solo fatto imprecare di più rispetto al primo capitolo. Se in Il principe crudele, Cardan era appunto un principe crudele che ne ha fatte passare di cotte e di crude all'umana Jude che vive con il suo patrigno e le sorelle nel mondo magico, in Il re malvagio, Cardan è davvero malvagio, senza scrupoli.
Se sei la malattia, immagino che tu non possa essere anche la cura.
Il romanzo è sempre narrato da Jude, la protagonista, che avevamo lasciato con un obiettivo. Ovvero quello di salvare suo fratello e di stringere un accordo con il principe Cardan. Cardan ora siede al trono, è il Re e Jude è al suo fianco, è il suo braccio destro.
Questo è quello che vogliono mostrare al popolo del regno, in realtà Cardan è un burattino nelle mani di Jude, ma sarà davvero così? Ahimè, nulla è davvero come sembra, ma questo lo si scoprirà solo alla fine, fine che ci lascia nuovamente sospese in un cliffangher. Gli umani sono così deboli, così creduloni. Si lasciano coinvolgere e trasportare, credono che c'è sempre del bello, del buono e del salvabile in tutti. Jude crede che ci sia speranza per Cardan e questo glielo lascia anche credere. Avrebbe dovuto ucciderlo prima che la facesse innamorare di lui è stato il mio pensiero quando ho chiuso il libro.
C'è veramente qualcosa di sbagliato in me, per desiderare ciò che odio.
Quello che speravo accadesse tra i due protagonisti sin dal primo libro, è successo, ma mai pensavo che non ci fosse la storia d'amore, il lieto fine.
L'autrice ce lo ha fatto solo credere? Cardan è davvero così malvagio?
Ci sono stati momenti in cui ho pensato che il cattivo ragazzo in fondo, quando la avvolge al suo corpo con la sua coda, finga solo di mostrarsi tale. Lo fa per proteggersi, per non restare deluso. Per non essere abbandonato un'altra volta. Scoprirò il tutto in La regina del nulla e ne verrò a capo. Rispetto alla volta precedente però non voglio riporre speranze e tanto meno farmi illusioni riguardo questa coppia.
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